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la libertà Di scelta Del paziente con Disturbi mentali gravi - Personal ...

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Servizi<br />

Yamaguchi si è occupato di QT nei servizi in Giappone<br />

e ha evidenziato alcune differenze tra l’attività<br />

manifatturiera e quel<strong>la</strong> dei servizi: in questi ultimi, il<br />

fattore principale è <strong>la</strong> persona e non <strong>la</strong> tecnologia, <strong>la</strong> Q<br />

dei prodotti diventa <strong>la</strong> Q dei servizi, si tratta <strong>con</strong> i clienti<br />

caso per caso, per cui <strong>la</strong> standardizzazione non è facile.<br />

Oltre al<strong>la</strong> Q visibile e tangibile dell’hardware (Q del<br />

prodotto), sono molto importanti anche le Q invisibili e<br />

intangibili del software (Q del servizio) e quel<strong>la</strong> umana<br />

(“cultura di servizio”) (Galgano, 1990).<br />

il Dsm eccellente<br />

Resistenze al cambiamento<br />

La Performance (P) di un individuo (o di un gruppo<br />

di <strong>la</strong>voro) è determinata dall’interazione di tre variabili:<br />

P = (M × C)/B. È direttamente corre<strong>la</strong>ta al livello di<br />

Motivazione (M) e di Competenza (C) ed è inversamente<br />

corre<strong>la</strong>ta alle Barriere (B) che si devono superare<br />

per poter<strong>la</strong> attuare (Gray, 1997). Per massimizzare <strong>la</strong><br />

P bisogna quindi alzare il più possibile il livello di<br />

M e di C degli operatori e ridurre al minimo le B al<br />

cambiamento.<br />

Il cambiamento, anche se accuratamente preparato e<br />

accortamente introdotto <strong>con</strong> il coinvolgimento attivo di<br />

tutti, suscita inevitabilmente delle resistenze, non solo<br />

all’interno del DSM, ma anche in tutta <strong>la</strong> rete multisistemica<br />

integrata in cui è inserito (Regione, Provincia,<br />

Comune, Azienda Sanitaria, altri servizi dell’Azienda<br />

Sanitaria e servizi esterni, utenti, famiglie degli utenti,<br />

associazioni degli utenti e dei familiari, privato sociale e<br />

imprenditoriale, ecc.). Tali ostacoli vanno gradatamente<br />

superati, sia durante <strong>la</strong> prima fase di preparazione e di<br />

introduzione del<strong>la</strong> cultura e del<strong>la</strong> prassi dell’E, sia nel<br />

corso del<strong>la</strong> fase successiva (in realtà <strong>la</strong> più difficile) di<br />

mantenimento e sviluppo di tale cambiamento. Alcune<br />

resistenze interne sono frequenti (ad es., non basta<br />

mai ciò che si ha già; l’operatore non è disponibile ad<br />

accettare il suo errore, per natura inevitabile, e quindi a<br />

discuterlo serenamente <strong>con</strong> i colleghi per apprendere e<br />

migliorare insieme; si attivano veri e propri meccanismi<br />

psicologici di difesa come <strong>la</strong> negazione, <strong>la</strong> razionalizzazione,<br />

<strong>la</strong> proiezione, ecc.). Ishikawa (2004) diceva ai<br />

<strong>la</strong>voratori: “Invece di <strong>con</strong>siderare i motivi per cui non<br />

è possibile fare QT, perché non cercate di scoprire<br />

che cosa è possibile fare? QT significa semplicemente<br />

fare ciò che dobbiamo fare”. Tipiche sono anche le<br />

resistenze esterne, ancor più dure da vincere rispetto<br />

a quelle interne (ad es., familiari di pazienti che mi-<br />

i l d i P a r t i m e n t o d i s a l u t e m e n t a l e e c c e l l e n t e<br />

121<br />

nano il progetto di trattamento, un <strong>con</strong>testo interno<br />

e/o esterno all’azienda sabotante, il far mancare, più<br />

o meno volutamente, le risorse umane e materiali, il<br />

dover <strong>la</strong>vorare <strong>con</strong> leggi e strutture non adeguate ai<br />

reali bisogni dell’utenza, ecc.).<br />

Logo e denominazione<br />

Per definizione, un DSM eccellente si deve distinguere<br />

dagli altri, per cui è necessario un logo<br />

significativo e specifico e un nome originale che lo<br />

<strong>con</strong>traddistinguono. Entrambi vanno scelti all’interno<br />

di una rosa di idee scaturite dagli operatori, in modo<br />

tale da rinforzare anche l’identificazione <strong>con</strong> il progetto<br />

e lo spirito di appartenenza.<br />

Standard di prodotto/servizio<br />

Tutta l’organizzazione va coinvolta nel<strong>la</strong> definizione<br />

accurata degli standard di prodotti/servizi erogati e dei<br />

livelli di Q misurabili che si intendono garantire (Grassi,<br />

2000). Bisogna dire chiaramente quello che si fa, fare<br />

quello che si è detto, dimostrare quello che si è fatto<br />

e pensare a come migliorarlo.<br />

Fatti e dati<br />

La riorganizzazione <strong>con</strong>tinua si deve basare sui fatti<br />

e sui dati e non sulle impressioni, opinioni, credenze<br />

e <strong>con</strong>vinzioni degli attori coinvolti. In altri termini, va<br />

aumentata <strong>la</strong> scientificità a scapito dei paradigmi ideologici<br />

per fare un esame di realtà dei bisogni dell’utenza<br />

(ad es., vanno prevenute e corrette le dinamiche e i<br />

fenomeni di eventuale neoistituzionalizzazione, ma,<br />

al tempo stesso, va garantita <strong>la</strong> possibilità di un trattamento<br />

ospedaliero o residenziale protratto se questa è<br />

<strong>la</strong> vera necessità del <strong>paziente</strong> e del<strong>la</strong> sua famiglia).<br />

La piramide dei bisogni<br />

Lo psicologo americano Maslow ha e<strong>la</strong>borato una<br />

teoria piramidale dei bisogni che motivano e attivano<br />

il comportamento umano. Al<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> piramide ha<br />

posto i bisogni primari fisiologici e di sicurezza, mentre<br />

al vertice ha collocato i bisogni se<strong>con</strong>dari di affetto,<br />

stima e auto-realizzazione. Ogni livello del<strong>la</strong> piramide<br />

è un forte motivatore ma, senza <strong>la</strong> soddisfazione dei<br />

bisogni primari, l’uomo non può dedicarsi al<strong>la</strong> soddisfazione<br />

di quelli se<strong>con</strong>dari. Ma se vogliamo attivare<br />

il comportamento del personale in azienda, dobbiamo<br />

fare in modo che senta <strong>la</strong> necessità di farlo, per cui bisogna<br />

innanzitutto sviluppare i suoi bisogni se<strong>con</strong>dari,<br />

solitamente ipotrofici. Purtroppo, nel<strong>la</strong> realtà dei DSM<br />

Psich Com v6n2 2007.indd 121 21-06-2007 12:07:59

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