Nelle zone di “protezione” l’ambiente va salvaguardato nelle sue componenti fondamentali ericondotto, ove possibile, alle sue connotazioni originarie e comunque non contrastanti con lestesse.Sono consentite le attività agro - silvo - pastorali e di trasformazione d’uso <strong>del</strong> suolo neilimiti individuati al successivo Titolo II.Sono altresì consentite costruzioni e trasformazioni edilizie, rivolte specificatamente allavalorizzazione dei fini istitutivi <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, come individuate al successivo Titolo II.ART. 8Zona di “controllo” (Pre - parco)Nelle zone di “controllo”, le trasformazioni urbanistiche, produttive, degli impianti e servizipubblici, degli usi <strong>del</strong> suolo dovranno essere condotte avendo cura di non compromettere negliaspetti costitutivi fondamentali, e di percezione paesaggistica, gli adiacenti territori <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>.A tal fine, nella definizione degli strumenti urbanistici generali ed attuativi, e dei singoliprogetti degli interventi consentiti, andranno rispettate le prescrizioni di cui al successivo titoloII - capo 2°.In particolare per le strutture rurali (masserie, jazzi, ecc.) la tratta ferroviaria e i caselli <strong>del</strong>leFAL classificati di valore “eccezionale” e/o “elevato” al successivo art.56 e ricadenti nel “preparco”; in detti strumenti andranno individuate idonee prescrizioni di tutela architettonica epaesaggistica.TITOLO IINorme di indirizzo urbanisticoCAPO IAttivita’ di trasformazione ediliziaART. 9Nei territori compresi nel <strong>Parco</strong>, qualsiasi attività edilizia è ammessa solo per far fronte allenecessità <strong>del</strong>le produzioni agricolo - zootecniche aziendali, ivi comprese quelle abitative, ed aquelle rientrati nei fini istitutivi <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> (art.14)Queste necessità dovranno risultare da un “<strong>piano</strong> pluriennale di utilizzazioneaziendale”(P.p.U.A.) che, sulla base dei risultati colturali, zootecnici e/o di trasformazioneeconomica che si intendono conseguire, evidenzi l’utilizzazione <strong>del</strong>le costruzioni esistenti e laindispensabilità <strong>del</strong>le nuove costruzioni. In particolare il <strong>piano</strong> di utilizzazione deve contenere iseguenti elementi:a) descrizione <strong>del</strong>la situazione attuale con individuazione di strutture, infrastrutture, dotazioniaziendali, ordinamenti colturali, produzioni unitarie e lorde conseguite, numero di addettiimpegnati o che si preveda di impegnare e superficie fondiaria;5
) interventi programmati, tempi di attuazione, tempi e tipi di finanziamento;c ) descrizione <strong>del</strong>la situazione prevedibile ad investimenti avvenuti secondo i termini di cuisopra;Nel caso in cui l’intervento comprende: aree boscate residuo <strong>del</strong>la originaria coperturavegetazionale, aree a macchia, gariga e steppa degli altipiani e dei costoni calcarei costituenti ilpiù elevato connotato paesaggistico <strong>del</strong>l’ambiente murgico, l’eventuale intervento di variazioneproposto dovrà essere oggetto di studi specialistici ( geo-morfologici, flora e fauna )comprovanti la possibilità di variare i luoghi senza danno ambientale.Qualora la necessità di nuove opere edilizie scaturisca da trasformazioni colturali, produttiveo di destinazione d’uso, previste dal summenzionato P.p.U.A., le relative concessioni ediliziesaranno rilasciate e/o avranno validità solo ad avvenuta approvazione di dette trasformazioni, daparte degli organi preposti alle attività di controllo <strong>del</strong>la trasformazione agraria e/o produttiva edalla erogazione dei relativi finanziamenti.Qualora con il P.p.U.A. si preveda la trasformazione <strong>del</strong>l’attività preesistenteagricolo/zootecnica in attività prevalentemente turistico/culturale, si dovranno rispettare leseguenti condizioni:a ) la superficie dei terreni di pertinenza <strong>del</strong> centro aziendale non dovrà essere inferiore aiparametri minimi di cui alla tab.2 allegata;b ) il P.p.U.A. dovrà contenere un adeguato programma di gestione naturalistica ed economicadi detti terreni, in rapporto alla nuova attività proposta per il centro aziendale;“c) il P.p.U.A. dovrà, comunque, prevedere che una parte <strong>del</strong> reddito sia derivante da attivitàagricola o zootecnica” (Del. CR 927 <strong>del</strong> 15/02/2005 di approvazione <strong>del</strong> PdP)Al fine di realizzare insediamenti di carattere ricreativo, ricettivo, etc., il progetto dovràessere dotato di studi specialistici sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e <strong>del</strong>lafauna e <strong>del</strong>la flora, ai sensi <strong>del</strong>la Direttive CEE 92/43 e 79/409;Il “<strong>piano</strong> pluriennale di utilizzazione aziendale” va riferito all’azienda intesa nella suaglobalità (centro aziendale, più altre eventuali strutture edilizie, e terreni a disposizione), siasotto il profilo produttivo (indirizzi colturali e zootecnici o altri) che sotto quello edilizio(progetto organico di recupero <strong>del</strong>le strutture esistenti, integrate negli eventuali ampliamenti e/onuove costruzioni).Nel caso di frazionamento di aziende preesistenti, è consentito costituire un nuovo “centroaziendale” solo se la nuova entità aziendale rientra nei parametri minimi di superficie agrariaprevisti nella tab.2 allegata.Nel caso il nuovo centro aziendale derivante da frazionamento di azienda preesistente abbiadestinazione d’uso prevalentemente turistico - culturale, i terreni di pertinenza non potrannoavere superficie inferiore a quelle previste dai parametri di cui alla tab.2 allegata, riferiti alledestinazione colturali in atto, prima <strong>del</strong> frazionamento anzidetto.Per i centri aziendali preesistenti, aventi alla data di adozione <strong>del</strong> Piano - Quadro superficidi terreni disponibili inferiore a quella fissata dalla tabella summenzionata, è consentitonell’ambito <strong>del</strong> “<strong>piano</strong> pluriennale di utilizzazione aziendale”, procedere una tantumall’ampliamento di cui al punto n.6 <strong>del</strong>l’art.10.6