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la libertà Di scelta Del paziente con Disturbi mentali gravi - Personal ...

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P s i c h i a t r i a d i c o m u n i t à – v o l u m e v i n . 2 g i u g n o 2 0 0 7<br />

motivazione e disponibilità a <strong>la</strong>vorare in un <strong>con</strong>testo<br />

operativo caratterizzato da un’alta e <strong>con</strong>tinua tensione<br />

all’E. L’azienda, pur di riuscire a reclutare e a non<br />

farsi scappare gli operatori migliori, deve andare loro<br />

in<strong>con</strong>tro anche dimostrando un’e<strong>la</strong>sticità e una creatività<br />

nelle forme di <strong>con</strong>tratto (tempo pieno, tempo<br />

parziale, <strong>con</strong>tratto libero-professionale, attività di <strong>la</strong>voro<br />

occasionale).<br />

Incentivazioni<br />

Appartenere e provare un senso di appartenenza a<br />

un centro di E è già un forte incentivo. Gli operatori<br />

di tutti gli ruoli professionali vanno anche incentivati<br />

in termini di crescita e formazione umana, re<strong>la</strong>zionale,<br />

culturale, professionale e anche in termini e<strong>con</strong>omici<br />

e di carriera. Questi incentivi vanno visti nell’ottica di<br />

una <strong>mentali</strong>tà e di una prassi col<strong>la</strong>borativa e all’interno<br />

di un <strong>con</strong>testo <strong>la</strong>vorativo caratterizzato da una sana<br />

competizione, intesa come provocazione reciproca al<br />

meglio che rispetta anche una cultura di mercato e al di<br />

fuori delle solite ipocrisie. Anche <strong>la</strong> libera professione<br />

rappresenta uno strumento di crescita che va sfruttato<br />

al massimo dal professionista, dal DSM e dall’Azienda<br />

Sanitaria.<br />

Meritocrazia e sistema premiante<br />

Deve dominare il principio meritocratico del premiare<br />

i migliori e non <strong>la</strong> spiacevole, <strong>con</strong>troproducente<br />

e potenzialmente demotivante dinamica paradossale<br />

del premiare a pioggia i mediocri e rimanere invece<br />

neutrali, ostaco<strong>la</strong>re o perfino penalizzare i migliori,<br />

come purtroppo a volte avviene negli attuali DSM<br />

standard.<br />

Riprogettazione del<strong>la</strong> prima visita<br />

Il miglioramento di questo prodotto/servizio basi<strong>la</strong>re<br />

può rappresentare un esempio di area pilota o “cantiere”<br />

da cui partire per trasformare progressivamente<br />

tutto il DSM. Conviene inoltre iniziare già all’interno<br />

di un protocollo di ricerca scientifica, in modo tale da<br />

<strong>con</strong>frontare, <strong>con</strong> uno studio di follow-up, un campione<br />

di prime visite tradizionali (gruppo di <strong>con</strong>trollo) <strong>con</strong> un<br />

campione di prime visite E al fine di verificare se il “fare<br />

le cose giuste e bene <strong>la</strong> prima volta” (Galgano, 1990)<br />

comporti dei reali vantaggi anche in questo caso.<br />

Un primo obiettivo potrebbe essere quello di ridurre<br />

gli elevati tassi di drop-out dei pazienti psichiatrici<br />

ambu<strong>la</strong>toriali, che interrompono le visite di <strong>con</strong>trollo<br />

nel corso di un anno nel 26-40% dei casi (Young et<br />

124<br />

al., 2000). Dopo una prima visita psichiatrica è stato<br />

osservato un abbandono non <strong>con</strong>cordato del 20%,<br />

percentuale che aumenta al 64% dopo <strong>la</strong> se<strong>con</strong>da visita<br />

(Morgan, 1999). Una simile percentuale emerge anche<br />

da due studi italiani di follow-up, uno <strong>con</strong>dotto presso il<br />

servizio psichiatrico di Verona Sud (Rossi et al., 2002),<br />

l’altro a Magenta (Percudani et al., 2002), dove, rispettivamente,<br />

il 30% e il 46% dei pazienti visti in prima<br />

visita non si è presentato al se<strong>con</strong>do appuntamento,<br />

non riprendendo alcun <strong>con</strong>tatto nell’anno successivo<br />

(Zimmermann & Goss, 2004). Se l’abbandono del<strong>la</strong><br />

cura e <strong>la</strong> mancata o incompleta adesione sono indicatori<br />

di Q di un DSM, diventa quindi importante porre<br />

maggiore attenzione anche al nostro modo di instaurare<br />

<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione (il problema dell’aggancio) e di raccogliere<br />

e dare informazioni (il problema del far <strong>con</strong>cordare<br />

l’agenda del <strong>paziente</strong> <strong>con</strong> <strong>la</strong> nostra) (Zimmermann &<br />

Goss, 2004).<br />

Piuttosto che instaurare <strong>la</strong> libera <strong>scelta</strong> dello psichiatra<br />

da parte dell’utente e/o del committente (riservata<br />

alle eccezioni e al<strong>la</strong> libera professione), preferisco utilizzare<br />

ancora il sistema tradizionale del<strong>la</strong> competenza<br />

territoriale, ma <strong>con</strong> tutti gli psichiatri che possiedono<br />

una formazione specialistica di terzo livello. Ognuno<br />

di loro dovrà anche acquisire una superspecializzazione<br />

nel<strong>la</strong> gestione di un disturbo mentale specifico, in<br />

modo tale da poter giocare, in modo reciproco, il ruolo<br />

di <strong>con</strong>sulente interno agli altri colleghi in caso di necessità.<br />

Le altre figure professionali (infermiere, psicologo,<br />

educatore, terapista del<strong>la</strong> riabilitazione psicosociale,<br />

assistente sociale, ecc.), dovrebbero essere disponibili e<br />

pronte anche a interventi immediati nel <strong>con</strong>testo del<strong>la</strong><br />

prima visita, per valutare in modo comprensivo il caso<br />

all’interno del<strong>la</strong> dinamica del gruppo risorsa per rispondere<br />

tempestivamente ai bisogni clinici, psicologici,<br />

psicoterapici, educativi, psicoeducativi, riabilitativi,<br />

sociali, ecc., del <strong>paziente</strong> e del<strong>la</strong> sua famiglia (“meeting<br />

di terapia”). Il programma di trattamento inizia,<br />

di fatto, già dal momento del<strong>la</strong> prima valutazione, per<br />

cui è giusto <strong>con</strong>centrare le risorse disponibili in questa<br />

prima fase.<br />

Una prima visita E non può non raccogliere e valutare:<br />

• <strong>con</strong>tenuti del<strong>la</strong> richiesta del <strong>paziente</strong> e/o del<br />

committente;<br />

• dati socio-demografici;<br />

• collocazione socio-ambientale;<br />

• anamnesi organica familiare <strong>con</strong> i re<strong>la</strong>tivi trattamenti;<br />

Psich Com v6n2 2007.indd 124 21-06-2007 12:08:02

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