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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Giovanni Pesce, garibal<strong>di</strong>no in Spagnaria che viene all’assalto tenta con una manovra avvolgente <strong>di</strong> prenderci allespalle, spostiamo le mitraglie verso il nemico, non c’è tempo <strong>di</strong> calcolarele <strong>di</strong>stanze, si preme il grilletto e molti cavalli stramazzano calciandoancora nell’aria».Venne nel marzo del 1937 il tempo <strong>di</strong> Guadalajara, il momento più altodell’antifascismo italiano, per la prima volta italiani contro italiani, antifascistie uomini <strong>di</strong> Mussolini. Pesce c’era. L’obiettivo franchista era sempreMadrid prima ripetutamente mancato. I fascisti, 35 mila uomini delle <strong>di</strong>visioniLittorio, Dio lo vuole, Penne Nere e Fiamme Nere erano al comandodel generale Mario Roatta, il futuro macellaio dei Balcani e il mancato<strong>di</strong>fensore <strong>di</strong> Roma l’8 settembre. Nella piana battuta dal vento e investitada una pioggia gelida, Ilio Barontini, che a Torino sarà istruttore militaredei Gap <strong>di</strong> Pesce, guidava la Garibal<strong>di</strong>. Scrive Pesce: «Barontini suggerisce,consiglia, porta ovunque la sua preziosa esperienza. Si rende perfettamenteconto che l’esercito fascista ha una grande superiorità in uomini ein armi. La <strong>di</strong>sposizione del battaglione e la scelta <strong>della</strong> linea <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa sonoquin<strong>di</strong> <strong>di</strong> capitale importanza». Sarà questa la tattica giusta che, unitaall’attività <strong>di</strong> propaganda <strong>di</strong> Teresa Noce, Giuliano Pajetta, Vittorio Vidali,Giacomo Calandrone, attraverso i megafoni <strong>di</strong> Altavox del Frente per invitarei soldati fascisti alla resa, darà buoni risultati. «Per <strong>di</strong>eci giorni dall’8marzo combattemmo nell’acqua e nel fango - è il ricordo <strong>di</strong> Pesce - eppurequella battaglia ebbe un effetto estremamente positivo. Fu come un ricostituentepolitico. La vittoria <strong>di</strong> Guadalajara permise ai gruppi antifascisticlandestini che erano in Italia <strong>di</strong> ritrovare lo slancio ideale per organizzarsinel partito comunista».La prima ferita Giovanni Pesce la subisce a Brunete conquistata nel lugliodel 1937 e poi perduta. Una pallottola trapassante alla gamba sinistra,il trasferimento all’ospedale, la rapida guarigione, il rientro nella neo-costituitabrigata Garibal<strong>di</strong> a Buccaraloz. Pesce funge da <strong>di</strong>ligente notaio, registranel libro e commenta i fatti <strong>di</strong> cui è testimone, evitando <strong>di</strong> affrontarele gran<strong>di</strong> questioni che accompagnano il conflitto e che forse ignora, le decisioniprese dai governi europei, l’ammassarsi dei quadri polizieschi inviatida Stalin, le mattanze contro gli anarchici, il rifiuto <strong>di</strong> Francia e Inghilterra<strong>di</strong> offrire un aiuto, le esecuzioni sommarie dei «controrivoluzionari»e dei «nemici del popolo».La seconda ferita, la più grave, è rime<strong>di</strong>ata a Farlete sul fronte <strong>di</strong> Saragozza.È l’agosto del 1937. Pesce è raggiunto da una rosa <strong>di</strong> schegge alla299

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