Posso tenderti una mano
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intelligenza e <strong>una</strong> propria memoria, e per crescere hanno bisogno di energia. Migliorano o<br />
peggiorano, secondo la qualità del nutrimento e dell’attività che svolgono.<br />
Il corpo fisico si mantiene in vita attraverso il cibo, l’aria e il movimento. Il giusto dosaggio di<br />
questi elementi migliora o peggiora il suo normale processo biologico.<br />
Il corpo mentale si nutre di nozioni, di conoscenza, di informazioni, di idee e di “attività motoria”<br />
come deduzione, richiamo di concetti registrati, riflessione, comparazione, concentrazione e<br />
meditazione.<br />
La sfera emotiva si nutre di impressioni piacevoli e viene danneggiata da quelle spiacevoli; in<br />
questo caso, trasferisce negatività alle altre componenti dell’Essere. Conviene mantenere questa<br />
“sfera” in perfetta salute, riducendo le sue attività. Si vive meglio se si limitano le emozioni,<br />
anziché esaltarle e cedere ad esse. Occorre esercitare un notevole controllo sulla “insorgenza” delle<br />
impressioni, per poterle frenare quanto è possibile, e per poter spegnere quelle negative.<br />
La forza emotiva coinvolge la respirazione e i battiti del cuore, aumentandone la frequenza: un<br />
cuore che lavora di più dura di meno, come qualsiasi macchina<br />
Il suggerimento viene dai saggi orientali che predicano il non attaccamento. Il loro insegnamento<br />
tende a raggiungere la “pace interiore” che non è indifferenza o apatia; al contrario è esaltazione del<br />
nostro sentire per le cose che davvero valgono.<br />
La quarta componente che abbiamo chiamato “psiche”, segue la sorte delle prime tre, delle quali è<br />
pura espressione. Subisce le alterazioni del corpo, della mente e della sfera emotiva, così come<br />
riversa su di essi le negatività che assorbe.<br />
La crescita di ciasc<strong>una</strong> di queste componenti deve procedere parallelamente alle altre, pena il<br />
verificarsi di un notevole squilibrio nell’economia dell’individuo.<br />
Secondo Kurdjieff lo sviluppo sbilanciato fra “corpo” e “mente” può produrre un “mister muscolo”<br />
senza cervello, oppure un”cervellone” in un corpo rachitico; lo squilibrio fra “essere” e “sapere”<br />
produce un “debole yogi” o uno “stupido santo”. Il primo è un uomo che non comprende quello che<br />
sa, incapace di valutare la differenza fra un genere di sapere e un altro; il secondo è un uomo che<br />
può fare molto ma non sa che cosa fare né che cosa dire: se fa qualche cosa può ottenere il contrario<br />
di quello che desidera.<br />
A un gradino superiore troviamo il corpo etereo, che comunemente chiamiamo “anima”.<br />
Essendo composto di materia, per quanto estremamente sottile, esso ha bisogno dello stesso<br />
nutrimento del corpo fisico, e con esso cresce parallelamente; ma essendo affine alla parte<br />
spirituale, si nutre anche di pura energia.<br />
Ogni nostro pensiero, ogni nostra azione, ogni nostra emozione produce energia: possono fare bene<br />
o male all’anima, secondo che siano inquinati dall’egoismo o purificati dall’altruismo.<br />
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