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IN QUESTO NUMERO - Fondazione Museo Storico del Trentino

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dano ancora l’elezione <strong>del</strong> 1984 con il Papà eletto con22.000 preferenze, un vero record.Figura importante, sia nel periodo <strong>del</strong>la festa chedurante tutto l’anno, il Papà deve far conoscere latradizione <strong>del</strong> carnevale, e per un giorno (il venerdì)ha in mano le chiavi <strong>del</strong>la città consegnategli direttamentedal sindaco in piazza Bra all’inizio <strong>del</strong>la sfilata,e insieme ai gobéti, suoi aiutanti, dispensa caramellea tutti i bambini. Cavalca una mula che viene mangiataal termine <strong>del</strong> carnevale sotto forma di pastissadae ha in mano lo scettro con il simbolo <strong>del</strong> suopotere: una forchetta con infilzato un grosso gnocco.Il costume abbonda le sue forme, in particolare evidenzala pancia piena e il volto rubicondo dalla barbafluente. In tutte le case e osterie si cucinano i tradizionalignocchi di patate al sugo o al ragù. La festadi piazza dura parecchie ore e sempre più quartieri<strong>del</strong>la città e paesi <strong>del</strong>la provincia concorrono concarri e maschere. Un altro rito che si svolge il sabatograsso, ma che forse ha poco a che fare con il carnevalecome lo intendiamo oggi, è il Plufziehen di Stilfsin Vinschgau. Letteralmente è il tiro di un vecchioaratro per le strade <strong>del</strong> paesino che vede coinvoltitutti i giovani, maschi, divisi in due gruppi, i contadini,con il Bauer e la Bauerin che guidano l’araturae i loro aiutanti, e dall’altro lato le streghe e i rappresentanti<strong>del</strong>la modernità, ossia tutti quei mestieri fattida ambulanti girovaghi interpretati negativamentedagli abitanti dei masi perché portatori di novità mastranieri. Il rito vede una vera e propria “battaglia”tra i personaggi <strong>del</strong> bene (i contadini) e i personaggi<strong>del</strong> male che tentano di rubare l’aratro e di interromperecosì la semina e la battitura. Vi sono anche deidistributori di uova sode alle ragazze in età da marito,segno propiziatorio anche per l’arrivo <strong>del</strong>la nuovastagione. Il canovaccio nella sostanza è sempreuguale, tramandato oralmente da generazioni, ma c’èun ampio margine di improvvisazione nei dialoghi. Ilrito si conclude sempre nella piazza <strong>del</strong>la chiesa dovec’è, come ultima azione rituale, il furto dei canederlibollenti fatto dalle streghe e impedito dal Bauer. Poiavviene la distribuzione gratuita dei canederli rimastia tutti. Risulta quindi evidente quanto sia importanteil cibo e l’azione <strong>del</strong> mangiare nelle feste carnevaleschee non solo, dove venivano portati in processioneanche gli utensili <strong>del</strong>la cucina o venivano esageratele stesse dimensioni dei cibi preparati. Possiamoallora concludere invitando a curiosare tra i carnevali<strong>del</strong>la nostra regione e con l’eccellente consiglio di unsaggio medico, François Rabelais, per condurre unavita felice:”ho sentito una volta in un bel giardino, inun giardino segreto, sotto un bel frascato, intornoad una bella siepe di bottiglioni, giamboni, pasticci ead alcune quagliette con busto, dei bei musicisti checantavan graziosamente…”.27

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