Nella pagina precedente, sala Federiciana; asinistra, Mons. Franco Buzzi, prefetto <strong>del</strong>laBiblioteca Ambrosiana; a destra, la Sacrestia<strong>del</strong> BramanteIn the previous page, the Federiciana room;on the <strong>le</strong>ft, Mons. Franco Buzzi, prefect ofthe Biblioteca Ambrosiana; on the right, theSacristy of Bramantedi Luca Bernardifoto © Veneranda Biblioteca Ambrosiana - MilanoMagic Lake svela ai suoi <strong>le</strong>ttori i tesori<strong>del</strong>l’Ambrosiana attraverso <strong>le</strong> paro<strong>le</strong> <strong>del</strong> suoprefetto, Mons. Franco Buzzi, al qua<strong>le</strong> va ilnostro sincero ringraziamento per la cortesedisponibilità.La Biblioteca Ambrosiana ha recentementeraggiunto il traguardo dei 400 anni:qual è stata l’idea originaria che ne ha determinatola fondazione?«Federico Borromeo si trovava a Roma pressola Biblioteca Apostolica Vaticana tra il1585 e il 1595. Quando divenne Arcivescovodi Milano vol<strong>le</strong> aprire una grande libreriaispirandosi alla Biblioteca Vaticana, ma conil proposito genia<strong>le</strong> di renderla accessibi<strong>le</strong> alpubblico per un allargamento <strong>del</strong>la cultura.Prese spunto dal Cardina<strong>le</strong> Angelo Rocca,agostiniano, conosciuto a Roma, che nel1604 aprì al pubblico la Biblioteca Angelica,che richiamava anche studiosi stranieri. L’ideadi Federico maturò con lo studio di importantiautori fiamminghi, in particolare il Lipsio,nel<strong>le</strong> cui opere il mo<strong>del</strong>lo di biblioteca eramediato da quello a<strong>le</strong>ssandrino di museum,cioè luogo <strong>del</strong><strong>le</strong> muse, caratterizzato dallapresenza di studiosi mantenuti dallo Statoper la <strong>le</strong>ttura e l’approfondimento dei testi.Nasce così l’idea di un “Col<strong>le</strong>gio dei Dottori”,quindi la biblioteca non è solo un contenitoredi volumi, ma diventa un luogo cultura<strong>le</strong> vivo,dove ci si poteva confrontare. Se da un lato siassiste ad un certo allargamento <strong>del</strong>l’utenza,dall’altro vi è anche un aspetto elitario costituitodal Col<strong>le</strong>gio di altissima formazione,specializzato nel<strong>le</strong> diverse forme <strong>del</strong> sapere einteressato sia a tutte <strong>le</strong> scienze umanisticheche alla produzione scientifica. Inizialmentecostituito da 30 persone, il <strong>numero</strong> vennesuccessivamente ridotto a 16».Cosa conserva la Biblioteca?«Nel 1572 sorse a Milano la prima universitàdei Gesuiti a Brera, con 12 cattedre private.La raccolta libraria <strong>del</strong>l'Ambrosiana era moltospecializzata e <strong>com</strong>prendeva la linguistica,<strong>le</strong> lingue morte, caratteri esotici, perchédoveva essere aperta a ricevere la documentazioneda istituti culturali presenti in tutto ilmondo. Vi erano libri <strong>com</strong>perati nel Mediterraneo(Marocco, Turchia, Grecia), manoscritti,pezzi unici da salvare, libri provenienti dalNuovo Mondo, India, Cina, Giappone. Si feceromandare i primi libri a stampa con riassuntoin latino. Il progetto era universalistico,poiché tutte <strong>le</strong> culture dovevano essere in76
grado di conoscersi e confrontarsi, in modoche nella società civi<strong>le</strong> potessero coesisteree <strong>com</strong>prendersi ideologie diverse per favorireun vivere civi<strong>le</strong>. Il patrimonio è di circa unmilione di libri, 800.000 antichi (dal 1500 al1800) e 36.000 faldoni di manoscritti, di cuimigliaia sono miniati. Sono relativi a culturediverse (aramaico, ebraico, greco, latino, etiopico,slavo), vi sono papiri risa<strong>le</strong>nti al I secoloa. C. (avanti Cristo) fino a carteggi <strong>del</strong> 2000.Nel 1618 Federico aprì al pubblico la pinacoteca,inizialmente una gal<strong>le</strong>ria per quadri diCaravaggio, Botticelli, Tiziano. Non pensò aduna pinacoteca dove fossero affastellati quadri,ma un progetto cultura<strong>le</strong> capace di autogenerarsi, di trasmettersi . Se non vi è nessunoche diventi capace di produrre, il patrimoniocultura<strong>le</strong> è morto. Sviluppò quindi lacultura figurativa costituendo <strong>le</strong> accademiedistinte in scuola di <strong>le</strong>gno, pittura, scultura,architettura. La pinacoteca fu aperta dal 1618alla seconda metà <strong>del</strong> Settecento, quandoMaria Teresa d’Austria la trasportò a Brera. Ilpatrimonio grafico e librario <strong>del</strong>l'Ambrosianacon gli anni si è allargato, con i lasciti dimolte famiglie nobili e raccolte di incisioni.Federica Galli ha lasciato 50 incisioni, il profFasana ha lasciato più di 10.000 volumi sul<strong>le</strong>lingue parlate in India. Oggi i libri <strong>del</strong>la bibliotecanon vengono <strong>com</strong>prati, la raccoltacontinua tramite l’accademia, quindi negli ultimi50 anni il termine Accademia è cambiatorispetto al discorso sviluppato dal fondatoreFederico Borromeo. Il cambiamento <strong>com</strong>inciòquando Papa Giovanni costituì l’accademiadi studi borromaici che <strong>com</strong>prende tuttol’epistolario di Carlo Borromeo. GiovanniXXIII intuì la necessità di istituire un centrodi studi dedicato alla scoperta <strong>del</strong><strong>le</strong> fonti diCarlo e Federico Borromeo. Adesso i lascitialla biblioteca di professori incrementanoil fondo. Attualmente la Biblioteca è ancheAccademia e <strong>com</strong>prende tre settori: biblioteca,pinacoteca e accademia. Nel 2000 fuistituita l’accademia di studi ambrosiani chetratta i testi di Ambrogio Vescovo. Nel 2008l’Accademia Ambrosiana si è allargata e <strong>com</strong>prende7 classi di ricerca (1. italianistica - daSan Francesco al 2000 -; 2. greco latina; 3. patristica– <strong>le</strong>tteratura cristiana greca e latina -;4. Ancien Régime – età moderna e sviluppidal 1500 a fine 1700 a tutto campo - ; 5. studidi slavistica: protoslavo, russo /1800-1900; 6.Vicino Oriente – quattro sezioni: arabistica,77
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