B )- RISERVA GENERALEAmmessi interventi <strong>del</strong>le categorie 1)-2)-3)-4)-5)- con destinazioni d’uso di tipoagro/silvo/pastorale o attinenti le finalità istitutive <strong>del</strong> parco.Per i “centri aziendali” compresi in questa zona, ed i cui terreni ricadono per più <strong>del</strong> 50%nella medesima zona, gli interventi <strong>del</strong>la categoria 6) sono subordinati alla predisposizione di un“<strong>piano</strong> pluriennale di utilizzazione aziendale” finalizzato alla riconversione dei coltivi in atto aisensi <strong>del</strong> regolamento CEE 2078/92 e successive modificazioni.C )- ZONE DI PROTEZIONEAmmessi interventi <strong>del</strong>le categorie 1)-2)-3)-4)-5)-6)-7) con destinazioni d’uso zootecnico edagro/silvo/pastorale o attinenti le finalità istitutive <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>.In tutte le “zone”, in assenza dei “piani pluriennali di utilizzazione aziendale”, è consentita laesecuzione, su strutture preesistenti, esclusivamente di interventi appartenenti alla categorie n. 1-2-3-4, senza modifiche <strong>del</strong>le destinazioni d’uso preesistenti.Per le proprietà agricole frazionate, possono essere presi in considerazione anche terreni noncontigui, purché appartenenti alla medesima azienda agricola. Nel caso detti terreni ricadano inpiù di una “zona” di cui al comma precedente, fatte salve le necessità legate al potenziamento<strong>del</strong> centro aziendale preesistente, qualora le trasformazioni legate al “<strong>piano</strong> pluriennale”configurino sostanziali modifiche all’assetto produttivo/aziendale preesistente, le nuovecostruzioni andranno localizzate nelle zone di minor pregio naturalistico - ambientale.ART. 12Trasformazioni edilizie consentite per categorie dei manufatti.A prescindere dalle “zone” di localizzazione dei manufatti (di cui al precedente articolo), perle strutture ed elementi di interesse storico – antropico - culturale ricadenti nel perimetro <strong>del</strong><strong>Parco</strong>, sono consentiti esclusivamente gli interventi <strong>del</strong>le categorie individuate come definitinella tabella n.1 allegata.TABELLA N.1CATEGORIE DI INTERVENTI EDILIZI CONSENTITI PER LE STRUTTURE STORICO-ANTROPICHE,Valore paesaggistico Eccezionale Elevato Medio BassoAree Archeologiche 1Habitat Rupestre 1 1Masserie,Jazzi,Casini 1-2-3-5 1÷6a 1÷6 1÷6Muretti a secco 1÷2 1÷3Cisterne 1÷3 1÷3Strutture Rurali2÷7 2÷7Recenti *nota (*): art.53 punto F.4)9
Per le Aree Archeologiche sottoposte a vincolo ex - lege 1089/39, o riconosciute di “interessearcheologico” dal Piano, qualsiasi trasformazione edilizia, colturale e/o di destinazione d’uso, vasottoposta a preventivo parere <strong>del</strong>la Soprintendenza Archeologica competente.Eventuali sistemazioni a “parco archeologico” volte a rendere fruibile l’area ad un più vastonumero di visitatori, andranno preventivamente concordate tra Soprintendenza, Ente <strong>Parco</strong> eproprietario e/o gestore <strong>del</strong>l’iniziativa, anche per gli aspetti legati alle mobilità dei visitatoriall’interno <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>.Per le strutture, manufatti e/o insediamenti, <strong>del</strong>l’Habitat Rupestre, per le masserie, gli jazzi, egli altri manufatti (F1-F2-F3-F5) sottoposti a vincolo “monumentale” ex - lege 1089/39, oindividuate dal Piano Quadro (da vincolare), qualsiasi trasformazione edilizia e/o didestinazione d’uso (tra quelle consentite dall’art.14) va sottoposto a preventivo parere <strong>del</strong>laSoprintendenza dei Beni Architettonici ed Ambientali, e dei Beni Storico Artistici ovenecessario.Eventuali sistemazioni e/o restauri, volti a tutelare, salvaguardare e rendere “fruibile” aivisitatori tale patrimonio, andranno preventivamente concordate tra Soprintendenza, Ente <strong>Parco</strong>e proprietario e/o gestore <strong>del</strong>l’iniziativa, anche per gli aspetti legati alla mobilità dei visitatoriall’interno <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>.Per le recinzioni di lotti e/o di proprietà ricadenti all’interno <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, valgono le seguentiprescrizioni:- le recinzioni con muretti a secco (in pietra calcarea) e/o tufo esistenti, andranno conservate eripristinate con materiale analogo a quello preesistente;- le recinzioni in cls., laterizi, o altro materiale non tradizionale, andranno ricondotte alletipologie <strong>del</strong> muro a secco tradizionale, o a quelle dei capoversi seguenti, contestualmente agliinterventi di potenziamento, ristrutturazione e trasformazione <strong>del</strong>l’azienda a cui appartengono;- nuove recinzioni a carattere “stabile” e di limitato sviluppo planimetrico, andranno realizzatesecondo i tipi tradizionali a secco o in tufo (h max ml. 2.0);- nuove recinzioni a carattere “provvisorio”, e/o legate alla gestione zootecnica dei pascoli,andranno realizzate con paletti di castagno infissi nel terreno (dado di cls.) e rete metallica, ocombinando i muretti (h max m.1.00), con i paletti e rete metallica.Per le strutture rurali recenti, vale a dire manufatti realizzati dal 1945 in poi con materiali etecnologie non tradizionali (c.a., solai in latero-cemento, laterizi intonacati, capannoniprefabbricati, ecc.), ferma restando la possibilità di procedere alle manutenzioni e ristrutturazioninecessarie (cat. 2, 3 e 4) senza cambio di destinazione d’uso, qualsiasi altra trasformazione e/oampliamento scaturente dal P.p.U.A. e finalizzata al cambio di destinazione d’uso (nell’ambitodi quelle rientranti nei fini istitutivi <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>), dovrà reintrodurre materiali tradizionali (tufo avista, coppi d’argilla, legno) per migliorare, per quanto possibile, l’impatto ambientale <strong>del</strong>manufatto (da verificarsi con V.I.A./puntuale – art 59).10