La rivista istituzionale del Soccorso Alpino e Speleologico - n. 76, novembre 2020
Un numero in gran parte dedicato al sistema italiano di Protezione Civile, che vede il Soccorso Alpino e Speleologico impegnato fra le strutture operative che in in Italia fronteggiano le grandi emergenze, oltre all'attività quotidiana di soccorso in montagna e dove l'ambiente è impervio. In apertura uno speciale sulla nuova legge varata da poco dal Parlamento, che ribadisce il ruolo di coordinamento e direzione del CNSAS nella ricerca dei dispersi. Info e media: Walter Milan Responsabile Nazionale Comunicazione - Head of Communication Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) coordinamentostampa@cnsas.it
Un numero in gran parte dedicato al sistema italiano di Protezione Civile, che vede il Soccorso Alpino e Speleologico impegnato fra le strutture operative che in in Italia fronteggiano le grandi emergenze, oltre all'attività quotidiana di soccorso in montagna e dove l'ambiente è impervio. In apertura uno speciale sulla nuova legge varata da poco dal Parlamento, che ribadisce il ruolo di coordinamento e direzione del CNSAS nella ricerca dei dispersi.
Info e media:
Walter Milan
Responsabile Nazionale Comunicazione - Head of Communication
Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS)
coordinamentostampa@cnsas.it
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Un abbraccio a<br />
Giorgio Farina<br />
di Daniela Rossi Saviore<br />
Settantacinque anni, metà <strong>del</strong>la sua vita donata al <strong>Soccorso</strong>:<br />
Giorgio Farina, comasco di Canzo, classe 1945, istruttore <strong>del</strong><br />
Cai, è entrato nel <strong>Soccorso</strong> alpino nel 1986, nella Stazione <strong>del</strong><br />
Triangolo <strong>La</strong>riano.<br />
Quale poteva essere il modo migliore per ringraziare uno dei<br />
soccorritori storici <strong>del</strong>la XIX <strong>La</strong>riana, e per augurargli buon compleanno? I<br />
suoi colleghi e compagni <strong>del</strong>la Stazione <strong>del</strong> Triangolo <strong>La</strong>riano, in un fine settimana<br />
di questa estate <strong>2020</strong> intensa e complicata, gli hanno organizzato una<br />
sorpresa: quella che sembrava una <strong>del</strong>le tante esercitazioni, la simulazione<br />
di un intervento per tenersi in allenamento, per fare gruppo quando si salva<br />
la vita <strong>del</strong>le persone in difficoltà, era in realtà un momento di celebrazione e<br />
di grande riconoscenza, proprio per lui. Dopo l’esercitazione, serata di condivisione<br />
e di festa, con la consegna - da parte <strong>del</strong> capostazione <strong>del</strong> Triangolo<br />
<strong>La</strong>riano, Gianluca Crotta, a nome di tutti i colleghi - di un dono che vuole<br />
essere un ringraziamento. Si tratta di una incisione di legno che rappresenta<br />
Giorgio, con il suo inseparabile zaino, mentre s’incammina verso i Corni di<br />
Canzo, a cui è molto legato e dove ha svolto la maggior parte <strong>del</strong>la sua attività<br />
nel Cnsas.<br />
Anno dopo anno, Giorgio ha seguito l’evoluzione <strong>del</strong> Cnsas, dagli aspetti<br />
tecnici e operativi all’introduzione <strong>del</strong> soccorso sanitario; è stato infatti uno<br />
dei primi soccorritori a operare in collaborazione con l’elicottero. Ha partecipato<br />
in prima linea ad alcuni degli interventi più complessi svolti dalla XIX<br />
<strong>La</strong>riana, come nel caso <strong>del</strong>l’aereo da turismo Atr42, precipitato nel 1987 a<br />
Conca di Crezzo, <strong>del</strong>l’elicottero <strong>del</strong>l’Aeronautica caduto sul Monte Palanzone,<br />
nel 2005, e di molte altre operazioni di soccorso.<br />
Giorgio Farina, insieme con altri colleghi <strong>del</strong> Cnsas, si è occupato <strong>del</strong>la organizzazione<br />
per l’assistenza e la sicurezza durante le Olimpiadi invernali di<br />
Torino 2006 e anche nella gestione <strong>del</strong>la logistica, relativa alla presenza <strong>del</strong><br />
CNSAS, durante numerose edizioni <strong>del</strong> Giro d’Italia. Da alpinista ed esperto<br />
conoscitore <strong>del</strong>le Alpi lombarde, ha aperto diverse vie di arrampicata, nelle<br />
sue montagne ma anche in Svizzera e sulle Dolomiti, e ha partecipato a spedizioni<br />
internazionali.<br />
Sempre presente in Stazione, durante gli interventi e nella vita organizzativa,<br />
sempre pronto ad aiutare con immensa generosità senza alcuna aspettativa,<br />
Giorgio merita tutta la riconoscenza, la stima e l’affetto di chi da lui ha<br />
imparato tanto: i suoi colleghi soccorritori - certe esperienze fanno diventare<br />
fratelli - hanno voluto riservargli un abbraccio simbolico, mai abbastanza<br />
per ripagarlo di tutta la dedizione e l’impegno che ha dato al <strong>Soccorso</strong>, ma<br />
autentico e sentito.<br />
64 PILLOLE