Tecnologie Alimentari 7 Ottobre 2017

editoriale
Eeditoriale
|di Francesco Goi
Anche nel 2017, che volge al termine, l’industria alimentare si è confermata uno dei punti forti del sistema
industriale italiano.
In attesa dei dati Istat relativi agli ultimi mesi dell’anno, già si riscontra un andamento molto positivo, sia
rispetto ai risultati raggiunti dal comparto lo scorso anno sia nei confronti dell’aggregato industriale.
Il settore alimentare ha ormai raggiunto i livelli pre-crisi mentre il resto dell’Industria, nonostante la ripresa,
tuttora deve colmare un gap significativo. Si registra questa tendenza nonostante i consumi interni siano
ancora in sofferenza e burocrazia e costo del lavoro tuttora rappresentino un freno per le opportunità
di trasformare i risultati favorevoli da congiunturali a strutturali.
Ancora recentemente il Presidente di Federalimentare Scordamaglia ha insistito su questi temi, come
avviene dall’inizio del suo mandato e come avevano fatto i suoi predecessori. Purtroppo, la situazione è
sotto gli occhi di tutti: l’Industria ha fatto di tutto per risollevarsi e valorizzare i propri punti forti; la classe
dirigente, invece, non appare altrettanto brillante: l’impegno maggiore è sempre rivolto al tentativo di
UN ANNO DI CONFERME,
MA SI POTREBBE FARE DI PIÙ
migliorare situazioni traballanti dovute alla disaffezione e all’incertezza dell’elettorato.
L’Industria richiede una stabilità governativa, che permetta di attuare le riforme più sentite (ci riferiamo
ancora al costo del lavoro e alla burocrazia). Purtroppo le infinite discussioni sulla legge elettorale e le
incertezze sul dopo-voto non incoraggiano.
Le aziende del food e, in generale, del migliore made in Italy hanno comunque retto e messo in secondo
piano le ataviche difficoltà, ma non c’è dubbio che un sostegno più concreto da parte del Sistema Paese
consentirebbe di valorizzare ulteriormente le nostre eccellenze.
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 2017
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