EDIZION<strong>IN</strong>OVITÀLorenzo Gardumi (a cura di),Feuer! I grandi rastrellamentiantipartigiani <strong>del</strong>l’estate 1944 traVeneto e <strong>Trentino</strong>, pp. 95, € 12,00Catalogo <strong>del</strong>l’omonima mostrache, tra agosto e settembre2010, il <strong>Museo</strong> storico <strong>del</strong> <strong>Trentino</strong>ha allestito presso masoSpilzi a Costa di Folgaria.La mostra ha posto sotto unadiversa e più approfondita lucei «rastrellamenti antipartigiani»organizzati dalle forze di occupazionenazifasciste tra l’estate el’autunno 1944. Le operazioni direpressione attuate dai Comandimilitari germanici furono direttead annientare le «formazionipartigiane» che, a partire dall’estate1944, avevano messo inpericolo i collegamenti stradalie le vie di transito lungo lafascia di confine tra il Veneto ela Zona d’operazione <strong>del</strong>le Prealpi(Alpenvorland). In gioco viera il controllo strategico <strong>del</strong>lalinea di comunicazione <strong>del</strong> Brenneroattraverso la quale giungevanotruppe e rifornimenti dallaGermania all’esercito tedescoschierato sul fronte italiano.Sono state poste in risalto lediverse formazioni partigianeattive e operanti nell’estate1944. Contemporaneamente,l’attenzione si è concentrata suireparti nazifascisti, sui singolimilitari, impegnati nell’interociclo operativo di rastrellamentoe sulla loro esperienza bellica,di fatto compiutasi sul fronteorientale e nell’Italia centro-settentrionalenei mesi precedenti.È in questo quadro che è statoinserito l’episodio di malgaZonta anche attraverso il difficilee complesso rapportotra civili, tedeschi e partigianisull’altopiano, nonché il tema<strong>del</strong>la «memoria» legata alle variecommemorazioni <strong>del</strong>l’eccidiocompiutosi il 12 agosto 1944.Completa il catalogo un glossarioinformativo e di approfondimento.Leonardo Gandini, Daniela Cecchin,Matteo Gentilini (a curadi), Memorie riflesse: lo schermotra vero e falso, pp. 117, € 10,00(Quaderni di Archivio trentino; 26)La memoria e il cinema hanno,non da oggi, un destino comune,nel segno di un reciproco interessea promuovere la propriaimmagine pubblica e la propriafunzione sociale.Dopo oltre un secolo di percorsie destini paralleli la memoriae il cinema si trovano oggi aun punto di convergenza chesi configura, a tutti gli effetti,come un luogo d’ibridazione. Èancora possibile parlare di unrapporto fra memoria e cinema,alla luce <strong>del</strong> fatto che qualsiasirelazione prefigura un incontro,più o meno articolato, fra dueentità contestuali, ma distinte edifferenziate? O invece le dinamiche<strong>del</strong>la compenetrazionee <strong>del</strong>la contaminazione sonotali da imporre una riflessionelegata in modo imprescindibilealla dimensione memoriale <strong>del</strong>cinema e alla dimensione cinematografica<strong>del</strong>la memoria?A queste domande tentano dirispondere i saggi contenuti inquesto volume che raccogliegli atti <strong>del</strong> convegno svoltosi aTrento nel dicembre 2009.Luigi Blanco e Elena Tonezzer (acura di), L’invenzione di via Verdi.Una strada di Trento tra Ottoe Novecento, pp. 129, € 14,00Catalogo che accompagna lamostra omonima; si avvale diimportanti collaborazioni scientificheed è punto di sintesi e divulgazione<strong>del</strong>le ricerche storiche incorso relative allo scorcio di fineXIX secolo dedicate a Trento.La mostra “L’invenzione di viaVerdi” ci racconta, attraverso lavoce dei protagonisti e la documentazione<strong>del</strong>l’epoca, la storiadi una piccola ma fondamentaleparte <strong>del</strong> centro storico <strong>del</strong>la città.Via Alessandro Vittoria - divenutapoi via Verdi - ha una datadi nascita ben precisa: nel 1888il Municipio decide di abbattereuna casa che si trovava di fronte46
all’entrata <strong>del</strong> Duomo e cosìnasce l’idea <strong>del</strong>la nuova strada.Oggi via Verdi ospita palazzi chesi riconducono prevalentementealla vita universitaria <strong>del</strong>la città,ma nella loro evoluzione hannorivestito funzioni significative<strong>del</strong> momento storico in cui sonostati costruiti.Alberto Ianes, Cuore di comunità.Alle radici <strong>del</strong>la CassaRurale di Trento (1896-1950),pp. 255 + dvd, € 25,00Il libro documenta le origini,i binari di partenza di quattroceppi cooperativi, le Casse diPovo, Villazzano, Vigo Cortesanoe Sopramonte, quattro realtà cherimasero autonome e separateper tutto l’arco temporale quiconsiderato (dal 1896 al 1950)e per un lungo tratto ancora,prima di avviare un percorso chele avrebbe condotte alla sintesiunitaria, dando vita alla CassaRurale di Trento. La storia narrataè anche la storia <strong>del</strong>le donnee degli uomini che hanno fattole quattro Casse, di coloro chehanno scandito i passaggi crucialie vi hanno trovato le formee i modi, molto personali, maanche collettivi <strong>del</strong> riscatto. Illibro è anche (e forse soprattutto)il racconto di una societàche cambia, il riflesso di unafine Ottocento e di una primametà Novecento, segnate da dueguerre mondiali, e, nel caso <strong>del</strong><strong>Trentino</strong>, da un cambio di confini.Ne esce un affresco, unasorta di concerto collettivo in cuile vicende <strong>del</strong>le realtà <strong>del</strong> creditocooperativo non emergono dasoliste, ma da importanti coriste,inserite, come sono, in una amalgamacon il tessuto sociale.Il testo è corredato da un apparatoiconografico che completalo scritto e lo impreziosisce.Beatrice Primerano, Ernesta Bittantie le leggi razziali <strong>del</strong> 1938,pp. 200, € 17,00Il Diario di Ernesta Bittanti è una<strong>del</strong>le rare «cronache» <strong>del</strong>la quotidianainfamia <strong>del</strong>l’applicazione<strong>del</strong>le leggi razziali <strong>del</strong> 1938, raccontataper di più non dalla vocedi chi subiva quell’infamia comeoggetto <strong>del</strong>l’odio razziale, madalla voce di chi, contro la suavolontà e coscienza, assistevaalla tragedia con la consapevolezzadi veder crollare un interoordine etico-giuridico, quellodei valori post-risorgimentali <strong>del</strong>progresso morale e sociale nellalibertà e nell’eguaglianza, sottole garanzie <strong>del</strong>lo Stato di diritto.Il lettore troverà nel volume ilsenso di una viva e umana partecipazione,che sono il segnotangibile <strong>del</strong>la sensibilità storicaverso un documento che restapur sempre la storia di un’anima(e di un’anima grande, quale fuquella di Ernesta Bittanti).DVD Lorenzo Pevarello (regiae sceneggiatura), Testimoni dicooperazione. La Cassa <strong>del</strong>lacittà e la sua gente, 60’, € 8,00In questo documentario rivivono- attraverso una coralità divoci - alcuni momenti fondamentali<strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> novecento<strong>del</strong> <strong>Trentino</strong> e <strong>del</strong>la nostra Città.Sono storie <strong>del</strong> passato, che iSoci <strong>del</strong>la Cassa Rurale raccontanocon lo sguardo rivolto alfuturo perché, anche grazie aqueste testimonianze, le generazioniche verranno sappianocustodire e rivalutare la storia<strong>del</strong>la nostra Comunità.Lorenzo Pevarello (regia e sceneggiatura),Spinale e Manez.Le antiche regole ritrovate, 50’,€ 8,00 (Memorie di comunità; 8)“Nella proprietà collettiva,accanto al primato <strong>del</strong>la cosa,emerge il primato <strong>del</strong>la comunitàsull’individuo... Il regime dei benisi compenetra col regime socialegeneralmente identificato inuna sorta di consorzio soprafamiliare...unintreccio fra lavoro,produzione, sangue e terra...”.Le Carte <strong>del</strong>la Regola (diffuse in<strong>Trentino</strong> in epoca medioevale)erano la trascrizione di anticheusanze, dapprima trasmesse aviva voce e solo in seguito permezzo <strong>del</strong>la scrittura, che regolamentavanole attività agricole,silvo-pastorali e i criteri di convivenzain generale.Il documentario, attraverso latestimonianza di alcuni regolieri(Zeffirino Castellani, MiriamEndrizzi, Elisa Fedrizzi, Pio Ferrari,Livio Giovanella, AngeloCipriano Leonardi, Battista Leonardi,Clemente Lorenzi, CornelioLorenzi, Giovanni Paoli, LivioPaoli), ripercorre la storia recente<strong>del</strong>la “Comunità <strong>del</strong>le Regole diSpinale e Manez”. Una storiafatta di battaglie che questa piccolacomunità ha dovuto sostenerenel corso <strong>del</strong> secolo scorsoper far sopravvivere il suo “altromodo di possedere”.47