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La rivista istituzionale del Soccorso Alpino e Speleologico - n. 76, novembre 2020

Un numero in gran parte dedicato al sistema italiano di Protezione Civile, che vede il Soccorso Alpino e Speleologico impegnato fra le strutture operative che in in Italia fronteggiano le grandi emergenze, oltre all'attività quotidiana di soccorso in montagna e dove l'ambiente è impervio. In apertura uno speciale sulla nuova legge varata da poco dal Parlamento, che ribadisce il ruolo di coordinamento e direzione del CNSAS nella ricerca dei dispersi. Info e media: Walter Milan Responsabile Nazionale Comunicazione - Head of Communication Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) coordinamentostampa@cnsas.it

Un numero in gran parte dedicato al sistema italiano di Protezione Civile, che vede il Soccorso Alpino e Speleologico impegnato fra le strutture operative che in in Italia fronteggiano le grandi emergenze, oltre all'attività quotidiana di soccorso in montagna e dove l'ambiente è impervio. In apertura uno speciale sulla nuova legge varata da poco dal Parlamento, che ribadisce il ruolo di coordinamento e direzione del CNSAS nella ricerca dei dispersi.




Info e media:
Walter Milan
Responsabile Nazionale Comunicazione - Head of Communication
Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS)
coordinamentostampa@cnsas.it

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Le Unità cinofile <strong>del</strong><br />

CNSAS e Protezione Civile<br />

Storia di un progetto congiunto<br />

di Adriano Favre, Coordinatore Nazionale Unità Cinofile<br />

Luglio 1987, la Valtellina è colpita da una drammatica alluvione,<br />

ma per il Corpo Nazionale <strong>del</strong> <strong>Soccorso</strong> <strong>Alpino</strong> e <strong>Speleologico</strong><br />

è un mese importante perché viene emanato il decreto<br />

emergenziale <strong>del</strong>l’allora Ministro <strong>del</strong>la Protezione Civile<br />

Giuseppe Zamberletti che riconosce ufficialmente il CNSAS<br />

come soggetto titolato a fornire Unità cinofile da ricerca in<br />

occasione <strong>del</strong>le calamità di rilevanza nazionale che colpiscono il territorio<br />

italiano. <strong>La</strong> definitiva istituzionalizzazione <strong>del</strong> settore cinofilo avverrà<br />

nel 2001 quando la Legge n. 74/01, riconoscerà la Scuola Nazionale Unità<br />

Cinofile da Valanga e la Scuola Nazionale Unità Cinofile da Ricerca in Superficie.<br />

<strong>La</strong> collaborazione tra CNSAS e Protezione Civile prosegue, quindi, ormai<br />

da oltre 40 anni e ha visto svilupparsi una serie di progetti mirati a elevare<br />

la performance <strong>del</strong>le unità cinofile da ricerca, in particolare quelle molecolari,<br />

per offrire una risorsa aggiuntiva durante le operazioni di ricerca<br />

dispersi che impegnano i vari servizi regionali in maniera sempre più assidua.<br />

Nel frattempo è nato anche il progetto per la creazione di un nucleo di<br />

unità cinofile da macerie. Si tratta di una specializzazione non proprio in<br />

linea con la mission <strong>del</strong> CNSAS anche se le recenti emergenze nazionali<br />

legate agli eventi sismici e i crolli che sempre più sovente si verificano in<br />

terreno impervio a causa <strong>del</strong> riscaldamento climatico hanno reso necessario<br />

questo nuovo impiego dei cani da soccorso.<br />

Va dato merito alla sensibilità e alla lungimiranza <strong>del</strong> Dipartimento Protezione<br />

Civile se, a partire dal 2010, hanno preso avvio i progetti sulle Unità<br />

cinofile molecolari e sulle Unità cinofile da ricerca in catastrofe. L’obiettivo<br />

è stato istituire e finanziare in seno al Cnsas <strong>del</strong>le unità cinofile altamente<br />

specializzate in grado di intervenire tempestivamente sull’intero territorio<br />

nazionale.<br />

<strong>La</strong> sfida è sempre importante in quanto la moderna cinofilia è in evoluzione<br />

rapidissima, le nuove conoscenze vanno testate di continuo ed<br />

eventualmente integrate e applicate all’addestramento a cui conduttori e<br />

cani sono sottoposti. Al momento attuale le unità cinofile molecolari e da<br />

macerie operative sul territorio italiano sono una dozzina per specialità,<br />

ma intorno a loro è nato un “vivaio” di numerose altre unità in preparazione<br />

al fine di mantenere sempre un congruo numero di operativi per<br />

rispondere tempestivamente alle richieste dei servizi regionali Cnsas e<br />

<strong>del</strong> Dipartimento di Protezione Civile.<br />

OTTOBRE <strong>2020</strong> | SOCCORSO ALPINO SPELEOLOGICO<br />

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