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Powertrain 2023-10

ASSOCIAZIONI Federtec: cambia tutto: presidente, consiglieri e governance Unem: la seconda parte dell’intervista sui carburanti alternativi EVENTI Perkins: a Londra ci ha spiegato il 12,9 litri e tutto il resto Hydrogen Experience: Federchimica Assogastecnici e i vantaggi dell’idrogeno MARINI Salone di Cannes: l’anno scorso il metanolo, quest’anno gli ibridi Anteprima Genova: anticipazioni di quanto leggerete a novembre Commerciali: mtu, i traghetti equipaggiati con le 4000 a gas Seminario Atena: combustibili alternativi. Al SeaFuture di La Spezia COMPONENTI Veil: dieci candeline sulla torta dell’efficienza energetica Matrix: 1,5 GW di sistemi di accumulo a batteria. In Italia Cmtg: accelerometri per le vibrazioni di turbo e collettori RUBRICHE Editoriale; Hi-Tech; Automotive; La vie en rose; VeT Network; Oem&Motori

ASSOCIAZIONI
Federtec: cambia tutto: presidente, consiglieri e governance
Unem: la seconda parte dell’intervista sui carburanti alternativi
EVENTI
Perkins: a Londra ci ha spiegato il 12,9 litri e tutto il resto
Hydrogen Experience: Federchimica Assogastecnici e i vantaggi dell’idrogeno
MARINI
Salone di Cannes: l’anno scorso il metanolo, quest’anno gli ibridi
Anteprima Genova: anticipazioni di quanto leggerete a novembre
Commerciali: mtu, i traghetti equipaggiati con le 4000 a gas
Seminario Atena: combustibili alternativi. Al SeaFuture di La Spezia
COMPONENTI
Veil: dieci candeline sulla torta dell’efficienza energetica
Matrix: 1,5 GW di sistemi di accumulo a batteria. In Italia
Cmtg: accelerometri per le vibrazioni di turbo e collettori
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automotive<br />

pagnate da un sistema di mercato di certificati e<br />

crediti, consentirà di mettere in competizione le<br />

diverse tecnologie così da premiare le soluzioni<br />

che riescono a conseguire gli obiettivi della<br />

transizione nel modo più efficace ed efficiente».<br />

Da cosa dipende la “timidezza” del legislatore<br />

europeo nei confronti degli Lcf?<br />

«Da un approccio fondamentalmente ideologico<br />

che vede nella mobilità elettrica l’unica soluzione<br />

per tutto il settore del trasporto stradale, al<br />

punto di vietare qualunque tecnologia alternativa,<br />

inclusa quella dei Lcf. Non esiste uno studio<br />

scientificamente solido che dimostri con certezza<br />

che l’unica tecnologia in grado di decarbonizzare<br />

il trasporto stradale sia quella elettrica.<br />

Quella elettrica, oltre a non essere in grado di<br />

azzerare completamente le emissioni climalteranti<br />

dei trasporti, è anche una tecnologia che<br />

difficilmente trasformerà la mobilità elettrica in<br />

una mobilità di massa. Basti pensare che attualmente<br />

in Europa circolano circa 250 milioni di<br />

automobili e solo lo 0,8% sono Bev che diventa<br />

l’1,5% se consideriamo anche le ibride plug-in<br />

(Phev) che, come emerso da un recente studio<br />

del Rie di Bologna, sono probabilmente la soluzione<br />

ottimale sotto diversi punti di vista, soprattutto<br />

nelle preferenze dei consumatori: puoi<br />

creare l’offerta, ma senza la domanda serve a<br />

poco. Per raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione<br />

non basta perciò disegnare scenari<br />

virtuosi e fare ipotesi poco realistiche alla luce<br />

L’Europa svolta sui biocarburanti<br />

L’approvazione da parte della<br />

Commissione Industria del<br />

Parlamento europeo di un<br />

emendamento che fornisce<br />

la prima definizione europea<br />

di carburanti “carbon neutral”<br />

con l’inclusione anche dei<br />

biocarburanti e dei recycled<br />

fuels, rappresenta un valido<br />

contributo anche per i lavori<br />

delle altre Commissioni<br />

parlamentari nonché del<br />

Comitato tecnico presso<br />

la Commissione europea<br />

che si sta occupando<br />

dell’omologazione dei veicoli<br />

alimentati esclusivamente con<br />

combustibili “carbon neutral”.<br />

La Commissione europea,<br />

infatti, si è impegnata a<br />

presentare entro il prossimo<br />

autunno una proposta per<br />

di una non chiara e possibile evoluzione tecnologica.<br />

Sarebbe molto più saggio affidarsi a più<br />

soluzioni in modo che ci sia sempre un’alternativa<br />

in grado di farci raggiungere l’obiettivo, concentrandosi<br />

maggiormente su quelle che stanno<br />

già dando degli efficaci risultati in termini di<br />

abbattimento delle emissioni di CO 2<br />

nel settore<br />

dei trasporti».<br />

È possibile abbozzare un ragionamento in termini<br />

di Tco per l’utilizzatore, R&D e ingegnerizzazione<br />

per gli Oem. Insomma, una lettura<br />

well-to-wheel...<br />

«I Lcf presentano caratteristiche chimico-fisiche<br />

e merceologiche perfettamente intercambiabili<br />

con i combustibili fossili che vanno a sostituire.<br />

Pertanto, nessun adattamento tecnico è necessario<br />

sia per la loro distribuzione che può continuare<br />

ad utilizzare tutte le infrastrutture logistiche<br />

esistenti e sia per il loro utilizzo finale totalmente<br />

compatibile con tutte le motorizzazioni esistenti.<br />

Il loro vantaggio deriva dalla loro capacità di<br />

abbattimento dei gas serra dal 70% al <strong>10</strong>0% se<br />

valutati con un approccio well-to-wheel».<br />

Ha senso una “santa alleanza” tra gli attori<br />

coinvolti nella filiera dei combustibili biogenici,<br />

allo stato liquido e gassoso (biogas, biometano<br />

e bioGnl)?<br />

«Già esiste a livello comunitario, nell’ambito<br />

delle istituzioni europee, un’alleanza ben strutturata<br />

sui Lcf, come la Renewable and Low-<br />

l’immatricolazione post 2035<br />

di veicoli che funzionano<br />

esclusivamente con<br />

combustibili “carbon neutral”.<br />

La decisione odierna può<br />

costituire un primo passo per<br />

arrivare a quella neutralità<br />

tecnologica che permetterebbe<br />

di accelerare davvero sulla<br />

decarbonizzazione dei<br />

trasporti.<br />

Carbon Fuels Value Chain Industrial Alliance,<br />

che limita il suo campo al trasporto aereo e<br />

marittimo. Esistono poi alleanze informali tra<br />

tutti gli operatori delle filiere dei fuel che hanno<br />

prodotto documentazione congiunta. Il punto è<br />

che l’attuale Commissione europea è fortemente<br />

intenzionata a procedere sulla strada intrapresa<br />

proprio per un approccio fortemente ideologico<br />

Anche questi dati, alla<br />

pari delle informazioni<br />

sui carburanti a neutralità<br />

carbonica, che trovate nel<br />

box a sinistra, provengono<br />

dall’ufficio stampa di Unem<br />

(www.unem.it).<br />

«Nei primi sette mesi <strong>2023</strong><br />

i consumi petroliferi sono<br />

ammontati a 33,2 milioni di<br />

tonnellate, con un decremento<br />

dello 0,5% (-180.000<br />

tonnellate) rispetto allo stesso<br />

periodo 2022.<br />

I consumi di carburanti<br />

autotrazione (benzina e<br />

gasolio) sono risultati pari<br />

a 18,3 milioni di tonnellate,<br />

con un incremento dell’1,3%<br />

(+234.000 tonnellate) rispetto<br />

ai primi sette mesi 2022.<br />

In particolare, rispetto al<br />

periodo gennaio-luglio 2022:<br />

- la benzina totale ha mostrato<br />

un incremento del 7,3%, con<br />

una crescita analoga della<br />

benzina venduta sulla rete<br />

(+7,4%);<br />

- il gasolio autotrazione ha<br />

evidenziato un calo dello<br />

0,6%, mentre il gasolio<br />

venduto sulla rete è<br />

aumentato dell’1,4%;<br />

- il carboturbo continua il suo<br />

recupero verso i livelli prepandemia<br />

con un aumento<br />

del 21,1% rispetto allo stesso<br />

periodo 2022.<br />

Complessivamente in ripresa<br />

i consumi di raffineria per<br />

la produzione di energia<br />

elettrica e termica (+4%), dato<br />

il contributo che i prodotti<br />

petroliferi, ed in particolare i<br />

gas di raffineria, hanno avuto<br />

nel sostituire il gas naturale<br />

nei primi mesi dell’anno.<br />

In calo la carica petrolchimica<br />

netta (-20,8%) e il gasolio<br />

riscaldamento (-15,8%),<br />

che prescinde da considerazioni tecnologiche,<br />

economiche e sociali».<br />

Partiamo dalla seguente esternazione di Claudio<br />

Spinaci: «Inoltre, in questo modo mettiamo<br />

a rischio la nostra sicurezza energetica e<br />

intere filiere industriali di eccellenza con impatti<br />

sociali ed economici devastanti». Quanto<br />

incide la ricerca del consenso nella apparente<br />

sottovalutazione dei rischi intrinseci al consegnare<br />

“chiavi in mano” l’approvvigionamento<br />

tecnologico a una sola area dello scacchiere<br />

globalizzato, quando non, addirittura, a un<br />

solo Paese?<br />

«Tutto nasce dal fatto che per lunghi anni abbiamo<br />

avuto ampia disponibilità di energia a basso<br />

costo. Le politiche energetiche europee degli ultimi<br />

<strong>10</strong>-15 anni si sono concentrate esclusivamente<br />

– peraltro più a parole che nei fatti – sugli<br />

obiettivi di decarbonizzazione e ciò ha posto in<br />

secondo piano il tema della sicurezza energetica<br />

nel processo di transizione. La tutela ambientale<br />

è assolutamente necessaria, ma se a questa non<br />

affianchiamo contemporaneamente la sostenibilità<br />

economica e sociale, e quindi la sicurezza<br />

energetica, alla prima discontinuità si entra in<br />

emergenza. Cosa che è puntualmente accaduta lo<br />

scorso anno con il gas. La stessa cosa sta succedendo,<br />

purtroppo, con la decarbonizzazione dei<br />

trasporti per scelte che, affidandosi ad una unica<br />

tecnologia, comportano gli stessi rischi.<br />

Sicurezza energetica significa avere una programmazione<br />

ragionevole e di lungo termine,<br />

con la diversificazione delle fonti e delle tecnologie.<br />

L’Europa dovrebbe prenderne atto e agire<br />

di conseguenza».<br />

Consumi petroliferi gennaio - luglio <strong>2023</strong><br />

mentre si stabilizza la ripresa<br />

del bitume (+3,8%).<br />

Nei primi sette mesi <strong>2023</strong><br />

le immatricolazioni di<br />

autovetture nuove hanno<br />

evidenziato una crescita del<br />

20,9%, rispetto allo stesso<br />

periodo 2022; quelle a<br />

benzina hanno rappresentato<br />

il 28,2% del totale (come<br />

nei primi sette mesi 2022),<br />

quelle a gasolio il 19% (era il<br />

20,2% nello stesso periodo del<br />

2022), mentre le ibride Hev si<br />

sono attestate al 35,3% (era<br />

il 33,2% nello stesso periodo<br />

del 2022). Quanto alle altre<br />

alimentazioni, nel periodo<br />

considerato il peso delle<br />

auto a Gpl è stato del 9%, a<br />

metano dello 0,1%, di quelle<br />

elettriche ricaricabili dell’8,4%<br />

(era 8,8% nello stesso periodo<br />

2022), di cui 4,6% Phev/plugin<br />

e 3,8% Bev».<br />

Franco Del Manso,<br />

ingegnere,<br />

responsabile<br />

dei rapporti<br />

internazionali,<br />

ambientali e tecnici<br />

di Unem.<br />

16<br />

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