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la libertà Di scelta Del paziente con Disturbi mentali gravi - Personal ...

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l a P s i c h i a t r i a d i c o m u n i t à t r a r a z i o n a l i t à e P a s s i o n e<br />

buona tenuta dei gruppi di <strong>la</strong>voro, di una buona<br />

capacità di <strong>con</strong>centrare le risorse dove è necessario<br />

rendendole più flessibili e impegnandosi<br />

nel<strong>la</strong> definizione delle priorità e degli obiettivi,<br />

e di un’organizzazione idonea a garantire <strong>la</strong><br />

<strong>con</strong>tinuità terapeutica, e cioè riportare a unità i<br />

diversi momenti in cui l’assistenza psichiatrica<br />

si artico<strong>la</strong>, che corrisponde all’équipe multidisciplinare<br />

e al dipartimento di salute mentale<br />

(Ferrannini & Peloso, 2005).<br />

• I nodi dell’alleanza terapeutica e dell’adesione<br />

ai trattamenti sono centrali nel<strong>la</strong> PdC come in<br />

molte altre aree del<strong>la</strong> salute pubblica: perché<br />

un progetto, l’assunzione di un farmaco, un<br />

intervento possano essere efficaci, presupposto<br />

minimo è che abbiano luogo (Bollini, 2006).<br />

• La domanda sul fronte dei disturbi di personalità,<br />

del dis<strong>con</strong>trollo comportamentale – che<br />

si presentano a volte iso<strong>la</strong>tamente, altre come<br />

elementi di comorbilità complicanti quadri<br />

psicotici – e del<strong>la</strong> doppia diagnosi appare in<br />

netta espansione, in parte forse in rapporto <strong>con</strong><br />

un effettivo incremento dei fenomeni, in parte<br />

<strong>con</strong> <strong>la</strong> crisi di soluzioni al<strong>la</strong> loro comprensione<br />

e gestione alternative rispetto al<strong>la</strong> psichiatria<br />

(crisi del<strong>la</strong> famiglia, del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>, dell’ideologia<br />

trattamentale criminologica, dell’ideologia del<strong>la</strong><br />

comunità terapeutica su base carismatica ecc.).<br />

Si tratta di aree di sofferenza che richiedono impegno,<br />

competenza, ma anche prudenza perché<br />

i rischi di ricorso impropriamente totalizzante e<br />

illiberale ai codici di lettura e strumenti del<strong>la</strong><br />

psichiatria è, probabilmente, in questo momento<br />

maggiore nel campo dell’impulsività rispetto a<br />

quelli, che ci vedono tradizionalmente impegnati,<br />

dei disturbi del pensiero e degli affetti.<br />

• La psichiatria sta nel<strong>la</strong> comunità e alle sue<br />

trasformazioni è legata: <strong>la</strong> globalizzazione del<strong>la</strong><br />

società italiana, <strong>con</strong> le ondate migratorie degli<br />

ultimi anni, rappresenta un fenomeno che pone<br />

problemi di ordine socioe<strong>con</strong>omico, linguistico e<br />

culturale che occorre attrezzarsi ad affrontare.<br />

<strong>con</strong>clusioni<br />

Dal quadro così delineato, ci pare di poter affermare<br />

che le nuove priorità (“picco<strong>la</strong> psichiatria” e, sul fronte<br />

opposto, disturbi di personalità, carcere ecc.) non sostituis<strong>con</strong>o<br />

quelle su cui i servizi si sono finora impegnati<br />

(presa in carico delle psicosi e risposta al<strong>la</strong> crisi psi-<br />

91<br />

chiatrica acuta), ma vi si aggiungono. Non assistiamo,<br />

perciò, a una modifica del campo d’intervento, ma a<br />

un’espansione. Persiste, infatti, <strong>la</strong> necessità di un impegno<br />

forte sul versante delle psicosi, che necessita anzi<br />

di essere migliorato in qualità. E ciò in rapporto sia <strong>con</strong><br />

l’apertura di prospettive più rassicuranti di guaribilità,<br />

strettamente <strong>con</strong>nesse però all’uso di stile e strumenti<br />

più appropriati, meno aleatori; sia <strong>con</strong> il bisogno di interventi<br />

nell’acuzie, nel<strong>la</strong> cura e nel<strong>la</strong> riabilitazione che<br />

prescindano da atteggiamenti passivizzanti. A fronte di<br />

questa espansione del<strong>la</strong> domanda, del<strong>la</strong> quale appare<br />

difficile individuare quale sarà il punto di arresto, <strong>la</strong><br />

PdC non può che rispondere facendo appello alle riserve,<br />

cioè al<strong>la</strong> messa in campo, attraverso un’incisiva<br />

pratica autotrasformatrice, di quelle potenzialità – sul<br />

piano quantitativo e qualitativo – che, per vari motivi,<br />

non è stata finora in grado di mobilitare in modo completo,<br />

e forse non sono poche.<br />

La valutazione spesso negativa del<strong>la</strong> PdC, che a<br />

volte sembra prevalere anche tra gli psichiatri (Bassi et<br />

al., 2006), ha certo cause che vanno approfondite, ma<br />

deve essere guardata <strong>con</strong> prudenza. Noi tutti <strong>con</strong>osciamo<br />

situazioni che, nei centri diurni, nelle residenze, in<br />

stili di rapporto routinari e invariabili <strong>con</strong> il CSM e/o il<br />

reparto, ci trasmettono <strong>la</strong> penosa sensazione del<strong>la</strong> cronicità;<br />

dimentichiamo spesso, però, di tenere presente<br />

quanto poco questi pazienti abbiano potuto <strong>con</strong>tare<br />

su interventi precoci, adeguato impegno nell’informazione<br />

per loro e le famiglie, interventi riabilitativi<br />

mirati ai sintomi e alle disabilità nei singoli aspetti e<br />

non passivizzanti né stigmatizzanti. E che <strong>la</strong> PdC ha,<br />

quindi, al suo arco molte più frecce di quante, in quelle<br />

occasioni, ne abbia utilizzate. Dati preliminari del<br />

progetto nazionale SIEP sull’implementazione in Italia<br />

delle linee guida NICE per <strong>la</strong> schizofrenia, esposti al<strong>la</strong><br />

X Conferenza nazionale di Savona (10-11 novembre<br />

2006), <strong>con</strong>fermano lo scarso utilizzo di questi strumenti.<br />

L’uscita dall’apparente crisi del<strong>la</strong> PdC in Italia, perciò,<br />

non è necessariamente in altra direzione, ma può essere<br />

avanti, verso una nuova iniezione di fiducia e una<br />

spinta al<strong>la</strong> più piena applicazione del modello: maggiori<br />

razionalità, appropriatezza tecnica, po<strong>la</strong>rizzazione territoriale,<br />

democraticità, partecipazione e passione.<br />

Ci siamo sforzati di delineare quanto, in questa<br />

direzione, ci parrebbe prioritariamente necessario:<br />

• introdurre elementi di razionalità nel<strong>la</strong> costruzione<br />

delle strategie, che non possono essere<br />

fondate sul buon senso e <strong>la</strong> buona volontà, ove<br />

presenti, ma devono fondarsi su una <strong>con</strong>oscenza<br />

Psich Com v6n2 2007.indd 91 21-06-2007 12:07:23

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