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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Il <strong>di</strong>ario partigiano <strong>di</strong> Nino ChioviniCi sorridemmo dandoci la voce, poi: «Cosa fai qui?»Lui rispose con gesti vaghi e buffi, un’elegante alzata <strong>di</strong> spalle <strong>di</strong> tutta lapersona: braccia, testa, orecchie, torso.Parlammo un po’, chiedendo io notizie <strong>di</strong> antichi compagni. Gastoneaveva conservato la sua voce lenta strascicata, come un torrente delle Langhe:anche in piena sempre pigro. Anche arrabbiato Gastone non l’avevomai visto accelerare il gettito delle sue parole o mutare tono <strong>di</strong> voce.Aveva ancora il viso infantile, le efeli<strong>di</strong> sulle guance e più fitte vicinoal naso, ancora la peluria chiara sotto le basette, come l’ultima volta chel’avevo visto; solo gli occhi grigio azzurri erano quelli <strong>di</strong> un uomo. Tenevain testa, <strong>di</strong> sbieco, una bustina da aviere: ultimo tocco alla sua scanzonatacompostezza.Terminò <strong>di</strong> raccontarmi succintamente la sua vita dall’8 settembre allasera precedente quando è giunto a Pian Cavallo. Poi lo piantai per andarein cucina a smaltire la fame.Più tar<strong>di</strong> ripensai a Gastone e per quella parte <strong>di</strong> lui che conoscevo,mi accorsi <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>carlo bene. Tornai dritto da Gastone e gli chiesi, senzapreamboli, se voleva venire in «Volante». Mi rispose, senza pensarci troppo,che ci stava a venire in «Volante».- Qual è il tuo nome <strong>di</strong> battaglia?- Cesco.Allora mi infilai nella camera del Comando del Battaglione e trovaiquello che cercavo: un signore <strong>della</strong> nostra età con la giacca a vento nuovapulita, che si presentò con un nome <strong>di</strong> battaglia i<strong>di</strong>ota come un fascistaconvinto. I compagni mi avevano avvertito che quello era appena «rientrato»dalla Svizzera e che doveva essere stato ufficiale del «Regno».Andai da lui perché era l’aiutante maggiore del battaglione, così mi avevanodetto. Quel grado fino a quei giorni era stato sempre estraneo alla nostravita: giuro che se l’era fabbricato lui prima <strong>di</strong> «uscire» in Italia. All’aiutantemaggiore <strong>di</strong>ssi che avevamo bisogno <strong>di</strong> un uomo, una recluta: - L’abbiamogià trovato e ci sta a venire, avrà <strong>di</strong>ciotto anni. Cesco si chiama, èvenuto su ieri sera - e calcai su quel è venuto su ieri sera, pronunciandolocon tono irrisorio e in<strong>di</strong>fferente nel medesimo tempo. Si trattava, come gliavevo detto, <strong>di</strong> una recluta. Quello <strong>di</strong>sse subito, con<strong>di</strong>scendente, che potevoprendermelo e io chiesi <strong>di</strong> nuovo il suo nome <strong>di</strong> battaglia, ma questavolta lo pronunciò con una punta d’esitazione.E scendemmo, finalmente, verso Premeno su <strong>di</strong> un camion carico <strong>di</strong>77

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