12.09.2015 Views

A Nola la Ferrari dei treni

Numero 31 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

Numero 31 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

EDITORIALE Domenica 21 febbraio 2010<br />

A giornalisti professionisti gli uffici stampa di imprese ed enti<br />

Basta applicare <strong>la</strong> legge<br />

Che ne sarà di loro?<br />

5<br />

L’esempio di Willy Brandt quando si unirono i due tronconi del<strong>la</strong> Germania<br />

(continua dal<strong>la</strong> prima pagina)<br />

BIAGIO AGNES<br />

La risposta onesta è quel<strong>la</strong> che può dare<br />

chiunque opera oggi nei mass-media: i<br />

giornali sono in crisi, le vendite scemano, <strong>la</strong><br />

pubblicità si contrae, l’elettronica sostituisce<br />

l’uomo, nelle redazioni certi ruoli vengono<br />

cancel<strong>la</strong>ti. Allora, per quanto mi<br />

riguarda, vado maturando da un po’ di<br />

tempo un convincimento, anzi un vero e<br />

proprio progetto che va posto all’attenzione<br />

di chi ha strumenti e potere per metterlo in<br />

essere.<br />

A parte <strong>la</strong> carta stampata, <strong>la</strong> radio, <strong>la</strong> televisione<br />

e altri mezzi di comunicazione con le<br />

loro esigenze di varia natura, vi è un settore<br />

squisitamente “giornalistico” che il privato<br />

– l’impresa moderna direi – ostenta come<br />

una necessità non solo pratica ma di “status<br />

symbol”, più che mai essenziale anche per<br />

centinaia e centinaia di enti pubblici: dai<br />

Ministeri al più piccolo Comune dello<br />

Stivale. E penso proprio a quelli: agli Uffici<br />

Stampa. A quelli che mediano. A quelli che<br />

sono il trait d’union indispensabile e funzionale<br />

per informare il pubblico o i fruitori<br />

<strong>dei</strong> servizi di ciò che reciprocamente<br />

interessa. Adesso – in massima parte - è<br />

una funzione assegnata a figure non professionali,<br />

magari in attesa di esserlo, ma a cui<br />

quest’attività “informale” non serve nem-<br />

meno ad acquisire titolo. E non c’è più il<br />

praticantato, che una volta veniva riconosciuto<br />

soltanto dagli editori <strong>dei</strong> giornali, per<br />

non dire che una prestazione del genere<br />

non ha alcuna garanzia, essendo effimera e<br />

senza possibilità di rivalsa. D’altra parte,<br />

sono migliaia e migliaia i cosiddetti Uffici<br />

Stampa dove <strong>la</strong> “categoria <strong>dei</strong> professionisti<br />

del<strong>la</strong> Stampa” è assente. E migliaia e<br />

migliaia i posti di <strong>la</strong>voro che verrebbero<br />

offerti – grazie anche all’opera efficace delle<br />

Scuole di Giornalismo – se una legge obbligasse<br />

Imprese ed Enti ad affidare a <strong>la</strong>voratori<br />

con precisi requisiti una prestazione<br />

che, per essere compensata, deve risultare<br />

“voce” in bi<strong>la</strong>ncio ai fini fiscali.<br />

Comunque non vedo in tutto questo, una<br />

“deminutio” professionale in chi presta <strong>la</strong><br />

sua voce o <strong>la</strong> sua scrittura per diffondere<br />

informazioni, annunciare innovazioni,<br />

decidere mutamenti di rotta, favorire tutto<br />

ciò che attiene all’azienda, all’associazione,<br />

al partito, al ministero, a quanti confidano<br />

nelle capacità di trasmettere al meglio il<br />

senso delle cose “in fieri”.<br />

E qui mi piace ricordare che uno scrittore<br />

tedesco, prestando <strong>la</strong> sua penna per Willy<br />

Brandt, contribuì a dare un senso a quel<strong>la</strong><br />

esemp<strong>la</strong>re politica del<strong>la</strong> distensione che,<br />

più tardi, avrebbe rimesso insieme i due<br />

tronconi di una grande nazione divisa tra<br />

l’est e l’ovest del mondo al<strong>la</strong> fine di una<br />

terribile guerra.<br />

In vigore da dieci anni<br />

ma pochi <strong>la</strong> rispettano<br />

Pubblichiamo tre <strong>dei</strong> sedici articoli<br />

del<strong>la</strong> Legge 7 giugno 2000, n.<br />

150 sul<strong>la</strong> "Disciplina delle attività<br />

di informazione e di comunicazione<br />

delle pubbliche amministrazioni":<br />

Art. 1.<br />

Finalita' ed ambito<br />

di applicazione<br />

1. Le disposizioni del<strong>la</strong> presente<br />

legge, in attuazione <strong>dei</strong> principi<br />

che rego<strong>la</strong>no <strong>la</strong> trasparenza e l'efficacia<br />

dell'azione amministrativa,<br />

disciplinano le attivita' di informazione<br />

e di comunicazione delle<br />

pubbliche amministrazioni.<br />

2. Ai fini del<strong>la</strong> presente legge<br />

sono pubbliche amministrazioni<br />

quelle indicate all'articolo 1,<br />

comma 2, del decreto legis<strong>la</strong>tivo 3<br />

febbraio 1993, n. 29.<br />

3. E' fatta salva <strong>la</strong> disciplina vigente<br />

re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> pubblicità legale od<br />

obbligatoria degli atti pubblici.<br />

4. Nel rispetto delle norme vigenti<br />

in tema di segreto di Stato, di<br />

segreto d'ufficio, di tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />

riservatezza <strong>dei</strong> dati personali e in<br />

conformità ai comportamenti<br />

richiesti dalle carte deontologiche,<br />

sono considerate attività di<br />

informazione e di comunicazione<br />

istituzionale quelle poste in essere<br />

in Italia o all'estero dai soggetti di<br />

cui al comma 2 e volte a conseguire:<br />

a) l'informazione ai mezzi di<br />

comunicazione di massa, attraverso<br />

stampa, audiovisivi e strumenti<br />

telematici;<br />

b) <strong>la</strong> comunicazione esterna rivolta<br />

ai cittadini, alle collettività e ad<br />

altri enti attraverso ogni modalita'<br />

tecnica ed organizzativa;<br />

c) <strong>la</strong> comunicazione interna realizzata<br />

nell'ambito di ciascun<br />

ente.<br />

5. Le attività di informazione e di<br />

comunicazione sono, in partico<strong>la</strong>re,<br />

finalizzate a:<br />

a) illustrare e favorire <strong>la</strong> conoscenza<br />

delle disposizioni normative,<br />

al fine di facilitarne l'applicazione;<br />

b) illustrare le attività delle istituzioni<br />

e il loro funzionamento;<br />

c) favorire l'accesso ai servizi pubblici,<br />

promuovendone <strong>la</strong> conoscenza;<br />

d) promuovere conoscenze al<strong>la</strong>rgate<br />

e approfondite su temi di<br />

rilevante interesse pubblico e<br />

sociale;<br />

e) favorire processi interni di<br />

semplificazione delle procedure e<br />

di modernizzazione degli apparati<br />

nonchè <strong>la</strong> conoscenza dell'avvio e<br />

del percorso <strong>dei</strong> procedimenti<br />

amministrativi;<br />

f) promuovere l'immagine delle<br />

amministrazioni, nonchè quel<strong>la</strong><br />

dell'Italia, in Europa e nel mondo,<br />

conferendo conoscenza e visibilità<br />

ad eventi d'importanza locale,<br />

regionale, nazionale ed internazionale.<br />

6. Le attività di informazione e di<br />

comunicazione istituzionale di<br />

cui al<strong>la</strong> presente legge non sono<br />

soggette ai limiti imposti in materia<br />

di pubblicità, sponsorizzazioni<br />

e offerte al pubblico<br />

Art. 5.<br />

Rego<strong>la</strong>mento<br />

...entro sessanta giorni dal<strong>la</strong> data<br />

di entrata in vigore del<strong>la</strong> presente<br />

legge, si provvede al<strong>la</strong> individuazione<br />

<strong>dei</strong> titoli per l'accesso del<br />

personale da utilizzare presso le<br />

pubbliche amministrazioni per le<br />

attività di informazione e di<br />

comunicazione...<br />

Art. 9.<br />

Uffici stampa<br />

1. Le amministrazioni pubbliche<br />

di cui all'articolo 1, comma 2, del<br />

decreto legis<strong>la</strong>tivo 3 febbraio<br />

1993, n. 29, possono dotarsi,<br />

anche in forma associata, di un<br />

ufficio stampa, <strong>la</strong> cui attività è in<br />

via prioritaria indirizzata ai mezzi<br />

di informazione di massa.<br />

2. Gli uffici stampa sono costituiti<br />

da personale iscritto all'albo<br />

nazionale <strong>dei</strong> giornalisti. Tale<br />

dotazione di personale è costituita<br />

da dipendenti delle amministrazioni<br />

pubbliche, anche in<br />

posizione di comando o fuori<br />

ruolo, o da personale estraneo<br />

al<strong>la</strong> pubblica amministrazione in<br />

possesso <strong>dei</strong> titoli individuati dal<br />

rego<strong>la</strong>mento di cui all'articolo 5,<br />

utilizzato con le modalità di cui<br />

all'articolo 7, comma 6, del decreto<br />

legis<strong>la</strong>tivo 3 febbraio 1993, n.<br />

29, e successive modificazioni, nei<br />

limiti delle risorse disponibili nei<br />

bi<strong>la</strong>nci di ciascuna amministrazione<br />

per le medesime finalità.<br />

3. L'ufficio stampa è diretto da un<br />

coordinatore, che assume <strong>la</strong> qualifica<br />

di capo ufficio stampa, il<br />

quale, sul<strong>la</strong> base delle direttive<br />

impartite dall'organo di vertice<br />

dell'amministrazione, cura i collegamenti<br />

con gli organi di informazione,<br />

assicurando il massimo<br />

grado di trasparenza, chiarezza e<br />

tempestività delle comunicazioni<br />

da fornire nelle materie di interesse<br />

dell'amministrazione.<br />

4. I coordinatori e i componenti<br />

dell'ufficio stampa non possono<br />

esercitare, per tutta <strong>la</strong> durata <strong>dei</strong><br />

re<strong>la</strong>tivi incarichi, attività professionali<br />

nei settori radiotelevisivo,<br />

del giornalismo, del<strong>la</strong> stampa e<br />

delle re<strong>la</strong>zioni pubbliche.<br />

Eventuali deroghe possono essere<br />

previste dal<strong>la</strong> contrattazione collettiva<br />

di cui al comma 5.<br />

5. Negli uffici stampa l'individuazione<br />

e <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione <strong>dei</strong><br />

profili professionali sono affidate<br />

al<strong>la</strong> contrattazione collettiva nell'ambito<br />

di una speciale area di<br />

contrattazione, con l'intervento<br />

delle organizzazioni rappresentative<br />

del<strong>la</strong> categoria <strong>dei</strong> giornalisti.<br />

Dall'attuazione del presente<br />

comma non devono derivare<br />

nuovi o maggiori oneri a carico<br />

del<strong>la</strong> finanza pubblica.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!