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Il Giornale dei Biologi - N. 2

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BIOLOGIA DEL PALAZZO<br />

tivo: il completamento della parificazione<br />

<strong>dei</strong> reati <strong>dei</strong> pubblici ufficiali (e ora anche<br />

degli incaricati di pubblico servizio)<br />

contro la pubblica amministrazione con<br />

i reati di criminalità organizzata sia con<br />

riferimento ai presupposti, sia in relazione<br />

alle intercettazioni, ai provvedimenti<br />

d’urgenza e ai luoghi in cui è consentito<br />

l’uso del captatore informatico.<br />

Ma, al di là della polemica politica, c’è<br />

un dato di fatto oggettivo che deve far riflettere:<br />

secondo i dati del ministero della<br />

Giustizia ogni anno in Italia mille persone<br />

finiscono in carcere ingiustamente,<br />

e ogni anno queste ingiuste detenzioni<br />

costano almeno 30 milioni di euro. È in<br />

vigore una legge, da cinque anni, che impone<br />

al ministero di dare conto di queste<br />

cifre, ma le abbiamo solo grazie ad un’associazione<br />

privata, quella contro gli errori<br />

giudiziari. Questo perché la legge non<br />

è mai stata applicata. Ogni anno, in Italia,<br />

si pagano risarcimenti di 100 milioni di<br />

euro per processi troppo lunghi. Altre<br />

decine di milioni (parrebbe almeno 100)<br />

sono i risarcimenti per le carcerazioni in<br />

condizioni non conformi al diritto internazionale.<br />

matico. Una sorta di Grande<br />

Fratello, insomma.<br />

L’uso indiscriminato <strong>dei</strong> trojan confligge con la Costituzione?<br />

I<br />

l decreto legge n. 161 del 2019, approvato in prima lettura al Senato, interviene<br />

in materia di intercettazioni e proroga al primo marzo il termine a<br />

partire dal quale la riforma Orlando troverà applicazione. La riforma si applicherà<br />

solo ai procedimenti penali iscritti dal primo marzo 2020: per tutti i<br />

procedimenti in corso dunque continuerà ad applicarsi la disciplina attuale.<br />

La proroga si è resa necessaria per l’esigenza di completare l’avviata<br />

opera di adeguamento strutturale ed organizzativo in tutte le procure della<br />

Repubblica alle nuove disposizioni. In particolare il rinvio è stato necessario<br />

per consentire agli uffici giudiziari una migliore predisposizione degli<br />

aspetti organizzativi connessi con l’avvio della digitalizzazione del sistema<br />

documentale e del software delle intercettazioni predisposto dal Ministero<br />

della giustizia.<br />

<strong>Il</strong> governo ha posto la questione di fiducia tra le proteste delle opposizioni<br />

che si sono concentrate soprattutto sull’uso <strong>dei</strong> trojan, che sono software<br />

pirati simili a un virus, nascosti in un programma apparentemente lecito e<br />

funzionale, contenenti istruzioni dannose che vengono eseguite, all’insaputa<br />

dell’utente, quando questi mette in funzione quel programma.<br />

<strong>Il</strong> decreto infatti estende una serie di possibilità di intercettazione tecnologica<br />

a tutti coloro che esercitano un pubblico servizio, compresi, ad esempio,<br />

impiegati o bidelli. Tutte queste persone potranno essere assoggettate<br />

al captatore informatico: non solo i cosiddetti colletti bianchi, insomma, ma<br />

anche persone comuni, che possono essere controllate da un marchingegno<br />

nel cellulare che fa gli screenshot delle chat ogni tre minuti, che recupera<br />

le foto, i file, le conversazioni e i video, tutto ciò quindi che viene archiviato<br />

all’interno del telefonino. Gli stessi magistrati, nelle audizioni in commissione<br />

Giustizia, hanno avvertito che siamo di fronte a uno strumento altamente<br />

invasivo, e che le procure non sono ancora attrezzate per la gestione <strong>dei</strong> dati.<br />

Qui si entra direttamente nel campo dell’articolo 15 della Costituzione,<br />

per il quale “la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra<br />

forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto<br />

per atto motivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla<br />

legge. Ebbene, con questo decreto quelle garanzie inevitabilmente vacillano,<br />

anche perché si sarebbe potuto definire in modo più dettagliato il concetto<br />

dell’udienza stralcio, ossia l’udienza in cui un giudice e le parti decidono quale<br />

intercettazione è utilizzabile e quale no. E siccome sono pochi i giorni in<br />

cui un avvocato può ascoltare e verificare tutto ciò che registra un captatore<br />

informatico, si crea un’oggettiva disparità tra coloro che incappano nelle maglie<br />

della legge, perché si favorisce chi può permettersi di pagare un grande<br />

studio legale attrezzato.<br />

C’è poi il problema, anch’esso non indifferente, della raccolta <strong>dei</strong> dati.<br />

Tutto il materiale finisce nelle stanze digitali, che in termini tecnologici<br />

sono definiti “cloud”. I procuratori auditi hanno ammesso che le intercettazioni<br />

acquisite di fatto non vengono mai distrutte, in quanto il principio per<br />

cui devono essere distrutte viene disatteso a causa della diffusa carenza di<br />

personale e di mezzi. In questa situazione, la proroga di due mesi non può<br />

certo essere sufficiente a risolvere questi problemi che hanno implicazioni<br />

gravi perché attengono alla privacy <strong>dei</strong> cittadini tutelata dalla Costituzione.<br />

Inoltre, la mancanza di strumenti informatici adeguati creerà sicuramente<br />

problemi agli avvocati, ai procuratori, agli imputati e al sistema giustizia nel<br />

suo complesso.<br />

Viene, infine, riassegnato ai pubblici ministeri il controllo sulle intercettazioni,<br />

sulla loro rilevanza ai fini investigativi, sull’archivio, sui tempi del<br />

diritto della difesa di venire a conoscenza del loro contenuto e del diritto di<br />

copia sottraendolo così alla polizia giudiziaria, che dovrà limitarsi all’esecuzione<br />

delle attività di captazione e di ascolto (R. M.).<br />

<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Febbraio 2020<br />

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