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IN QUESTO NUMERO - Fondazione Museo Storico del Trentino

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tole, crafuns, krapfen e straboi (o stroboi). Altropiatto tipico <strong>del</strong> giovedì grasso è lo smacafam, uccidila fame, “onto e bisonto soto tera sconto, sconto ‘nte ‘na cassetta se te ‘ndovini ten dago ‘na fieta”: losmacafam viene cotto sotto la cenere e ha comeingredienti farina bianca, latte, olio, lucanica fresca,pancetta affumicata, burro e sale.Un carnevale che non si svolge più è quello dei Gallinari<strong>del</strong>le valli <strong>del</strong> Noce. Interessante perché vedevacoinvolti i ragazzini dai 12 ai 14 anni che dal 17 gennaio,giorno di Sant’Antonio Abate, fino alle Cenerigiravano per le case vestiti da eremiti e recitavanoa memoria il De Profundis e il Miserere in cambiodi offerte di cibo, prevalentemente grasso e farina,che veniva raccolto e poi cucinato il giovedì grasso edistribuito a tutta la comunità dai giovani <strong>del</strong>la zona.A Condino i ragazzi il giovedì grasso giravano travestiticon maschere paurose per il paese trascinandouna slitta con sopra la giubiana (strega) e chiedendoin offerta farina, frutta e fiaschi di vino.Altro carnevale particolare si svolge a Romarzollo,frazione di Arco. La tradizione qui impone la costruzionedei carnevali, <strong>del</strong>le piramidi di legno di bambùdecorate con alloro, gusci d’uovo, salsicce, arance ebiscotti che vengono portati in processione per le vie<strong>del</strong> paese e poi bruciati sul doss <strong>del</strong> carneval, unaaltura sopra la frazione al canto <strong>del</strong>la filastrocca dialettale:“Carneval buta ‘jal/butel bèm. Smaca i ovi nelcapel/‘l capèl l’è descosì./Tuti i ovi for de lì./Viva laQuaresima/che ‘l carneval l’è na./Polenta e pessatine/domanse magnerà!” Al termine <strong>del</strong> falò ora vengonodistribuite torte, frittelle, vino caldo. A Varone,invece, nel comune di Riva <strong>del</strong> Garda, abbiamo laconsueta polenta e morta<strong>del</strong>la, di origini settecentesche,ancora oggi come allora, organizzata da unapposito comitato. La polenta è quella gialla di Storoe la morta<strong>del</strong>la viene confezionata secondo particolariricette segrete sia per la mistura di carne che dispezie, tramandata dagli organizzatori di generazionein generazione, segrete sono le essenze di legno chevengono impiegate per affumicare il salume. Nellevicine Giudicarie invece si prepara il capu(s), che,a dispetto <strong>del</strong>l’assonanza con il termine dialettaleimpiegato per indicare il cavolo cappuccio, non comprendefra gli ingredienti questo ortaggio: sono pacchettinidi pane grattato mescolato a verdura verde,formaggio grana, uova, burro, uva sultanina, sale,pepe e aglio che, dopo una lunga cottura, vengonogustati con saporiti insaccati.In un ricettario <strong>del</strong> Settecento redatto da don FeliceLibera troviamo come ricetta tipica <strong>del</strong> carnevaletrentino la culata di porco fresco cotta in umido e servitacon gnocchi di pane e verza.Dalla vicina Verona il <strong>Trentino</strong> ha assunto la tradizionede el vendro sgnocolàr. Carnevale antico e risalenteal Rinascimento, quello di Verona si impone per grandiositàe partecipazione ancora oggi. Interessante ènotare che avviene una vera e propria elezione conregole, candidati, schede elettorali e pubblicità pernominare el Papà <strong>del</strong> Gnoco, il re <strong>del</strong> Bacanal <strong>del</strong>Gnocco, figura centrale <strong>del</strong>la rappresentazione. L’elezioneavviene circa un mese prima <strong>del</strong>la festa nelquartiere di San Zeno dove vengono allestite lecabine elettorali: i diversi candidati si presentano epubblicizzano con manifesti e grida la loro candidatura.È un onore diventare Papà <strong>del</strong> Gnocco cui siprestano anche i giornali locali che pubblicano a tuttapagina il nome e il volto <strong>del</strong>l’eletto. Migliaia di cittadini,fino agli anni ottanta solo i residenti sanzenatipoi tutti i veronesi, votano nella piazza di San Zeno,attendono con pazienza il proprio turno e ottengonoin cambio un piatto di gnocchi; in città molti ricor-26

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