A Nola la Ferrari dei treni
Numero 31 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno
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16 Domenica 21 febbraio 2010 CAMPUS<br />
All’Ateneo di Salerno Renato Parascandolo presenta un progetto realizzato attraverso i nuovi media<br />
Se non è web, non è più televisione<br />
La Rai offre il suo supporto al<strong>la</strong> didattica grazie a un archivio on-line<br />
MARIA EMILIA COBUCCI<br />
ma non sono mezzi istruttivi<br />
come può essere <strong>la</strong> Web-<br />
Tv».<br />
E’ proprio quest’ultima che<br />
può dar vita ad una nuova e<br />
diversa opinione pubblica<br />
rispetto a quel<strong>la</strong> che si è andata<br />
formando in Italia negli<br />
anni Venti con <strong>la</strong> nascita<br />
del<strong>la</strong> televisione. «Si tratta di<br />
un’opinione pubblica monnibilità<br />
di migliaia di testi di<br />
approfondimento corre<strong>la</strong>ti<br />
ai video trasmessi: biografie<br />
<strong>dei</strong> personaggi, trascrizione<br />
e traduzione delle interviste<br />
e <strong>dei</strong> programmi, brani antologici<br />
eccetera.<br />
«Vedere all’opera questi personaggi<br />
– afferma Renato<br />
Parascandolo – è un valore<br />
aggiunto rispetto al libro e<br />
al<strong>la</strong> lezione».<br />
Si tratta di una enciclopedia<br />
multimediale assolutamente<br />
innovativa, caratterizzata da<br />
diverse modalità di accesso<br />
ai contenuti e da un insieme<br />
di connessioni disciplinari e<br />
interdisciplinari.<br />
Lo scopo del progetto è di<br />
creare un antitesi al<strong>la</strong> televisione<br />
commerciale che solo<br />
Come si può diffondere il sapere<br />
attraverso i nuovi media?<br />
È questa <strong>la</strong> domanda<br />
che si è posto Renato Parascandolo,<br />
giornalista e presidente<br />
di Rai Trade, quando<br />
ha deciso di realizzare “L’Universo<br />
del<strong>la</strong> Conoscenza”.<br />
Una enciclopedia multimediale<br />
delle scienze filosofiche<br />
in versione Web-Tv.<br />
L’opera realizzata dal<strong>la</strong> Rai e<br />
dall’Istituto italiano per gli<br />
studi filosofici, con il patrocinio<br />
dell’Unesco, del Consiglio<br />
d’Europa e del Presidente<br />
del<strong>la</strong> Repubblica Italiana,<br />
è stata presentata lo scorso<br />
gennaio da Parascandolo<br />
negli studi di Unis@und, <strong>la</strong><br />
web radio dell’Università di<br />
Salerno. E raccoglie le testimonianze<br />
di mille fra i più<br />
autorevoli uomini di cultura<br />
del nostro tempo: economisti,<br />
filosofi, storici, scienziati,<br />
architetti, giuristi, biologi,<br />
scrittori, artisti, matematici<br />
e premi nobel di trentaquattro<br />
Paesi diversi. Il portale<br />
de L’universo del<strong>la</strong> Conoscenza<br />
è organizzato per discipline,<br />
dal<strong>la</strong> storia al<strong>la</strong> matematica,<br />
dalle scienze sociali<br />
al<strong>la</strong> psicologia e così via.<br />
E può essere utilizzato anche<br />
come straordinario sussidio<br />
didattico, grazie al<strong>la</strong> ricchezza<br />
<strong>dei</strong> contenuti, al<strong>la</strong> qualità<br />
delle immagini e al<strong>la</strong> dispoapparentemente<br />
produce<br />
programmi («produce solo<br />
spettatori, il programma è<br />
l’esca per il pubblico che vede<br />
il prodotto pubblicizzato<br />
e lo compra»), e al<strong>la</strong> radio<br />
che «sono mezzi di comunicazione<br />
educativi o viceversa,<br />
basti pensare ai comportamenti,<br />
alle nuove tendenze,<br />
ai valori che trasmettono,<br />
Giornalista professionista,<br />
presidente di Rai<br />
Trade e già direttore di<br />
Rai educational, Renato<br />
Parascandolo ha all’attivo numerosi<br />
programmi realizzati con <strong>la</strong><br />
Televisione di Stato, nonché<br />
numerosi premi. Da Prima<br />
Pagina, rubrica di Raidue sul<br />
funzionamento degli apparati<br />
dell’informazione del 1976 a La<br />
Storia siamo noi: ottocento puntate<br />
per raccontare <strong>la</strong> storia<br />
d’Italia dal Risorgimento ad oggi.<br />
Un format originale basato sul<br />
confronto tra inchieste attuali e<br />
documentari televisivi e cinematografici<br />
del passato. Senza<br />
dimenticare MediaMente programma<br />
televisivo di alfabetizzazione<br />
informatica e conoscenza<br />
<strong>dei</strong> nuovi media. Il sito web<br />
MediaMente è stato il primo in<br />
assololuto del<strong>la</strong> RAI.<br />
Parascandolo è membro del<br />
Comitato tecnico-scientifico del<br />
Ministero dell’Università e del<strong>la</strong><br />
ricerca per <strong>la</strong> diffusione del<strong>la</strong><br />
cultura scientifica, ed è consigliere<br />
d’amministrazione del<strong>la</strong><br />
“Fondazione museo dell’emigrazione”<br />
di Napoli. Inoltre dal 1998<br />
al 2002 ha rappresentato <strong>la</strong> Rai<br />
nel Consiglio scentifico<br />
dell’Istituto del<strong>la</strong> Enciclopedia<br />
Italiana (Treccani).<br />
Ha ottenuto nel 2000 il Premio<br />
Saint Vincent , diretto da Jader<br />
Jacobelli, per <strong>la</strong> qualità <strong>dei</strong> programmi<br />
di RAI Educational e nel<br />
2001 il “Compasso d’oro” per <strong>la</strong><br />
serie televisiva “Storia del design<br />
italiano”.<br />
diale – dice Prascandolo –<br />
che nasce nel febbraio del<br />
2002, quando Bush dichiarò<br />
di attaccare l’Iraq».<br />
Ma internet ha i suoi limiti.<br />
Tutte le notizie presenti in<br />
rete non sempre sono accreditate<br />
come sui giornali. E’<br />
proprio questo l’ultimo passaggio<br />
da compiere per una<br />
definitiva rivoluzione.<br />
A fine gennaio ha preso il via il secondo ciclo de “L’altra lezione”<br />
E il potere volò<br />
sul nido del cucùlo<br />
Dal film di Forman al razzismo in psichiatria<br />
PIERLUGI G. CARDONE<br />
“Il potere - i poteri”: questo il<br />
tema del secondo ciclo de<br />
“L’altra lezione”, <strong>la</strong> serie di seminari<br />
ideati e organizzati<br />
dal dipartimento di Scienze<br />
del<strong>la</strong> Comunicazione dell’Università<br />
di Salerno.<br />
Il progetto didattico, a cura<br />
di Emilio D’Agostino e Alfonso<br />
Amendo<strong>la</strong>, è nato all’indomani<br />
del<strong>la</strong> proposta di<br />
legge del ministro Gelmini e<br />
nel tempo si è trasformato,<br />
così come dicono i suoi promotori,<br />
in un’occasione di<br />
incontro culturale, dibattito<br />
“militante” e, soprattutto, dialogo.<br />
Con queste premesse, e<br />
dopo il buon risultato del 2009 (quando venne<br />
approfondito il rapporto esistente tra l’opera<br />
di Pier Paolo Pasolini e il concetto di<br />
democrazia, ndr), il 29 gennaio scorso, presso<br />
l’au<strong>la</strong> multimediale del dipartimento,<br />
“L’altra lezione” ha proposto un incontro dal<br />
titolo “Qualcuno volò sul nido del cuculo. Dal<br />
potere alle passioni”. Dopo <strong>la</strong> proiezione del<br />
Esempio di cinema impegnato<br />
l film di Milos Forman<br />
(1975) è tratto dal<br />
romanzo del 1962 di<br />
Ken Kesey, che lo scrisse<br />
dopo <strong>la</strong> sua esperienza<br />
da volontario all’interno<br />
del “Veterans<br />
Administration Hospital”<br />
di Palo Alto.<br />
Ambientata in un ospedale<br />
psichiatrico americano,<br />
<strong>la</strong> storia è incentrata<br />
sul conflitto tra un<br />
inflessibile caporeparto<br />
(Miss Ratched) e un<br />
nuovo ospite “da vagliare”<br />
(l’ir<strong>la</strong>ndese Randle<br />
Patrick McMurphy, interpretato<br />
da un grande<br />
Jack Nicholson). La pellico<strong>la</strong><br />
si aggiudicò ben<br />
cinque premi Oscar, tra<br />
cui quelli per il miglior<br />
film, <strong>la</strong> migliore regia, il<br />
miglior attore protagonista<br />
e migliore attrice<br />
protagonista. In altre<br />
parole un vero cult.<br />
celebre film di Milos Forman tratto dal<br />
romanzo di Ken Kesey, <strong>la</strong> professoressa Anna<br />
Cicalese ha approfondito i temi principali<br />
del<strong>la</strong> pellico<strong>la</strong>, in una sorta di seminario aperto<br />
che ha stimo<strong>la</strong>to gli interventi degli studenti<br />
intevenuti.<br />
Al centro del dibattito, neanche a dirlo, <strong>la</strong> traduzione<br />
intersemiotica dell’opera, <strong>la</strong> cui storia,<br />
raccontata sotto forma di un’allegoria a<br />
tratti spiazzante, altro non è<br />
che una veemente polemica<br />
contro il potere che emargina<br />
i diversi e contro il carattere<br />
puramente razzistico<br />
che all’epoca caratterizzava<br />
<strong>la</strong> scienza psichiatrica di<br />
tutto il mondo.<br />
In Italia, tuttavia, quelli e-<br />
rano gli anni di una grande<br />
rivoluzione culturale, che<br />
qualche settimana fa è stata<br />
al centro di un’interessante<br />
iniziativa del<strong>la</strong> televisione<br />
pubblica.<br />
Lo stesso identico tema di<br />
“Qualcuno volò sul nido del<br />
cuculo”, infatti, è stato affrontato<br />
domenica 7 e<br />
lunedì 8 febbario dal<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> fiction di RaiUno<br />
“C’era una volta <strong>la</strong> città <strong>dei</strong> pazzi”. La miniserie<br />
televisiva, diretta da Marco Turco, ha<br />
visto l’attore Fabrizio Gifuni nei panni dello<br />
psichiatra Franco Basaglia, padre del<strong>la</strong> legge<br />
quadro 180 del 13 maggio 1978, vale a dire <strong>la</strong><br />
norma che impose <strong>la</strong> chiusura <strong>dei</strong> manicomi<br />
e rego<strong>la</strong>mentò il trattamento sanitario obbligatorio,<br />
istituendo i servizi di igiene mentale<br />
pubblici.<br />
In altre parole, quindi, almeno in Italia <strong>la</strong><br />
legge Basaglia mise <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> fine a quel<strong>la</strong><br />
concezione, centrale nel film di Milos<br />
Forman, per cui gli ospedali psichiatrici -<br />
secondo Michel Focault ed Erving Goffman<br />
- altro non erano che un’istituzione, intesa<br />
come Stato, in cui ripresentare in chiave clinica<br />
le stesse dinamiche che preoccupavano<br />
e preoccupano ancora oggi i governanti:<br />
rego<strong>la</strong>re, proteggere, punire.