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Crimini di guerra accusati gli Usa

Numero 7 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

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10 CASTELLI<br />

Il territorio<br />

7000 abitanti in 52 kmq e 24 frazioni,<br />

Serino è ricca <strong>di</strong> monumenti storici: chiese<br />

e monasteri costellano la valle, e molti<br />

<strong>di</strong> essi contengono tele <strong>di</strong> Angelo Solimena,<br />

famoso pittore nato nel 1629 proprio<br />

a Canale <strong>di</strong> Serino. Uno dei principali<br />

accessi al parco dei monti Picentini è<br />

proprio da Serino, prendendo la strada<br />

per Giffoni Valle Piana, tra boschi e monti<br />

quasi privi <strong>di</strong> presenza umana.<br />

Domenica 10 giugno 2007<br />

Diventeranno presto<br />

un parco archeologico<br />

le rovine <strong>di</strong> Sabatia,<br />

città <strong>di</strong>strutta due volte<br />

dai romani e ricostruita<br />

nel periodo longobardo<br />

Serino, più <strong>di</strong> un millennio nella pietra<br />

Ai pie<strong>di</strong> del monte Terminio, dove il popolo dei Sabatini sfidò Roma<br />

Il castello feudale <strong>di</strong> Serino domina la collina<br />

sopra la frazione <strong>di</strong> Canale, nascosto da<strong>gli</strong> alberi<br />

e sovrastato da un ti<strong>gli</strong>o secolare. La cappella è<br />

l’unica struttura rimasta integra, ma i bastioni e<br />

le vie <strong>di</strong> accesso con le loro porte ad arco ne rivelano<br />

l’antica forza. Nato forse per <strong>di</strong>fendere la<br />

popolazione dopo l’839 d.C, quando le lotte<br />

<strong>di</strong>nastiche per la successione al trono <strong>di</strong> Benevento<br />

spinsero il principe <strong>di</strong> Salerno Radelchi<br />

a chiamare i saraceni in Campania, il castello fu<br />

costruito con l’attuale aspetto nel 1159, quando<br />

Costanza Saracena, la Signora <strong>di</strong> Serino appartenente<br />

alla potente <strong>di</strong>nastia dei Sanseverino, vi<br />

inse<strong>di</strong>ò il governo del feudo. Nel 1277 con <strong>gli</strong><br />

angioini Serino passò alla fami<strong>gli</strong>a Marra che,<br />

vivendo a Napoli, abbandonò gradualmente il<br />

castello feudale.<br />

Se il castello può vantare più <strong>di</strong> mille anni <strong>di</strong> storia,<br />

ci sono mura <strong>di</strong> pietra a Serino che potrebbero<br />

vantarne quasi tremila. Mura che ora sono<br />

immerse nei boschi del parco faunistico, in località<br />

O<strong>gli</strong>ara, lungo la strada verso il monte<br />

Terminio, <strong>di</strong>fficili da trovare a causa della mancanza<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni, nonostante la zona sia frequentata<br />

dai turisti per la presenza <strong>di</strong> ristoranti<br />

e agriturismi.<br />

Sono le imponenti mura, lunghe centinaia <strong>di</strong><br />

metri, dell’antica Sabatia, fondata secondo<br />

Strabone dal re Sabazio, giunto in Italia dall’Asia<br />

minore. Questo mitico re <strong>di</strong>ede il nome anche al<br />

fiume Sabato e al popolo che<br />

Il castello<br />

feudale<br />

e la Civita,<br />

testimoni<br />

<strong>di</strong> una storia<br />

ultrasecolare<br />

abitava la zona, i sabatini. Le<br />

spesse mura sono ciò che resta<br />

<strong>di</strong> una città che sfidò Roma<br />

per secoli e fu <strong>di</strong>strutta due<br />

volte. Occupata per la prima<br />

volta dopo le guerre sannitiche,<br />

Sabatia si ribellò al dominio<br />

romano nel corso della<br />

seconda <strong>guerra</strong> punica, ospitando<br />

Annibale entro le sue<br />

mura. Per questo i romani la<br />

<strong>di</strong>strussero, ricostruendola<br />

con il nome <strong>di</strong> Civita Sabatia e<br />

<strong>di</strong>stribuendo vasti territori della zona <strong>di</strong> Serino<br />

ai loro legionari. La città tuttavia sfidò <strong>di</strong> nuovo<br />

Roma nella <strong>guerra</strong> sociale tra il 91 e l’88 a.C.<br />

Espugnata ed incen<strong>di</strong>ata da Silla, Sabatia rimase<br />

per secoli una città morta e la popolazione<br />

superstite fu spostata più a valle, dando così<br />

forse origine alle 24 frazioni della moderna Serino.<br />

Nella valle furono costruite ville romane e<br />

al tempo <strong>di</strong> Augusto fu realizzato l’acquedotto<br />

che portava le limpide acque della zona fino a<br />

Napoli, Capo Miseno e Pompei e che tra alterne<br />

vicende rimase in funzione per 1600 anni. Dai<br />

romani anche il monte Terminio ricevette il<br />

nome, dal <strong>di</strong>o dei confini Terminus, perché<br />

segnava il confine <strong>di</strong> due province.<br />

Disabitata per secoli, Sabatia venne ricostruita<br />

dopo il sacco <strong>di</strong> Roma del 410 d.C. e la successiva<br />

caduta dell’Impero d’Occidente, per <strong>di</strong>fendere<br />

i serinesi dalle invasioni barbariche. Riempita<br />

<strong>di</strong> case e chiese la città risorse nel periodo longobardo,<br />

<strong>di</strong>fendendo i serinesi dalle incursioni<br />

saracene. Nel 1181 Sabatia fu donata dai Sanseverino<br />

al monastero benedettino <strong>di</strong> Montevergine<br />

e la popolazione la lasciò. L’ultimo periodo<br />

<strong>di</strong> vita dell’antica città fu tra il 1656 e il<br />

1658, quando ospitò la popolazione <strong>di</strong> Serino in<br />

fuga dalla peste. Poi venne definitivamente abbandonata<br />

e ricoperta dalla vegetazione fino ai<br />

tempi recenti.<br />

Riportate alla luce per la realizzazione <strong>di</strong> un<br />

parco archeologico, le mura <strong>di</strong> Civita avranno<br />

una nuova vita come immobili testimoni <strong>di</strong> una<br />

storia antichissima, sperando che i percorsi turistici<br />

riescano a valorizzarle.<br />

Il castello feudale <strong>di</strong> Serino, che domina l’intera valle sopra la frazione <strong>di</strong> Canale<br />

Assessorato all’Università<br />

e alla Ricerca Scientifica<br />

Il castello<br />

d’Orano<br />

Costruito nel 1272 sotto<br />

<strong>gli</strong> angioini, forse su precedenti<br />

strutture romane e<br />

longobarde, il Castello<br />

d’Orano è il secondo castello<br />

<strong>di</strong> Serino.<br />

Abbandonato nel corso<br />

del 1300, fu ampliato e<br />

restaurato dalla fami<strong>gli</strong>a<br />

Rutoli dopo il 1609. U-<br />

tilizzato come lazzaretto<br />

nel 1800 è stato poi ristrutturato<br />

e riportato alla<br />

forma originale, ma essendo<br />

proprietà privata non è<br />

possibile visitarlo. Il castello<br />

si vede dall’esterno<br />

lungo la strada per il<br />

monte Terminio.<br />

Pagina a cura <strong>di</strong><br />

FRANCESCO DEFFERRARI

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