leStrade n. 1954 gennaio/febbraio 2024
INFRASTRUTTURE La necessità di avere un sistema integrato e intermodale MATERIALI Sostenibilità delle pavimentazioni stradali. L’apporto di Valli Zabban
INFRASTRUTTURE
La necessità di avere un sistema integrato e intermodale
MATERIALI
Sostenibilità delle pavimentazioni stradali. L’apporto di Valli Zabban
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CO-BIT<br />
conglomerati bituminosi S.p.A.<br />
1974 - <strong>2024</strong><br />
Oggi CO-BIT produce all’interno di<br />
un area, di oltre due milione di metri<br />
quadrati, destinata alla escavazione degli<br />
inerti. All’interno di essa l’azienda si è<br />
ritagliata una superficie di oltre 30.000<br />
metri quadrati: 12.000 completamente<br />
asfaltati ad uso piazzali e viabilità<br />
interna; 6.000 dedicati alla produzione e<br />
2.600 metri quadrati coperti che ospitano<br />
uffici, magazzino, lavorazioni speciali.<br />
Infine, un’area destinata alla pesatura,<br />
alla miscelazione e allo stoccaggio delle<br />
materie prime.<br />
La produzione<br />
La produzione di conglomerati bituminosi<br />
di CO-BIT permette di soddisfare le più<br />
ampie esigenze: dai prodotti base per<br />
le strade comunali a quelle provinciali,<br />
dalle strade statali alle autostrade, sino a<br />
giungere a tutta una gamma di prodotti<br />
speciali: drenanti e fonoassorbenti;<br />
alto modulo; prodotti plastici a freddo;<br />
conglomerati specifici per piste<br />
IL CERVELLO<br />
Il sistema di comando è il cervello<br />
dell’impianto: l’as1 della Ammann. Una<br />
soluzione che aumenta la produttività.<br />
GLI UOMINI<br />
La CO-BIT di oggi.<br />
Un’azienda che innova<br />
aeroportuali e autodromi, per<br />
linee ferroviarie e canali. CO-BIT offre,<br />
in sostanza, una gamma di prodotti<br />
completa e differenziata con l’avvallo di<br />
una consulenza dedicata, espressa dal<br />
proprio laboratorio, per i più specifici.<br />
L’impianto dei record<br />
Si avvale di un impianto di produzione<br />
di conglomerati bituminosi di nuova<br />
generazione e perfettamente adeguato<br />
per rispondere alle odierne necessità<br />
ambientali (è il più grande attualmente<br />
in Italia): si tratta dell’Ammann modello<br />
Universal S360 da 360 t/h con una torre<br />
alta 44 metri e che racchiude in se due<br />
tipologie di impianti: uno tradizionale/<br />
discontinuo e un hot-stock (ne abbiamo<br />
diffusamente parlato sul numero di<br />
aprile 2023 di <strong>leStrade</strong>). Al suo interno<br />
sono racchiuse tutte le più importanti<br />
innovazioni tecnologiche oggi utilizzabili<br />
sul mercato come, ad esempio, la<br />
schiumatura del bitume che permette<br />
Da destra, Antonio<br />
Russetti, addetto<br />
all’ufficio pesa,<br />
Emanuele Carraro,<br />
tecnico CO-BIT.<br />
il riciclaggio a freddo del 100% del<br />
fresato e la produzione di conglomerato<br />
bituminoso a basse temperature con<br />
qualità prestazionali decisamente<br />
superiori alla norma.<br />
Competenza e formazione<br />
Se il tema centrale dell’azienda è la<br />
qualità, oltre ad avanguardistici impianti,<br />
serve avvalersi di una qualificata squadra<br />
di affiatati tecnici che, alla propria<br />
esperienza pluriennale, associno un<br />
adeguato e continuo aggiornamento.<br />
E così accade in CO-BIT: competenza<br />
e formazione.<br />
IL PARCO MEZZI<br />
CO-BIT porta puntualmente a termine<br />
qualsiasi fornitura anche grazie a un<br />
parco mezzi aggiornato.<br />
Impegno per efficienza<br />
energetica e sostenibilità<br />
Da sinistra Pravettoni Renzo socio, Martegani<br />
Aldo presidente del CDA,<br />
Fontana Amedeo consigliere delegato.<br />
«Stiamo perfezionando le possibilità<br />
di incremento, in modo graduale, del<br />
riutilizzo del fresato. Abbiamo in mente<br />
di avere come standard il riutilizzo<br />
medio del fresato al 50%», assicurano<br />
Pravettoni e Fontana, da noi incontrati<br />
nella sede CO-BIT di Lonate Pozzolo.<br />
Ma facciamo emergere i fatti, attingendo<br />
dalle considerazioni di Fontana, per<br />
capire quale sia l’impegno di CO-BIT<br />
sul piano della sostenibilità: «Stiamo<br />
ampliando l’impianto fotovoltaico in<br />
copertura per la produzione di energia<br />
pulita: passeremo da 138 kilowatt a 352<br />
kilowatt. L’impianto originario è del 2011.<br />
Nel corso del <strong>2024</strong> raddoppieremo la<br />
produzione, per arrivare a coprire almeno<br />
un 30% dei consumi energetici previsti<br />
anno per anno. Abbiamo investito in un<br />
percorso di crescita e sostenibilità anche<br />
attraverso la recentissima acquisizione<br />
di una certificazione ReMade in Italy:<br />
abbiamo dotato, in tal modo, otto dei<br />
nostri prodotti tra i più venduti con<br />
componenti materie prime seconde e<br />
sottoprodotti (principalmente granulato<br />
di conglomerato e scorie di acciaieria)<br />
che sono ora marcati ReMade in Italy,<br />
tramite una certificazione Bureau Veritas.<br />
Il futuro dell’asfalto?<br />
Qualche tecnico responsabile di<br />
laboratorio sostiene che arriveremo al<br />
100% di utilizzo di materiali riciclati, ma<br />
forse tra qualche decina d’anni. Quanto<br />
al bitume: ad oggi non conosciamo<br />
realmente dei sostituti di recupero.<br />
Il tema della sostenibilità dominerà il<br />
futuro: maggiore utilizzo di materie<br />
prime, minori temperature e più<br />
lavorabilità. E probabilmente il settore<br />
dei bitumi dovrà perfezionare delle<br />
miscele adeguate a sollecitazioni<br />
maggiori di quelle odierne.<br />
Fiore all’occhiello<br />
«Recupero di materia prima<br />
da demolizione delle strade<br />
esistenti, produzione di energia<br />
pulita da fotovoltaico, riduzione<br />
delle temperature e quindi dei<br />
costi ambientali di produzione<br />
dell’estrazione del gas metano,<br />
riduzione dei fumi in emissione<br />
per la produzione con impianto<br />
di filtrazione. Oltre all’attenzione<br />
alle tematiche ambientali,<br />
sicuramente il nostro fiore<br />
all’occhiello è il nostro impianto<br />
di produzione che ha una capacità<br />
produttiva molto importante,<br />
GIUSEPPE CARRARO<br />
Lo storico dirigente di CO-BIT<br />
Giuseppe Carraro, che ha lavorato in<br />
azienda per circa trent’anni (da metà<br />
anni Ottanta sino al 2018).<br />
Lo storico<br />
Fondatore<br />
e presidente<br />
di Co-bit Ing.<br />
Ugo Fossati,<br />
in vigore presso<br />
l’azienda dal<br />
1974 al 2008.<br />
superiore nominalmente alle<br />
300 tonnellate ora (360 per<br />
l’esattezza). E che permette,<br />
pertanto, di servire i clienti con<br />
grande puntualità, con limitati<br />
tempi di attesa, con delle<br />
prestazioni del materiale molto<br />
elevate e con dei costi competitivi<br />
rispetto alla concorrenza, grazie<br />
anche gli investimenti fatti in<br />
corso d’opera (ad esempio, nel<br />
2022, il nuovo clindro essicatore<br />
dedicato alla linea del fresato)»,<br />
afferma il dott. Amedeo Fontana.<br />
Tra l’altro, è in arrivo in azienda<br />
un nuovo impianto Euromecc di<br />
recupero a freddo.<br />
LA MEMORIA<br />
Materiali&Tecnologie<br />
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