II
Maurizio Dellantonio Presidente Nazionale CNSAS Risultati concreti, al riparo dal clamore Siamo abituati a lavorare in silenzio, facendo precedere alle parole sempre i fatti. Abbiamo scelto – com’è nel nostro stile – che siano le operazioni di soccorso e il nostro operato a garantire il giusto riconoscimento pubblico. Anche questa volta, con questo editoriale, voglio comunicarvi la buona riuscita di un importante lavoro che abbiamo portato avanti negli ultimi mesi, senza annunci preliminari e con il necessario rigore. Abbiamo ottenuto dal Parlamento una riforma sostanziale <strong>del</strong>la Legge 21 marzo 2001, n. 74 (già modificata parzialmente nel 2010), una sorta di legge quadro – come è noto – su cui si basa una parte significativa <strong>del</strong>l’ordinamento di riferimento <strong>del</strong> CNSAS, che sancisce doveri e responsabilità in capo al personale <strong>del</strong> CNSAS, ma anche il pieno riconoscimento <strong>del</strong>la nostra organizzazione e <strong>del</strong>le sue peculiarità. Con cognizione di causa, posso sin d’ora affermare che, nell’ambito <strong>del</strong>le relazioni istituzionali con gli Enti Locali (Regioni e Province in primis, per il recepimento <strong>del</strong>la disciplina nazionale a livello locale), con il Servizio sanitario e il sistema <strong>del</strong> 118 (per l’adeguamento di protocolli e procedure) e con le Prefetture (per l’aggiornamento di piani e procedure diverse), tutti i Servizi regionali e provinciali <strong>del</strong> CNSAS dovranno sentirsi immediatamente impegnati e attivarsi formalmente. Su queste azioni, infatti, che devono essere effettuate senza indugio alcuno, con perseveranza e determinazione, si giocherà una parte di assoluto rilievo nello sviluppo, maturazione e consolidamento <strong>del</strong>la nostra organizzazione di soccorso e di ogni singolo Servizio CNSAS in particolare. Ciò, con la preminente finalità di qualificare ancor meglio il nostro servizio e garantire un ancora maggiore sicurezza e efficienza. Risultando l’analisi e la portata <strong>del</strong>le conseguenze di questo provvedimento per tutta la nostra organizzazione davvero incomprimibili in poche righe, rimando doverosamente la puntuale disamina dei nuovi principi all’imminente Assemblea nazionale e alle ulteriori sezioni tecniche che potrete trovare nei prossimi numeri <strong>del</strong>la Rivista e nelle newsletter. Permettetemi, alla fine, di ringraziare per questo risultato straordinario Federico D’Incà, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le Riforme, e quanti, ai livelli più alti <strong>del</strong> Governo e <strong>del</strong> Parlamento, hanno assicurato il loro sostengo concreto e determinato al <strong>Soccorso</strong> <strong>Alpino</strong> e <strong>Speleologico</strong>: tante persone ci sono state al fianco e lo saranno anche in futuro, senza necessità di citazione e senza clamore. L’ennesima dimostrazione che l’intero <strong>Soccorso</strong> <strong>Alpino</strong> e <strong>Speleologico</strong>, grazie agli sforzi di tutti i soccorritori, è una <strong>del</strong>le realtà più amate e apprezzate <strong>del</strong>la nostra Italia. Un ringraziamento deve andare anche alla Direzione nazionale <strong>del</strong> CNSAS che è sempre stata oltremodo attiva e vicina nel seguire tutte le fasi che hanno portato a licenziamento <strong>del</strong>la nuova legge. Vi lascio a questo numero <strong>del</strong>la <strong>rivista</strong>, il primo dopo l’inizio <strong>del</strong>l’emergenza Coronavirus, che abbiamo voluto dedicare in gran parte ai compiti di Protezione Civile ai quali il CNSAS concorre in base a quanto oggi specificatamente previsto in questo settore. MARZO <strong>2020</strong> | SOCCORSO ALPINO SPELEOLOGICO 1