SportPrisca Taruffi,torna in scena l’avventuraPrisca Taruffi e Franco Picco con il <strong>LeasePlan</strong> Racing Team affrontano ancora una voltail deserto con due rally molto impegnativi. Ma la fortuna qualche volta non aiuta gli audaci.Prima un semiasse e poi il motore mettono in difficoltà l’auto di Prisca e Franco. E così sfumala vittoria, ma restano comunque bellissime esperienze da raccontare ai lettori di <strong>CarFleet</strong>La filosofia di un pilota checorre nei Rally raid è certamentediversa da quella di unpilota abituato a combattere corpoa corpo in pista! Personalmente hoavuto la fortuna durante la mia carrieraautomobilistica di sperimentaretutte e due le situazioni. Macome recita il detto: “buon sanguenon mente”, alla pari di mio padre,preferisco le corse su strada doveriesco ad esprimere quello spiritodi improvvisazione di guida, tatticadi gara e resistenza fisica che sonoelementi fondamentali per diventaredegli specialisti delle gare offroad.Anche quest’anno grazie al supportodel <strong>LeasePlan</strong> Racing Team, cheha deciso di entrare in maniera piùincisiva nel mondo delle gare africane,la mia avventura nel desertoha preso il via con il Rally desGazelles, gara unica nel suo generein quanto riservata esclusivamentead equipaggi femminili provenientida tutto il mondo in cerca di “bearings”(check points) disseminatinel cuore del deserto marocchinosenza l’ausilio di Gps o altri dispositivielettronici. Vince chi trova ilmaggior numero di “controlli”effettuando il minor numero di chilometricon l’aiuto della bussolaoltre alle cartine topografiche.Dopo il lusinghiero risultato ottenutolo scorso anno al Rally deiFaraoni, quest’anno il <strong>LeasePlan</strong>Racing Team ha voluto raddoppiareil suo impegno schierando una vetturadella scuderia nazionalePromotech sia in Egitto che negliEmirati Arabi, dove da oltre diecianni si svolge una delle gare piùtecniche ed impegnative di Coppadel Mondo Tout Terrain: il DesertChallenge di Dubai.Mal d’AfricaIl mal d’Africa esiste per davvero edopo ogni gara indipendentementedal risultato sportivo, la voglia diriprovarci tuffandosi in un mare disabbia e dune è sempre più forte.La partenza di Prisca Taruffi e Franco Picco al Desert Challenge di Dubai<strong>CarFleet</strong> gennaio 200836
I preparativi sono stati come sempreintensi perché l’organizzazionedi una trasferta in Africa è sempremolto complessa. Quest’anno itempi tecnici ridotti non mi hannopermesso di effettuare il solito testcon l’auto da gara, un prototipoNissan pick-up con telaio tubolarealimentato da un propulsore V8Infinity (il top di gamma Nissan)con cambio sequenziale a seimarce in grado di erogare unapotenza pari a 280 cv a 6000 giri.Tra l’altro, Jacky Ickx, testimonialdel Rally dei Faraoni (ancora oggiuna delle gare off-road più affascinantial mondo) per festeggiare ildecennale della gara africana, hascelto un percorso diverso rispettoallo scorso anno trasformando ilraid in una competizione ancorapiù selettiva con molte tappe sullasabbia. Personalmente attendevoquesta gara da tempo e dopo l’ottavoposto assoluto dello scorsoanno, non vi nascondo che leaspettative erano ambiziose. Alcontrario, la mia gara è iniziatasubito in affanno…..Ancora prima di partire, il volo daRoma con destinazione Il Cairosubisce un forte ritardo. Il mio pensierovola subito alla sveglia delle 5del mattino successivo necessariaper andare a prelevare l’auto dagara al porto di Alessandria. Nonvedevo l’ora di sedermi al mioposto di comando per poter testareogni più piccolo particolare acominciare dalla posizione di guidacosì importante per un pilotasoprattutto se costretto a guidarein condizioni limite per tante ore algiorno. In aeroporto s’iniziava già arespirare aria di rally: bikers, pilotidi camion e auto, meccanici eaccompagnatori si scambiavanoamichevoli pacche sulle spalle conditida sorrisetti maliziosi. Era belloritrovarsi ancora una volta al via diquesto rally così ricco di fascino.Poche le donne in gara, ma quest’annooltre alle due italiane, lamotociclista Silvia Giannetti, unavera dura con ambizioni da ParigiPrisca Taruffi durante un controllo della pressione delle gomme nel corso del rallyDakar e Paola Bellini terza guidasul camion del team Vismara Sportcon un Daf Av 75 Pc, ritrovo le duecampionesse francesi di discesalibera: Carole Montillet e MelanieSuchet, due gazzelle del desertoconosciute quattro anni fa al Rallydes Gazelles appunto, alla guida diun Nissan Terrano del TeamDessoude.Poche ma buone“Poche ma buone” direi, donnepronte a tutto con grande spirito diadattamento senza perdere mai lapropria femminilità.Tornando a bomba, la nostra garainizia subito in salita: a FrancoPicco (mio navigatore) rubano scarpee sottotuta ignifugo dal camiondell’assistenza. Per fortuna un pilotaegiziano, suo fan locale, gli prestal’occorrente. Al porto diAlessandria, formalità doganali cifanno perdere tempo prezioso perfinire la messa a punto dell’auto dagara. I meccanici fremono e tuttinoi non vediamo l’ora di raggiungereil parco assistenza del Cairo permetterci al lavoro a cominciaredalla regolazione del sedile da garae dall’installazione obbligatoriadella strumentazione di sicurezzacome l’Iri Track con gps incorporatoper essere localizzati in ogni istantedai soccorsi, il Sentinel (avvisatoreacustico) e il doppio TripMaster per il navigatore (per calcolarei chilometri totali e parziali percorsi).Di solito una volta terminate le verifichetecniche e amministrative, imeccanici controllano che sull’autoda gara non manchi nulla di fondamentalecome: due gomme di scorta,cassetta di pronto intervento,doppio estintore (uno per il motoree uno per l’abitacolo), cinghia ditraino detta anche “strops”, duepiastre, oltre alla binda, ben ancoratenella parte posteriore dell’auto,manometro e compressore percontrollare la pressione dellegomme, fusibili di scorta, nastroamericano, ferma cofani di riservaoltre a una buona dose di fortunacondita dalla voglia di arrivare infondo a tutti i costi! Purtroppo quest’annola fortuna non è statanostra alleata sia in Egitto che inDubai. In Egitto si rompe il semiasseanteriore nel corso della secondatappa all’interno di un catino didune malefiche con arena incandescentee solchi profondi dove altrevetture si erano già insabbiate.<strong>CarFleet</strong> gennaio 200837