la libertà Di scelta Del paziente con Disturbi mentali gravi - Personal ...
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Non tutto è idilliaco, ma nell’insieme, a parte alcune<br />
eccezioni, i servizi diventano facilmente punti<br />
di riferimento costante e, <strong>con</strong> un salto culturalmente<br />
compatibile, molti sono inclini a sviluppare pratiche di<br />
riabilitazione partecipata. Per questo motivo da noi vi<br />
è una cultura <strong>con</strong>solidata del fare insieme e, in questa<br />
prospettiva, troviamo da più parti gruppi di auto-aiuto<br />
<strong>con</strong> <strong>la</strong> presenza di operatori dei servizi in qualità di<br />
facilitatori e gruppi misti di utenti, familiari e operatori<br />
(Cirri, 1997). Emblematico a tale proposito è il movimento<br />
delle Parole Ritrovate (www.leparoleritrovate.<br />
org) che, partito da Trento, in pochi anni è diventato un<br />
punto di in<strong>con</strong>tro importante a livello nazionale, <strong>con</strong> un<br />
ruolo strategico di stimolo per un movimento di utenti<br />
tutto italiano in cui il rac<strong>con</strong>tarsi e il fare insieme sono<br />
elementi che promuovono un movimento partecipativo<br />
ed emancipativo volto all’integrazione.<br />
Molti sono i gruppi di utenti organizzati presenti in<br />
Italia, in Piemonte, Liguria, Lombardia, Friuli, Trentino,<br />
Emilia, Umbria, Toscana, che hanno recentemente<br />
<strong>con</strong>solidato una <strong>con</strong>sapevolezza di appartenenza del<br />
tutto nuova. Fenomeni come Radio Rete 180 di Mantova<br />
(www.rete180.it), l’Associazione Rete Regionale<br />
Toscana Utenti del<strong>la</strong> Salute Mentale, <strong>la</strong> lista utenti<br />
del Piemonte (www.bollettino-owner@utenti.net) o<br />
il CIUMBIA di Mi<strong>la</strong>no (Coordinamento Itinerante<br />
Utenti di Mi<strong>la</strong>no e Brianza, sig<strong>la</strong> tramutata in ciumbia,<br />
esc<strong>la</strong>mazione mi<strong>la</strong>nese che indica un’allegra sorpresa)<br />
erano impensabili fino a qualche anno fa. Tra i gruppi<br />
sul<strong>la</strong> scena italiana occupano un posto minoritario ma<br />
di rilievo quelli che si <strong>con</strong>trappongono nettamente al<br />
mondo psichiatrico, quali No!Pazzia (www.nopazzia.<br />
it) e Telefono Vio<strong>la</strong> di Mi<strong>la</strong>no (www.ecn.org/telvio<strong>la</strong>),<br />
<strong>con</strong> <strong>con</strong>tatti a Catania, Firenze, Messina, Palermo e<br />
Piacenza.<br />
La vitalità di questi movimenti è testimoniata dal<strong>la</strong><br />
partecipazione massiccia a due <strong>con</strong>vegni mi<strong>la</strong>nesi<br />
dedicati al movimento degli utenti, organizzati dal<strong>la</strong><br />
World Association for Psychosocial Rehabilitation e<br />
dal comune di Mi<strong>la</strong>no, il primo nel 2005 a carattere<br />
internazionale, a cui sono intervenuti l’Organizzazione<br />
Mondiale del<strong>la</strong> Sanità e utenti da tutte le parti<br />
del mondo, il se<strong>con</strong>do riservato agli utenti italiani,<br />
realizzato <strong>con</strong> il <strong>con</strong>tributo dell’Azienda Ospedaliera<br />
Niguarda nel 2006. Insomma, il fenomeno è in crescita<br />
e come spesso avviene quando si introdu<strong>con</strong>o<br />
cambiamenti, dopo una partenza stentata e vacil<strong>la</strong>nte,<br />
inaspettatamente si innescano sviluppi che non è<br />
possibile arrestare.<br />
a r r i v a n o i c o n s u m a t o r i : d o v e a n d i a m o ?<br />
77<br />
Quando il meticciato è un punto di forza<br />
In Italia, come abbiamo visto, le associazioni e i<br />
gruppi organizzati di utenti mantengono quasi sempre<br />
un filo di <strong>con</strong>tinuità <strong>con</strong> servizi e operatori, fornendo un<br />
esempio partico<strong>la</strong>re di meticciato. Ma ovunque, intorno<br />
ai <strong>con</strong>fini di questo movimento, esistono esperienze a<br />
partenza dal mondo del<strong>la</strong> psichiatria e/o del volontariato<br />
che si interfacciano <strong>con</strong> <strong>la</strong> ga<strong>la</strong>ssia del movimento stesso.<br />
Sono per lo più esperienze di inclusione sociale che non<br />
sarebbero tali se non vedessero gli utenti in primo piano<br />
e che possono <strong>con</strong>siderarsi una sorta di <strong>con</strong>nubio tra<br />
movimento ed esperienze psichiatriche innovative. Ne<br />
sono esempi molte Cooperative italiane di tipo B, che<br />
unis<strong>con</strong>o saldamente istanze partecipative e inserimento<br />
nel mondo del <strong>la</strong>voro (De Leonardis et al., 1994). È<br />
illuminante ricordare <strong>la</strong> prima impresa sociale di pazienti<br />
psichiatrici, nata a Trieste nel 1973 all’interno di una<br />
più ampia battaglia per i diritti umani e civili nel campo<br />
del<strong>la</strong> salute mentale e al<strong>la</strong> lotta <strong>con</strong>tro <strong>la</strong> segregazione<br />
manicomiale (Gallio et al., 1983). Vale anche <strong>la</strong> pena<br />
ricordare, per non dimenticare le radici dei fenomeni,<br />
<strong>la</strong> processione di pazienti e <strong>la</strong>voratori dell’Ospedale<br />
Psichiatrico di Trieste, che nel 1973 accompagnava <strong>la</strong><br />
statua di Marco Cavallo a occupare simbolicamente il<br />
centro cittadino, <strong>con</strong> il suo ventre di cartapesta pieno di<br />
lettere di desideri dei pazienti del manicomio.<br />
Le assunzioni <strong>la</strong>vorative di utenti all’interno dei<br />
servizi psichiatrici come facilitatori che affiancano i<br />
case manager, aiutanti nei centri residenziali, terapisti<br />
e altro, sono un altro esempio di meticciato. Denver,<br />
nel Colorado, è stata antesignana in questo tipo di fenomeni<br />
(Leff & Warner, 2006), ora presenti, in modo<br />
più o meno strutturato, anche in Italia, in partico<strong>la</strong>re in<br />
Toscana, a Trento, a Trieste e a Saronno, dove <strong>con</strong> un<br />
progetto innovativo regionale si è costituita una scuo<strong>la</strong><br />
triennale per utenti-facilitatori.<br />
Meritano di essere citate l’esperienza del<strong>la</strong> farmacia<br />
orientata all’utente, aperta nel 1992 al Mental Health<br />
Center di Boulder nel Colorado, e le Clubhouses che<br />
propongono un modello partecipativo di gestione <strong>con</strong><br />
programmi finalizzati ai bisogni ricreativi, sociali e <strong>la</strong>vorativi<br />
di utenti <strong>gravi</strong>, in un <strong>con</strong>testo caratterizzato da<br />
<strong>con</strong>divisione e mutuo supporto (Leff & Warner, 2006).<br />
Le Clubhouses su modello del<strong>la</strong> Fountain House di New<br />
York sono oggi sparse in tutto il mondo; nel 2003 ce<br />
n’erano più di 300 certificate, di cui 84 in Europa <strong>con</strong><br />
circa 12.500 associati. Anche in Italia troviamo un’esperienza<br />
che si ispira a questo modello, il Club Itaca di<br />
Mi<strong>la</strong>no (www.progettoitaca.org).<br />
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