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COVER STORY<br />
La dieta mediterranea:<br />
55% di carboidrati, 30% di grassi<br />
e 15% di proteine<br />
glio lo abbiamo in casa e arriva dalla tradizione.<br />
Certo, oggi la ricerca ci ha svelato molti perché<br />
dei suoi segreti. A grandi linee si compone di<br />
un 55 per cento di energie totali ricavate dai<br />
carboidrati, un 30 per cento dai grassi e il restante<br />
dalle proteine. Privilegia cereali integrali, frutta<br />
e verdura fresca di stagione, pesce, legumi, olio<br />
extravergine di oliva. Non elimina la carne, ma ne<br />
modera il consumo. Un paio di volte la settimana<br />
per la carne bianca e di tanto in tanto quella rossa<br />
è la formula ideale, comprendendo anche uova<br />
e latticini. Saltuariamente ci si può concedere<br />
anche dei dolci. Non c’è alcun divieto nella dieta<br />
mediterranea: il concetto è quello di piramide:<br />
ci sono alimenti che vanno assunti tutti i giorni<br />
e altri invece con minor frequenza. L’apporto di<br />
fibra andrebbe poi portato ad almeno 25 grammi<br />
al giorno: i cibi prebiotici piacciono al nostro microbiota<br />
(si veda <strong>Gulli</strong> n° 7 di luglio a pagina 49).<br />
SUPERFOOD – I polifenoli dell’olio extravergine,<br />
le catechine del tè verde, il resveratrolo del<br />
vino rosso, le antocianine del radicchio rosso, i<br />
carotenoidi della zucca. Oggi scopriamo che il<br />
nuovo fronte della ricerca si concentra sui composti<br />
fitochimici, sostanze presenti nelle piante<br />
cui danno colore e profumi: il pigmento blu di<br />
uva o mirtilli, l’arancione di cachi o carote, le note<br />
astringenti del tè verde, nel vino e nell’olio extravergine.<br />
Oggi si è scoperto che hanno proprietà<br />
importantissime, antitumorali, antipertensive.<br />
Non solo: piacciono molto ai 100 miliardi di batteri<br />
importanti nella prevenzione di una serie di<br />
patologie, incluse obesità, ansia e depressione.<br />
Un modo intelligente nel fare la spesa è allora<br />
cercare di scegliere frutta e verdura di ogni colore.<br />
Ai nostri batteri buoni piacciono poi anche i cibi<br />
fermentati, i probiotici: mettere nel carrello anche<br />
gli yogurt è una scelta di salute.<br />
I CIBI “SENZA” – Senza glutine, senza zucchero,<br />
senza lattosio, senza sale, senza solfiti aggiunti,<br />
senza conservanti o coloranti, senza nitriti. I cibi<br />
“free from” stanno avendo un grande successo.<br />
Per alcuni di questi è una moda. Prendiamo i<br />
celiaci: si stima che in Italia siano l’uno per cento<br />
della popolazione, ma andando a vedere i<br />
consumi dei prodotti senza glutine i conti non<br />
tornano e dovrebbero essere molti di più. Se<br />
piace il gusto della pasta di mais o di riso, non<br />
c’è nulla da obiettare. Ma se si acquista quella<br />
credendola più salutare, non corrisponde al vero.<br />
Ci sono casi in cui il consumo di un alimento<br />
“senza” è giustificato. Come per l’intolleranza<br />
al lattosio, in forte aumento. Un errore sarebbe<br />
però togliere dalla propria dieta alimenti importanti<br />
perché a torto si ritiene che contengano<br />
lattosio. I formaggi a pasta dura, per esempio,<br />
ne contengono solo tracce e possono tranquillamente<br />
essere consumati da chi è intollerante<br />
(non dagli allergici). Anzi, alcune ricerche dicono<br />
che l’assunzione costante aiuta a riequilibrare la<br />
flora intestinale e nel tempo si può ritornare a<br />
reinserire burro e latticini.<br />
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