piano quadro del - Parco della Murgia Materana
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Ai fini <strong>del</strong>la presente normativa si definisce “centro aziendale” un insieme costituito da unoo più edifici o strutture ai quali ora, o in passato, fanno o hanno fatto capo una serie di attivitàagro – silvo - pastorali, o comunque attinenti le finalità istituite <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>.Le aziende che hanno il centro aziendale all’interno <strong>del</strong> perimetro <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, e i terreniprevalentemente (oltre il 50%) al di fuori <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, nell’ampliamento <strong>del</strong> centro aziendaledebbono rispettare i parametri di sup. aziendale di cui alla tab.2 allegata. Resta salva lapossibilità di procedere agli ampliamenti al di fuori <strong>del</strong> perimetro <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, nel rispetto <strong>del</strong>lanormativa <strong>del</strong>la zona agricola di P.R.G.Per le strutture antiche tipizzate (masserie, jazzi, casini) il centro aziendale è configurabileanche in presenza di forte degrado strutturale (o ruderi) quando sia applicabile la categoriad’intervento di cui al punto 5 <strong>del</strong>l’art. n. 10.Per i centri aziendali ricadenti nelle zone di “riserva generale” fiancheggianti il corso <strong>del</strong>laGravina di Picciano, e non classificati di valore paesaggistico “eccezionale” e/o “elevato”all’art.54 <strong>del</strong>le presenti Norme, sono consentiti gli interventi edilizi di categoria 6 e 7(ampliamenti e nuove costruzioni) previsti dai Piani Pluriennali di Utilizzazione Aziendale alleseguenti condizioni:- le nuove costruzioni, o gli ampliamenti <strong>del</strong> centro aziendale si sviluppino in direzione oppostarispetto all’alveo <strong>del</strong>la Gravina;- vengano utilizzati i materiali previsti al successivo capo 3°;si provveda ad una adeguata piantumazione di specie autoctone a fini di impatto ambientale.Il progetto deve essere corredato di Valutazione di impatto ambientale.ART. 10“Categorie d’intervento” <strong>del</strong>le trasformazioni edilizie consentiteL’attività edilizia si esplica attraverso una casistica di interventi, denominati “categoried’intervento”, così definite:Categoria 1)-scavo archeologico e mantenimento testimoniale:opere di conservazione integrale dei reperti archeologici o antropici nello statoattuale, sia dal punto di vista strutturale che <strong>del</strong>le qualità costitutive e percettivedei manufatti e dei resti; opere di protezione e presidio dei manufatti;Categoria 2)- manutenzione ordinaria e straordinaria (vedi art. 31, lett. a e b, legge 457/78)Categoria 3)-restauro e risanamento conservativo (vedi art.31, lett. c, legge 457/78)Categoria 4) - ristrutturazione edilizia (vedi art. 31, lettera d, legge 457/78)Categoria 5)- ricomposizione tipologica:interventi di cui alla categoria 3), quando comportano il ripristino di elementi<strong>del</strong>l’edificio, in tutto o in parte scomparsi, sulla base di matrici tipologichedesunte dalla casistica consolidata dei “tipi”.Categoria 6) –ampliamenti :6a)- ampliamenti di strutture storiche tipizzate, di valore paesaggistico “elevato” o“eccezionale”:7