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AMBIENTE<br />
© Komsan Loonprom/www.shutterstock.com<br />
Paese: perché lo spreco alimentare è una<br />
questione centrale nelle abitudini quotidiane,<br />
a casa come nelle fasi di acquisto<br />
e conservazione del cibo. <strong>Il</strong> “risparmio”<br />
2020 si attesta dunque su un miliardo e<br />
mezzo di euro, conquistato quasi completamente<br />
nelle case degli Italiani. “Waste<br />
Watcher” ci segnala anche che la comunicazione<br />
<strong>dei</strong> dati funziona in termini<br />
di sensibilizzazione: il 57% degli Italiani<br />
ha aumentato la propria consapevolezza<br />
grazie alla diffusione<br />
delle indagini sullo<br />
spreco. Ottimi risultati<br />
che ci fanno ben<br />
sperare per il futuro,<br />
perché la strada<br />
della prevenzione è<br />
ancora lunga. Compie<br />
10 anni nel 2020<br />
“Spreco Zero”, campagna<br />
pubblica di sensibilizzazione sostenuta<br />
da fondi privati».<br />
Quasi sette Italiani su dieci (il 66%)<br />
ritengono ci sia una connessione precisa<br />
fra spreco alimentare, salute dell’ambiente<br />
e dell’uomo: è sempre così per il 30%<br />
degli intervistati, lo è spesso per il 36% e<br />
<strong>Il</strong> 57% degli italiani<br />
ha aumentato la propria<br />
consapevolezza grazie alle<br />
indagini sullo spreco<br />
solo talvolta per il 20%. Quando stiamo<br />
per mettere il cibo nel carrello o nelle buste<br />
l’attenzione va verso la salubrità del<br />
cibo e il suo valore sulla salute, oltre agli<br />
elementi di sicurezza, che incidono in<br />
maniera decisiva per uno su tre, (36%),<br />
mentre per un’identica percentuale tale<br />
aspetto influisce in una certa misura non<br />
determinante. <strong>Il</strong> 13% pensa di poter dare<br />
per scontato queste peculiarità riguardo<br />
al cibo in vendita e una restante percentuale<br />
non ci fa caso (6%) o non ha elementi<br />
specifici di valutazione (9%).<br />
Per avere informazioni sugli alimenti<br />
che s’intendono acquistare, sono importantissime<br />
le etichette, un documento<br />
identitario <strong>dei</strong> prodotti e un punto di riferimento<br />
per i consumatori: ben il 64% afferma<br />
di guardarle al momento dell’acquisto<br />
come garanzia di sicurezza per ciò di<br />
cui si ciberà, mentre uno su due (51%) dà<br />
valore alla stagionalità <strong>dei</strong> prodotti, a conferma<br />
della scelta corretta. I prodotti bio<br />
finiscono in dispensa per uno su 5 (19%)<br />
e una rilevante parte di cittadini asserisce<br />
d’informarsi prima di tirar fuori i danè, gli<br />
sghei o i piccioli (17%). Alcuni compratori<br />
non curano molto il binomio cibo - salute<br />
(complessivamente<br />
uno su quattro),<br />
ma anche per loro<br />
l’etichetta resta un<br />
punto di riferimento<br />
primario (40%),<br />
insieme alla stagionalità<br />
<strong>dei</strong> prodotti<br />
(35%) e alle informazioni<br />
preventive<br />
(20%). Meno importante, per questa fascia<br />
di persone, l’attenzione alle produzioni<br />
biologiche (14%). È cresciuta, infine, la<br />
sensibilità riguardo ai paradossi e alle diseguaglianze,<br />
con uno su due che dichiara<br />
di considerare nelle sue scelte pure gli<br />
aspetti etico-sociali.<br />
Sensibilizzazione sul tema<br />
preco Zero”, nata nel 2010, è una<br />
“Scampagna di sensibilizzazione<br />
sul tema dello sperpero alimentare.<br />
Promossa da “Last Minute Market”,<br />
costruita in collaborazione con il<br />
Ministero dell’Ambiente e i progetti<br />
“Reduce” e “60 Sei Zero”, si è trasformata<br />
ben presto in un movimento di<br />
pensiero e strumento di lavoro con la<br />
Dichiarazione Congiunta firmata da<br />
uomini di scienza e di cultura, insieme<br />
a centinaia di cittadini, per individuare<br />
obiettivi e contenuti della Risoluzione<br />
del Parlamento Europeo del<br />
19 gennaio 2012, un atto istituzionale<br />
europeo sullo spreco. La campagna<br />
ha portato con sé “Carta Spreco Zero”<br />
sottoscritta da oltre ottocento sindaci<br />
delle metropoli (Roma, Milano,<br />
Firenze, Napoli, Bologna) e di tante<br />
altre amministrazioni grandi e piccole;<br />
“Primo non Sprecare” (pranzi e<br />
cene realizzati con cibo di recupero<br />
dagli sprechi, griffati da grandi chef)<br />
e il Premio Vivere a Spreco Zero per<br />
aziende, enti pubblici e grandi testimonial<br />
come Susanna Tamaro, Paolo<br />
Rumiz, Moreno Cedroni, Francesco<br />
Tullio Altan e Giobbe Covatta.<br />
<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Febbraio 2020<br />
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