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numero 4 anno 2012 - CCIAA di Catanzaro - Camera di Commercio

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abbracciato a suo papà, entrambi mostrano unamano. Sul palmo <strong>di</strong> Emilio c’è scritto tra<strong>di</strong>zione,su quello del papà c’è scritto innovazione.Due mani, due volti, due teste. Ma un’unica anima.Tra<strong>di</strong>zione e innovazione sono lo slogan <strong>di</strong>due uomini che h<strong>anno</strong> partorito un’azienda. Masono anche uno stile <strong>di</strong> vita. «La famiglia Rubbettinoe la sua vicenda impren<strong>di</strong>toriale - <strong>di</strong>ceEmilio Leo - mi h<strong>anno</strong> insegnato quando eroadolescente che è possibile, in questa terra, lottareper le idee e i sogni. Ma le idee bisogna averlee il nostro sistema politico dovrebbe aiutarci asvilupparle. La nostra regione spruzza via “fon<strong>di</strong>perduti” fornendo l’assist a chi molto spessoprende i sol<strong>di</strong> e scappa. Sarebbe necessario, invece,assumere consapevolezza che chi vuole emergeree sviluppare il suo progetto lo fa anche senzafondo perduto».Così, tra politica e sistema, ritornano i sentimenti.Tra la vocina della figlia Ellade e le <strong>di</strong>ecidonne che f<strong>anno</strong> muovere il museo, rimbalzanoemozioni e racconti. Il business che danza con ilsogno. La musica la girano Elio e suo papà, che,ancora innamorato del suo museo, sta accortoper la nuova presenza (la nostra) e continua a tenered’occhio i 1500 metri quadrati <strong>di</strong> struttura.Nessun segno <strong>di</strong> ce<strong>di</strong>mento per i novant’anni<strong>di</strong>etro l’angolo. Quasi un secolo, quasi tutta lastrada insieme al Lanificio. Poi una mente, modernae dei nostri tempi, ha “baciato” il papà egli ha messo dentro l’innovazione mantenendola tra<strong>di</strong>zione. Ha sviluppato il sogno per non affossareil coraggio <strong>di</strong> un uomo che non ha volutofar morire un’azienda e buttare macchinari cheper il mondo sono ferraglia ma a Soveria Mannellirappresentano il volano <strong>di</strong> sviluppo, la concretezzadell’idea. Lanificio Leo è oggi una delleaziende che h<strong>anno</strong> chiesto <strong>di</strong> entrare nel Registrodelle Imprese Storiche istituito da UnioncamereNazionale. Ma è stata, nel 2001, una dellese<strong>di</strong>ci finaliste - insieme ad Erg, Vodafone, LiquiriziaAmarelli, solo per citarne alcune - delpremio Guggenheim Impresa e Cultura vincendoil premio Cultura <strong>di</strong> Gestione. Successi,riconoscimenti, nonostante Lanificio Leo nonvinca sui numeri. Di quegli impianti che oggiproducono, si potrebbe fare un museo punto ebasta e associargli macchinari moderni e velociche porterebbero trenta <strong>di</strong>pendenti e un fatturato<strong>di</strong>eci volte superiore. Ma non ci sarebbe idea,non si seguirebbe un sogno. Soprattutto, un novantennenon avrebbe lo stimolo <strong>di</strong> raggiungereil secolo e suo figlio non griderebbe al mondo,a suo padre e a se stesso: guarda papà, questo ètutto quello che mi hai insegnato.Innovazione e tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>etro legalità e libertà.Perché, cari lettori <strong>di</strong> Obiettivo Calabria,sappiate che a Soveria Mannelli ci ha aperto laporta un’operaia. Ma quando tutto è finito ciha accompagnato Emilio, <strong>di</strong>etro l’occhio vigiledel papà e una frase in sottofondo con<strong>di</strong>visa daentrambi:«Speriamo che il mondo ritorni allagente sensibile. La gente con idee giuste. La gentecon un sogno nel cuore».OC - 19

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