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Posso tenderti una mano

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se dovessimo assorbirla, ci creerebbe pericolose tensioni. Questa energia, che viene dal buon Dio, ci<br />

attraversa come “canali di luce” e va verso l’oggetto del nostro pensiero.<br />

Visualizziamo amici, parenti, conoscenti che soffrono e tutti gli infelici della Terra, accanto a noi<br />

sulla sabbia. Assorbono, anche loro, l’energia tellurica e cosmica, così come l’abbiamo assorbita<br />

noi. Per loro, però, c’è <strong>una</strong> energia in più: quella che irradiamo col nostro amore, con la nostra<br />

bontà, col nostro altruismo, col desiderio sincero di fare del bene agli altri.<br />

Lentamente vediamo nei loro volti ritornare il colorito, il dolore diminuisce, i muscoli contratti si<br />

rilassano, ritorna il sorriso sulle labbra e sugli occhi. Ci guardano colmi di tenerezza e di<br />

riconoscenza. Quel sorriso è la nostra gratificazione, il nostro compenso, la nostra gioia.<br />

Ricambiamo il sorriso, li abbracciamo , li baciamo e li salutiamo.<br />

Tutto lentamente scompare nella nostra mente: il mare il sole, la sabbia, il cielo immacolato, e<br />

anche gli ospiti.<br />

Rientrati nella realtà, ascoltiamo il movimento dell’aria nei polmoni e il battito del cuore.<br />

Riprendiamo il movimento dei muscoli, a cominciare dalle estremità delle mani e dei piedi: Poi i<br />

polsi e le caviglie. Tentiamo di toccare con le mani le ginocchia, per aprire le spalle e la gabbia<br />

toracica, poi stiriamo tutte le membra, allungando le braccia oltre la testa. Ci portiamo su un fianco,<br />

formiamo <strong>una</strong> “ciambella”, avvicinando le ginocchia alla fronte, e ci proteggiamo la schiena e le<br />

spalle con la coperta o plaid o sacco a pelo (che fanno parte degli “attrezzi” per lo yoga, oltre al<br />

tappetino e alla tuta ginnica).<br />

Giriamo ora il corpo di 90 gradi, per portarci sulle ginocchia e sui gomiti: le braccia conserte, la<br />

fronte sul polso più alto. Il mento scende verso il tappeto e la schiena si inarca in <strong>una</strong> concavità<br />

molto rilassante.<br />

La meditazione termina con il canto corale dell’OM.<br />

Meditazione del ruscello<br />

Immaginiamo di trovarci in campagna, in <strong>una</strong> giornata torrida. L’aria è irrespirabile, persino l’erba<br />

è calda. In vicinanza si sente lo scroscio di un ruscello. Ci immergiamo, con la testa a monte e i<br />

piedi a valle. L’acqua scorrendo ci toglie la polvere e il sudore. Gradualmente, penetra allagando la<br />

scatola cranica, il torace, l’addome, la zona pelvica, penetra persino dentro gli arti, sino al midollo.<br />

Tutti gli organi, vengono raggiunti interamente e depurati dall’acqua che, “scioglie” le nostre<br />

negatività, ed esce dal corpo sporca e carica di “veleni”.<br />

L’acqua del ruscello, nel suo naturale rinnovarsi, ci ottiene <strong>una</strong> perfetta “pulizia” del corpo.<br />

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