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La rivista istituzionale del Soccorso Alpino e Speleologico - n. 76, novembre 2020

Un numero in gran parte dedicato al sistema italiano di Protezione Civile, che vede il Soccorso Alpino e Speleologico impegnato fra le strutture operative che in in Italia fronteggiano le grandi emergenze, oltre all'attività quotidiana di soccorso in montagna e dove l'ambiente è impervio. In apertura uno speciale sulla nuova legge varata da poco dal Parlamento, che ribadisce il ruolo di coordinamento e direzione del CNSAS nella ricerca dei dispersi. Info e media: Walter Milan Responsabile Nazionale Comunicazione - Head of Communication Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) coordinamentostampa@cnsas.it

Un numero in gran parte dedicato al sistema italiano di Protezione Civile, che vede il Soccorso Alpino e Speleologico impegnato fra le strutture operative che in in Italia fronteggiano le grandi emergenze, oltre all'attività quotidiana di soccorso in montagna e dove l'ambiente è impervio. In apertura uno speciale sulla nuova legge varata da poco dal Parlamento, che ribadisce il ruolo di coordinamento e direzione del CNSAS nella ricerca dei dispersi.




Info e media:
Walter Milan
Responsabile Nazionale Comunicazione - Head of Communication
Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS)
coordinamentostampa@cnsas.it

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Ciao Gianni!<br />

di Melania Lunazzi<br />

«Un sorriso contagioso. Era entusiasta, espansivo,<br />

un gran chiacchierone: aveva sempre voglia di<br />

imparare». Lo ricordano tutti così Gianni Cergol,<br />

“Giannetti” per gli amici, con un’intensa<br />

sfumatura di affetto. Triestino, appassionato<br />

speleologo <strong>del</strong> <strong>Soccorso</strong> <strong>Alpino</strong> e <strong>Speleologico</strong><br />

<strong>del</strong> Friuli Venezia Giulia, di cui era entrato a far parte nel 2006, è scomparso<br />

il 16 settembre a trentasette anni – ne avrebbe compiuti 38 il 18 ottobre<br />

<strong>2020</strong> – per le conseguenze di un malore durante un’immersione nella Baia<br />

di Sistiana.<br />

Tecnico TSS - TR era pignolo, attento e acuto e poi sempre capace di coinvolgere<br />

altri nei suoi progetti esplorativi. Gli inizi sedicenne, nella Commissione<br />

Grotte <strong>del</strong>la Società Alpina <strong>del</strong>le Giulie e nel Carso triestino, poi<br />

un’intensa attività ad alti livelli, anche esplorativa, soprattutto nel gruppo<br />

<strong>del</strong> Canin. Qui nel 1998 ha scoperto l’impegnativo Abisso <strong>del</strong> Pero, dedicato<br />

al padre Luciano, detto “El Pero”, forte alpinista caduto sul Monte Cimone<br />

nel 1986. Nell’ottobre <strong>del</strong> 2000, con altri speleologi, ha contribuito alla<br />

scoperta <strong>del</strong>la giunzione tra il Bus d’Ajer e il complesso <strong>del</strong> Col <strong>del</strong>le Erbe<br />

e dal 2016 vi ha scoperto ulteriori giunzioni che hanno portato alla realizzazione<br />

<strong>del</strong> complesso carsico <strong>del</strong> Canin, attualmente il più lungo d’Italia.<br />

OTTOBRE <strong>2020</strong> | SOCCORSO ALPINO SPELEOLOGICO<br />

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