La rivista istituzionale del Soccorso Alpino e Speleologico - n. 76, novembre 2020
Un numero in gran parte dedicato al sistema italiano di Protezione Civile, che vede il Soccorso Alpino e Speleologico impegnato fra le strutture operative che in in Italia fronteggiano le grandi emergenze, oltre all'attività quotidiana di soccorso in montagna e dove l'ambiente è impervio. In apertura uno speciale sulla nuova legge varata da poco dal Parlamento, che ribadisce il ruolo di coordinamento e direzione del CNSAS nella ricerca dei dispersi. Info e media: Walter Milan Responsabile Nazionale Comunicazione - Head of Communication Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) coordinamentostampa@cnsas.it
Un numero in gran parte dedicato al sistema italiano di Protezione Civile, che vede il Soccorso Alpino e Speleologico impegnato fra le strutture operative che in in Italia fronteggiano le grandi emergenze, oltre all'attività quotidiana di soccorso in montagna e dove l'ambiente è impervio. In apertura uno speciale sulla nuova legge varata da poco dal Parlamento, che ribadisce il ruolo di coordinamento e direzione del CNSAS nella ricerca dei dispersi.
Info e media:
Walter Milan
Responsabile Nazionale Comunicazione - Head of Communication
Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS)
coordinamentostampa@cnsas.it
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azione <strong>del</strong>l’82° Centro<br />
C.S.A.R <strong>del</strong>l’Aeronautica<br />
Militare di stanza<br />
all’aeroporto di Trapani<br />
Birgi, il secondo episodio<br />
invece si è risolto<br />
con il trasporto per circa<br />
un chilometro <strong>del</strong>la<br />
barella portantina da<br />
parte dei tecnici <strong>del</strong><br />
<strong>Soccorso</strong> alpino.<br />
<strong>La</strong> gran parte degli incidenti<br />
che richiedono<br />
l’intervento <strong>del</strong> <strong>Soccorso</strong><br />
alpino è dovuta<br />
infatti a fratture o contusioni che<br />
colpiscono escursionisti sovente<br />
privi di calzature adeguate che scivolano<br />
percorrendo i sentieri per<br />
raggiungere le calette. Molti infatti<br />
sottovalutano le difficoltà oggettive<br />
pensando di trovarsi in una località<br />
balneare facilmente raggiungibile.<br />
Per lo stesso motivo un’altra<br />
tipologia di incidente è causata dai<br />
malori legati alla disidratazione o a<br />
cali glicemici provocati dalla forte<br />
insolazione <strong>del</strong>la zona.<br />
<strong>La</strong> difficoltà degli interventi è legata<br />
alla distribuzione degli utenti<br />
lungo tutto il tratto costiero, in calette<br />
spesso distanti dai due ingressi<br />
<strong>del</strong>la riserva, lato Scopello o lato<br />
San Vito Lo Capo.<br />
In caso di trasporto <strong>del</strong>l’infortunato<br />
imbarellato, infatti, le lunghe<br />
distanze e il caldo torrido (le temperature<br />
possono oltrepassare i 45<br />
°C), rendono gli interventi molto<br />
impegnativi e faticosi, con un dispiego<br />
di tecnici non indifferente.<br />
In alcune occasioni l’evacuazione<br />
<strong>del</strong> ferito avviene via mare, con i<br />
gommoni <strong>del</strong>le capitanerie di porto<br />
di Castellammare <strong>del</strong> Golfo o di<br />
San Vito Lo Capo.<br />
Ma il metodo più utilizzato ed efficace,<br />
grazie alla preziosa collaborazione<br />
<strong>del</strong>l’Aeronautica Militare,<br />
è l’evacuazione <strong>del</strong>l’infortunato in<br />
elicottero.<br />
In questo caso i Tecnici di Elisoccorso<br />
<strong>del</strong> <strong>Soccorso</strong> <strong>Alpino</strong> e <strong>Speleologico</strong><br />
Siciliano vengono imbarcati nel<br />
campo sportivo di Castellammare<br />
<strong>del</strong> Golfo e verricellati sul ferito.<br />
Quest’ultimo, una volta stabilizzato<br />
dalle squadre di terra e imbarellato<br />
o imbragato con il triangolo di evacuazione,<br />
viene issato a bordo per<br />
essere poi sbarcato in una piazzola<br />
dove ad attenderlo vi è un’ambulanza<br />
<strong>del</strong> 118. In alcuni casi interviene<br />
l’elicottero <strong>del</strong> 118 che atterra<br />
in piazzole di fortuna per imbarcare<br />
direttamente il ferito con l’assistenza<br />
dalle squadre <strong>del</strong> SASS. Sempre<br />
preziosa la collaborazione <strong>del</strong> servizio<br />
sanitario, dei Carabinieri e <strong>del</strong><br />
personale <strong>del</strong>la Riserva.<br />
In questi ultimi due anni il SASS ha<br />
portato a termine nella Riserva 18<br />
operazioni, molti dei quali in sinergia<br />
con l’82° Centro C.S.A.R <strong>del</strong>l’Aeronautica<br />
Militare.<br />
Gli interventi <strong>del</strong> <strong>Soccorso</strong> <strong>Alpino</strong> e<br />
<strong>Speleologico</strong> Siciliano nella Riserva<br />
Naturale Orientata <strong>del</strong>lo Zingaro<br />
sono regolamentati da una convenzione<br />
stipulata nel 2016 con 118, Vigili<br />
<strong>del</strong> Fuoco, Capitaneria di Porto<br />
ed ente gestore, ossia l’Azienda Regionale<br />
Foreste Demaniali.<br />
OTTOBRE <strong>2020</strong> | SOCCORSO ALPINO SPELEOLOGICO<br />
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