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IN QUESTO NUMERO - Fondazione Museo Storico del Trentino

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irradiano le esperienze tecnico-artigianali <strong>del</strong>la tradizionee, nel medesimo tempo, le spinte di sperimentazionee di rinnovamento di ciascun milieu culturale.È l’immagine a dominare il mondo <strong>del</strong>l’alimentazionee <strong>del</strong>la nicchia gastronomica e la gastronomia asua volta rientra ormai a buon diritto nell’area <strong>del</strong>lavisual culture, materia privilegiata dei cosidetti visualstudies, un ambito di ricerca sviluppatosi sulla sciadegli studi culturali anglosassoni.Il concetto di design e di applicazione fotograficaall’arte gastronomica, alle pietanze e alle sue materieprime, è un fenomeno fortemente veicolato e diffusoin special modo attraverso i più attuali media,quali web, blog e social network. Canali di comunicazionecostantemente attivi, mutanti e dinamici chein tempo reale registrano mode e umori, rappresentandola più chiara cartina di tornasole di una societàperennemente instabile e alla ricerca <strong>del</strong> propriosenso. Da sempre piace parlare di segreti ai fornelli,sapori, creatività, sensazioni <strong>del</strong> gusto; il mondodegli ingredienti e <strong>del</strong>le preparazioni alimentariintrattiene un rapporto molto stretto con la paginascritta e con il linguaggio, per Roland Barthes il ciborappresenterebbe <strong>del</strong> resto un’unità funzionale dicomunicazione, in possesso di una grammatica propria(le ricette), di un lessico (l’ordine <strong>del</strong>le vivandenel menù) e di una retorica (il comportamento deiconviviali). La gastronomia contemporanea ha compiutoun ulteriore passo avanti, ha coniato un propriovocabolario: foodies, food-design, still-food, foodphotography, food-writers all’interno di una galassiadi fenomeni culturali che vengono ad incrociarsi eciascuno ad apportare un originale contributo, ed ilnuovo codice, ormai alla portata di tutti, è mutuatodalla lingua inglese. È avvertita sempre più inoltre l’esigenzadi conoscere passato e presente dei prodottialimentari, in un’ottica di riscoperta <strong>del</strong>la tradizione,ma anche di grande attenzione al benessere e a unacucina <strong>del</strong>la salute e <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>l’ambiente; parallelamentela materia gastronomicaintrattiene i lettoricon una infinita serie diargomentazioni tutte mirantialla creazione di atmosfere,scenografie e spazi <strong>del</strong>l’immaginario,di volta in voltasempre nuovi e creati inoccasione e in onore di unatavola esteticamente studiata,una tavola che divieneinnanzi tutto espressioned’arte. E’ chiaro come oggila curiosità per la cucinaabbia una natura duplice econtrastante, se da un latoci si appassiona alla cucina essenziale e di recupero(ammirata per la sua sobria eleganza), spesso legataalla tradizione rurale e ai cicli stagionali, dall’altra,una tensione assolutamente dinamica e centrifugaè alla ricerca di una tavola trasgressiva, pronta adaccogliere neo-ricette e preparazioni fusion. L’editoriagastronomica, che va moltiplicando esponenzialmenteil proprio successo, è lo specchio più veritierodi tutte queste curiosità e tendenze. Aumentano lecase editrici specializzate e le riviste di settore, ancheil pubblico dei fruitori è diversificato, compare un lettoremolto più attento, preparato e sperimentatore; inuovi lettori sono in particolare quelli che vengonochiamati foodies, vale a dire i buongustai <strong>del</strong>l’eramoderna, appassionati insuperabili in grado di rasentarepicchi di vero e proprio fanatismo enogastronomico,e pronti a sobbarcarsi ore e ore di viaggio purdi assaporare un prodotto tipico o una ricetta in viad’estinzione. Tuttavia, il dato forse più rilevante fratutti è che l’immagine fotografica dei cibi conquistaun ruolo di assoluto primo piano. Nel grande calderone<strong>del</strong>l’editoria culinaria i generi, ovvero le categorieattente a rispondere ai miti contemporaneiquali, tra i più ricorrenti, il biologico, la filiera corta,la genuinità, il melange multietnico, il cibo comeelisir di salute e giovinezza, sono indubbiamenteinnumerevoli, ma a essere prediletti dai lettori sonoprincipalmente due filoni, quello narrativo e quellofotografico. La produzione editoriale gastronomicapredilige, sulla scorta <strong>del</strong>l’eredità artusiana, la forma<strong>del</strong> racconto, narrando si tramandano le ricette <strong>del</strong>lamemoria, si descrivono viaggi ed esperienze biograficheche assumono la veste <strong>del</strong> romanzo, si spiegal’incrocio di diverse culture, si racconta <strong>del</strong> territorioattraverso un suo prodotto principe. Lo stesso connubioletteratura-fotografia trova un discreto successoattraverso il recupero, la citazione e lo studio di scrittorie poeti che abbiano tematizzato nella loro operala materia gastronomica. Dall’altra i migliori ricettari<strong>del</strong> mondo, ma anche i piùagili manualetti per dilettanti,sono accompagnati daimmagini di raffinate, goloseo rustiche preparazioniimmortalate da grandi fotografiinternazionali e non. Lagastronomia è sempre piùdi frequente “in posa” e larete è un vero proliferare discatti fotografici che hannoil cibo come unico protagonista.La gastronomia vieneinterpretata e rappresentatada questi creativi <strong>del</strong>l’immaginein modo sempre nuovo32

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