numero 4 anno 2012 - CCIAA di Catanzaro - Camera di Commercio

mera di commercio di Catanzaro e al professoreMario Bozzo per la Fondazione Carical di Cosenza.A loro vanno i complimenti e i ringraziamentidi padre Riccardo Novati e di tutto lo staffmedico e dirigenziale dell’ospedale di Sogakofe,oltre che i miei personali».«Sapendo quanto sia difettosa la diagnostica perimmagine in certe zone del mondo - ha precisatoil professore -, per noi è stato un gesto di grandeimportanza e soddisfazione. Basti pensare che laradiologa a Sogakofe si ferma alla semplice direttadel torace e dell’addome, e l’ecografo esistenteè vetusto e non attrezzato di adeguate sonde.A parte la mia impressione - ha poi sottolineato-, la necessità è stata convalidata dalla richiestapervenutami dal Comboni Hôspital, attraversoil collega Mirko Delazani, delegato italiano perquell’ospedale».Dal 18 maggio al 7 giugno scorso il professoreRocca è rimasto nello Stato centrafricano affacciatosull’Oceano Atlantico. Nel vivo della stagionedelle grandi piogge. Mai gli era capitato divedere con i propri occhi la violenza della naturaabbattersi su una così indifesa comunità umana,semplice, composta in gran parte di bambini.«Bimbi belli come il sole - ci dice - deformati daipesi che portano fin da piccoli sulla testa per approvvigionarsidi acqua». E che diventano adulti,di una umanità straripante quando la si incontranegli ospedali. Una umanità enorme, chetraspare, ad esempio, dall’eleganza delle donne,austere e regali, anche quando soffrono, dignitosissime,con 40° e un’umidità del 90%. Un’immaginefra tante trapela dalla memoria mentre ilprofessore Rocca ci parla della sua esperienza: ibambini che si lavano nei canaloni di scolo dopouna tempesta tropicale. Sono racchiusi in questoquadro tutta l’innocenza, la tragedia, il paradossodi un Paese come il Ghana (primo posto nellaclassifica dei Paesi emergenti, ben oltre i BRIC,con una crescita reale del Pil attesa all’8,5% circanel 2012, a fronte di una superpotenza come laCina ferma in seconda posizione, con un +8%annuo).«Nei villaggi le più elementari regole dell’igienenon sono note e non vengono tenute in considerazioneneanche quando si tratta di bambini. Lasanità è a livelli davvero elementari. Per questosiamo di fronte ad uno dei Paesi con la mortalitàinfantile più alta al mondo».È questo che la spinge a tornare ogni anno?«Anche questo, e molto di più. Ritornare laggiùè qualcosa che mi gratifica tantissimo, che miappaga dentro, perché mi fa comprendere chetutto quello che ricevo è molto, ma molto di piùdi quello che posso dare o aver dato loro. La comunicazioneverbale è spesso molto scarsa pervia dei dialetti locali che sono tanti, e vengonotradotti dal collega del posto o dall’ infermiera.Tuttavia - ci spiega il professore Rocca -, basta52 - OC