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SCIENZE<br />
basso rischio. Negli uomini cinquantenni lo stesso andamento<br />
passa da 23,5 a 31,1 anni.<br />
E nei casi di una diagnosi di cancro, malattie cardiovascolari<br />
o diabete nel corso dell’indagine, gli individui che avevano<br />
applicato quattro o cinque <strong>dei</strong> fattori di basso rischio si sono<br />
rivelati aver precedentemente guadagnato 10 (per le donne) e<br />
7,2 (per gli uomini) anni di vita senza queste malattie croniche.<br />
<strong>Il</strong> modello statistico utilizzato ha permesso di analizzare<br />
l’aspettativa di vita anche in modo separato per ciascuna delle<br />
malattie indicate. Le donne, con quattro o cinque fattori di<br />
stile di vita a basso rischio attivi, sono state associate ad una<br />
aspettativa di vita più lunga di 8,3 anni senza cancro, 10 anni<br />
in più senza malattie cardiovascolari e a 12,3 senza diabete. Gli<br />
uomini, in presenza di quattro o cinque fattori di stile di vita a<br />
basso rischio, hanno guadagnato un’aspettativa di vita più lunga<br />
di 7,6 anni senza le principali malattie croniche: 6 anni in<br />
più senza cancro, 8,6 anni senza malattie cardiovascolari e 10,3<br />
anni senza diabete.<br />
Non sorprende verificare che il dato si abbassa drasticamente<br />
per i fumatori abituati a consumare più di 15 sigarette<br />
al giorno e per gli individui obesi: già a cinquant’anni emerge<br />
un’aspettativa di vita senza malattie croniche minore del 75%<br />
della media.<br />
Nell’analisi di sensibilità, le donne che avevano smesso di<br />
fumare da più o meno di 10 anni avevano perso rispettivamente<br />
1,7 e 6 anni di aspettativa di vita libera da malattie croniche<br />
rispetto ai non fumatori; per gli uomini, questo indicatore si è<br />
rivelato rispettivamente di 1,9 e 2,6 anni tra quelli con più di 10<br />
anni e meno di 10 anni liberi dalle sigarette.<br />
È stato osservato anche un aumento relativamente più lungo<br />
dell’aspettativa di vita libera da diabete associato a uno stile<br />
di vita a basso rischio, rispetto all’aspettativa di vita senza cancro<br />
o malattie cardiovascolari con premesse analoghe. Un dato<br />
che, spiegano i ricercatori, appare coerente con il risultato di<br />
attribuzione di altre malattie specifiche: nella popolazione esaminata<br />
il 90% degli individui con diabete, l’80% di quelli con<br />
della malattia coronarica, il 70% di pazienti con mortalità cardiovascolare<br />
e il 50% della mortalità per cancro erano attribuibili<br />
a uno stile di vita privo di fattori di basso rischio.<br />
A parità di stile di vita, rispetto agli uomini, le donne guadagnano<br />
una maggiore aspettativa di vita priva delle principali<br />
malattie croniche. Questa differenza tra generi è stata<br />
osservata anche in studi precedenti, ma i motivi non sono<br />
ancora stati chiariti.<br />
Quella di Yanping Li e colleghi non è certo la prima ricerca<br />
che prova a stimare l’effetto, singolo o in combinazione, di vari<br />
fattori di rischio legati allo stile di vita 8-10 . Ma i risultati ottenuti<br />
da studi precedenti sono stati ampliati, intrecciando i cinque<br />
fattori di rischio legati allo stile di vita e tre principali malattie<br />
croniche e fornendo valutazioni più estese della longevità e del<br />
numero di anni vissuti.<br />
Lo studio, inoltre, ha incluso solo il cancro, le malattie cardiovascolari<br />
e il diabete di tipo 2 perché si tratta di malattie<br />
altamente prevalenti, che rappresentano la maggior parte delle<br />
malattie croniche e le loro associazioni con i fattori dello<br />
stile di vita sono ben documentate. <strong>Il</strong> dato sull’aspettativa di<br />
vita calcolata come “libera dalla malattia” cambierebbe, naturalmente,<br />
se fossero incluse altre malattie, quali patologie<br />
respiratorie o renali. Ma il metodo, confermano i ricercatori,<br />
porterebbe sostanzialmente ad analoghe differenze tra i diversi<br />
gruppi di stile di vita.<br />
«I nostri risultati – hanno spiegato i ricercatori - suggeriscono<br />
che la promozione di uno stile di vita sano contribuirebbe a<br />
ridurre gli oneri sanitari riducendo il rischio di sviluppare più<br />
malattie croniche, tra cui il cancro, le malattie cardiovascolari<br />
e il diabete, e l’estensione dell’aspettativa di vita libera da malattia.<br />
Le politiche pubbliche per migliorare il cibo e l’ambiente<br />
fisico, o che favoriscono l’adozione di una dieta e uno stile<br />
di vita sani, nonché le politiche e i regolamenti pertinenti (per<br />
esempio, il divieto di fumare nei luoghi pubblici o le restrizioni<br />
sui grassi trans) sono fondamentali». (S. L.).<br />
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<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Febbraio 2020<br />
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