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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Filippo Colombarasta grafico, con il medesimo slogan bene in evidenza e con il titolo che fa ilverso al precedente: «Ultimatum. A tutti gli appartenenti alle Divisioni <strong>di</strong>ban<strong>di</strong>ti». Il lungo testo risponde punto per punto e sottolinea le critiche airesistenti, considerati ladri e <strong>di</strong>namitar<strong>di</strong> al servizio <strong>di</strong> nuovi padroni, nonché,soprattutto, dei senza patria: «Siete uomini nati in Italia, ma non sieteitaliani. Bestemmiate la madre. Non siete che gente alla macchia!». Infine,rispetto all’invito a cambiare <strong>di</strong> campo, <strong>di</strong>chiarano: «Che onore poteteavere se aspettate come “figli pre<strong>di</strong>letti” quelli che dovessero tra<strong>di</strong>re la propriafede e la propria <strong>di</strong>visa? Soltanto uomini venduti e senza onore possonofare simili patti» 67 . In altri casi, invece, sono i partigiani ad avere l’ultimaparola. Nell’ottobre del medesimo anno, i repubblichini affiggono unmanifesto intitolato «Ai patrioti. Tanto per intenderci!!», il cui testo si aprecon la frase: «Ci hanno detto che siete ricchi! Infatti avete asportato in questiultimi giorni…» e continua con l’elenco dei prelievi in denaro effettuatipresso uffici postali, banche e aziende per un ammontare <strong>di</strong> 211.577 lire.Il documento termina con la requisitoria: «È facile essere ricchi con questisistemi, ma chi ne soffre è la popolazione. Il vostro non è un agire da “patrioti”,ma da ban<strong>di</strong>ti, da fuori-legge, da affamatori e tra<strong>di</strong>tori del popoloitaliano». Rispondono i garibal<strong>di</strong>ni, con medesima impaginazione graficae facendo, a loro volta, il verso agli avversari. Il titolo muta in: «Ai tra<strong>di</strong>torifascisti! Tanto per essere chiari!!» e il testo gioca sul rapporto antitetico ricco/poveroproposto dai fascisti: «Ci hanno detto che siete “poveri”! Infattidopo ventidue anni <strong>di</strong> rapine a danno del popolo italiano, avete consegnatoai tedeschi…», cui segue un’elencazione <strong>di</strong> accaparramenti e danni portatidalle truppe germaniche, evidenziando che: «Noi siamo i “ricchi” dellelire 211.577 che denunciate con tanto clamore. Voi in questo modo <strong>di</strong>mostrateche i “ban<strong>di</strong>ti”, i “fuori-legge”, gli affamatori e tra<strong>di</strong>tori del popoloitaliano non combattono sostenuti da miliar<strong>di</strong> rapinati» 68 .Appare evidente che questi «<strong>di</strong>aloghi» tra le parti hanno per obiettivola propaganda delle proprie ragioni e il piano simbolico occupa la tribunad’onore. Impossessarsi dello spazio pubblico, tenerlo a onta dell’avversario,fornisce un ulteriore senso ad azioni del genere. Sono gesti tesi a suggellarela conquista del territorio i cui risultati migliorano, aumentando laforza suggestiva, con il passaggio al successivo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> lotta delle scritturemurali: forme espressive <strong>di</strong>rette e prive <strong>di</strong> sfumature o me<strong>di</strong>azioni. «Ilmuro, come si sa, invoca la scrittura» afferma Barthes, «non c’è niente <strong>di</strong>più “guardone” <strong>di</strong> un muro scritto, perché nulla viene guardato o letto con168

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