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16 CAMPUS Domenica 10 giugno 2007 Un progetto formativo per ciascun praticante. La prof. Caterina Miraglia: aiutiamo chi intende avere subito un’occupazione Fondazione Sichelgaita La fondazione Salernitana Sichelgaita nasce nel 1992 dalle operazioni di conferimento della cassa di Risparmio Salernitana. E’ una organizzazzione non profit volta a proporre iniziative che stimolino la crescita del territorio e della provincia grazie alle sinergie tra gli Enti locali, le istituzioni scientifiche ed economiche nazionali e internazionali e lo sviluppo di un’ elevata qualità di elaborazione progettuale. Lavoro: patto Università-Comune Tirocini nelle aziende e contributi di 350 euro per i giovani neo-laureati SARA BOTTE Si sente parlare spesso del “diritto allo studio” tutelato dall’ Edisu volto a garantire la possibilità di accedere all’ambito universitario superando ostacoli di ordine economico e sociale che possano impedire agli studenti, capaci e meritevoli, la frequenza ai corsi universitari e post universitari. Meno spesso si ci preoccupa dell’inserimento dei giovani laureati, che permangono nel disorientamento che la fine del corso di laurea provoca. Un’ottima occasione per i neo-laureati campani è stata realizzata dal Comune e l’Università degli Studi di Salerno. L’intenzione è quella di promuovere il lavoro per i giovani residenti nel proprio territorio. E’ stata i- deata un’iniziativa per la realizzazione di tirocini a- ziendali affidandone la progettazione e la gestione esecutiva, alla Fondazione Salernitana Sichelgaita ente di promozione dello sviluppo locale. Il progetto ha lo scopo di favorire l’inserimento dei laureati salernitani nel mondo del lavoro attraverso una forma di tirocinio aziendale dall’elevata flessibilità. I tirocini avranno la durata di tre mesi, con la possibilità di un rinnovo e per ciascun praticante verrà predisposto un progetto formativo e di orientamento che trasmetta conoscenze umane e professionali e inserisca nei processi produttivi a- ziendali. I destinatari sono le imprese interessate, perlopiù locali, operanti nei più diversi settori. Ne parliamo con Caterina Miraglia, professoressa di istituzioni di diritto privato e delegata per il diritto allo studio dell’Università di Salerno: “Questa iniziativa è stata ideata per aiutare i giovani a superare la crisi che si viene a creare tra il momento della laurea e l’ingresso nel mondo del lavoro, lo spirito è infatti di favorire coloro che vogliano immettersi immediatamente nell’ambito lavorativo, il diplomato, ad esempio, che, dopo i tre anni di studi, deve essere aiutato e facilitato per impedire che stazioni inutilmente all’università. Il senso è favorire chi ha maggiore propensione all’immediato lavoro”. I destinatari sono infatti i laureati e i diplomati esclusivamente residenti nel comune di Salerno che abbiano un’età non superiore ai trent’anni e abbiano conseguito diploma di laurea, laurea specialistica o laurea magistrale entro ventiquattro mesi dalla data dell’avviso di tirocinio aziendale e nel corso dell’anno solare 2007. In base al protocollo sarà fornito ai tirocinanti un contributo a titolo di rimborso di trecentocinquanta euro, mentre alle imprese per ogni allievo verrà fornito un rimborso pari a millecento euro. “La risposta è stata straordinaria, sono ben sessantatre le aziende che si sono iscritte e novanta le domande degli aspiranti tirocinanti - ribadisce la professoressa Miraglia. - Il sistema è perfetto, c’è la massima trasparenza , unico nel suo genere, in Italia non ci sono progetti di questo tipo, con finanziamenti da parte del Comune, e di una fondazione Un convegno al Campus sul non profit attraverso associazioni e fondazioni Sì all’economia sociale I grandi valori in costante equilibrio tra Stato e mercato VALENTINA SERRA Lo stato attuale del terzo settore, cioè il mondo delle associazioni non profit e delle fondazioni, nel nostro territorio. Questa l’analisi al centro del convegno tenutosi all’università di Salerno il 30 maggio, organizzato dalla federazione “Sui generis” e che ha visto la partecipazione di responsabili di associazioni di volontariato, docenti universitari e presidi di Facoltà coinvolti nel lavoro delle fondazioni. Un incontro di idee, dalla storica fondazione Sichelgaita alla fondazione Menna, dalla Fondazione del Sud alla neonata fondazione universitaria di Salerno, passando per le associazioni di volontariato; organismi prolifici in un settore mai abbastanza legittimato, ma che può offrire possibilità e appoggio sia ai giovani da un punto di vista occupazionale che alle persone più svantaggiate. Il terzo settore si fa strada, all’indomani della stesura definitiva del suo libro bianco, un documento redatto da economisti, politologi e sociologi – tra i fautori anche il professore bancaria”. Iniziative di questo tipo avvicinano il mondo accademico a quello del lavoro dando al giovane laureato la possibilità di integrare il proprio percorso formativo con l’acquisizione di abilità professionali. Un’ opportunità di inserimento temporaneo nel mondo del lavoro ma, soprattutto, un utile strumento che dia quella specifica capacità “quel sapersi muovere” che si può acquisire solo con l’esperienza sul campo. Questa l’utilità di stage e tirocini che diano la possibilità di conoscere “dal vivo”il sistema aziendale e delle professioni. Importante tutelare quindi, oltre al diritto allo studio, anche l’inserimento postlaurea. Tutti coloro che siano interessati possono avere le informazioni sul progetto “Job Training” visitando il sito www.fondsichelgaita.it. I partecipanti al convegno tenutosi nell’aula 12 di Lettere Salvatore Sica dell’Università di Salerno - che fa luce sulle organizzazioni del terzo settore riqualificandolo da un punto di vista economico e legislativo. In un quadro in cui si delineano nuovi scenari nel mondo delle imprese, tra cui la crescita di quella che oggi è detta “economia sociale”, non si può più scindere tra non profit e aziende che in primis badano per così dire “al profitto”. Le fondazioni devono avere una convinta attività d’impresa, dotarsi di strumenti forti che le rendano più competitive economicamente e non essere più vittime di una legislazione “multilivello”. Come è stato detto al convegno, tra le tipologie “occorre una contaminazione che non deve intimorire”. Il convegno è stato anche un’occasione per informare di nuovi progetti e iniziative. Il Centro Studi per il volontariato di Salerno, mettendo a disposizione 450mila euro, ha indetto La professoressa Caterina Miraglia un bando di idee per le piccole associazioni locali, che nell’ambito di tre aree, comunicazione, promozione e formazione, possono avanzare progetti e proposte. C’è di tempo fino al 14 giugno. La fondazione Sichelgaita, con alle spalle quindici anni di storia, insieme al Comune di Salerno, ha invece reso pubblico un progetto rivolto a laureati che non abbiano più di trenta anni, che prevede stage con rimborso spese nelle aziende locali e non, per professionalizzare tutti i giovani del luogo in cerca di occupazione. Tutte le informazioni sui rispettivi siti. Al contrario la fondazione universitaria di Salerno muove i suoi primi passi nel 2006, sostiene i componenti universitari con attività di supporto: formazione post-laurea, borse di studio. Un cammino parallelo ma unito dallo stesso fine, affinché, copiando la frase di un premio Nobel per l’economia già citata nel corso del convegno, sarebbe opportuno “creare un ambiente in cui ogni persona faccia ciò a cui dà importanza”. Esposizione L’ingegneria tra eredità e innovazione CARMINE CARAMANTE Nell’atrio della Facoltà di Ingegneria, fino al 20 giugno prossimo, sarà possibile vedere la mostra dei lavori del corso di Progettazione Architettonica, diretto dal professor Roberto Vanacore. Il tema della mostra prende spunto dal Concorso Internazionale per studenti, indetto dalla Fondazione “Wilmotte” con lo scopo di individuare e sostenere giovani architetti al principio delle loro carriere e di sensibilizzare le generazioni prossime sull’importanza di conciliare eredità e innovazione. L’esigenza di recupero del patrimonio artistico e architettonico ha contribuito alla nascita di un interesse nuovo per il “vecchio”, di un desiderio di riscoperta delle proprie radici per una più completa comprensione del presente, del moderno. Le tavole dei lavori, realizzate dagli studenti del secondo anno del corso di laurea specialistica in Ingegneria Civile (Caterina Cerviglione, Giuseppe Coccaro, Rossella Del Regno, Sabato De Simone, Pasquale Dolgetta, Danilo Panico, Annalisa Sica), propongono uno studio di ampliamento del Castello Barrière, che si trova nell’antica città gallo-romana di Vesunna (oggi Périgueux), al fine di creare uno spazio culturale tra i cinquecento e i seicento metri quadrati per riunioni ed esposizioni. L’obiettivo del lavoro compiuto dagli studenti è stato quello di ricostituire la volumetria originale del castello nel contesto urbano, attraverso un innesto contemporaneo e utilizzando liberamente materiali e tecniche del presente o dei secoli passati. Al progetto hanno collaborato anche gli architetti Mauro Vincenti, Francesco Costanzo e Matteo Belfiore. Ad inaugurare la mostra, lo scorso 31 maggio, è stato il Preside della Facoltà di Ingegneria, professor Vito Cardone.
17 Domenica 10 giugno 2007 CAMPUS Nata negli anni Settanta la Facoltà è tra le più frequentate dell’Ateneo ed accoglie ogni anno più di mille matricole Giurisprudenza, il foro del sapere Il preside Pasquale Stanzione: soddisfatti del ritorno della laurea unica La ricerca L’attività di ricerca nell’area giuridica viene svolta all’interno di quattro dipartimenti divisi in diverse aree didattiche: diritto pubblico generale e teoria delle istituzioni, diretto dal prof. Luigi Kalb; diritto dei rapporti civili ed economici nei sistemi giuridici contemporanei diretto dalla prof. Gabriella Autorino; studi internazionali, diretto dal prof. Giovanni Capo; teoria e Storia del diritto e della politica, sotto la direzione della prof. Laura Bazzicalupo. LETIZIA CAVALLARO Con oltre 7mila iscritti, Giurisprudenza è tra le facoltà più frequentate a Salerno. A tracciarne storia, presente e prospettive future, il professor Pasquale Stanzione, preside dal 2000. Professor Stanzione, come è cambiata Giurisprudenza negli anni? La facoltà è nata negli anni ’70, ma si è sviluppata su forti radici, potendo contare, fin dagli esordi, su docenti formatisi per la maggior parte presso la Federico II come Buonocore, Perlingieri, Amirante, Panebianco, Melillo, il sottoscritto. Dopo la laurea avevamo proseguito la nostra carriera accademica sparsi un pò per l’Italia. Riunirci a Salerno ci ha permesso di mettere in comune una vastità di e- sperienze che ha garantito una certezza che si è mantenuta costante nel tempo: a Salerno si viene per studiare seriamente, ossia non si dà adito a scorciatoie e facilitazioni. Anni di duro studio attendono dunque i ragazzi che si iscrivono a Giurisprudenza… Siamo vicini ai problemi degli studenti ed orgogliosi di aver creato una facoltà residenziale per i docenti. Oggi tra docenti di ruolo, associati e ricercatori arriviamo a circa 100 unità. Non dobbiamo dunque ricorrere a professionalità esterne, a differenza di altri atenei, in cui i docenti sono di passaggio. Ciò ci consente di creare con gli studenti un dialogo sereno e costante. Come si traduce nella didattica la complessità di un apparato legislativo come quello italiano? Ci muoviamo su filoni di studio tradizionali: alle circa 15 materie di base, si aggiungono altri insegnamenti da scegliere tra diversi argomenti. Grande importanza viene data agli studi storici e filosofici. Miriamo a formare non giuristi super specializzati, ma umanisti, intellettuali a tutto tondo, che si pongano domande sulla direzione verso cui si muove la società. Dopo aver sperimentato la formula del 3+2, quest’anno siete tornati al ciclo unico di laurea: un passo indietro o una conquista? Il 3+2 è stato per noi una iattura, perché ci ha costretti a parcellizzare il percorso unitario e a moltiplicare le materie insegnate. La sirena della laurea breve non ci ha mai incantato e quindi non abbiamo mai attivato altri corsi che quello in scienze giuridiche. Finalmente un decreto ministeriale ci ha consentito, da quest’anno, di tornare ad un percorso unitario, la laurea magistrale in giurisprudenza, che ora si articola in cinque anni, anziché in quattro. Come è stata accoltadagli studenti questa novità? In maniera positiva. L’università consente ancora a chi si è iscritto negli anni scorsi, di proseguire con la laurea di primo livello o con la specialistica, che restano attive fino ad esaurimento. La stragrande maggioranza degli studenti è però passata dal 3 +2 alla quinquennale. I ragazzi hanno capito che il percorso unitario consente l’accesso ad una formazione più appropriata e completa. Come mai molti studenti impiegano tanto tempo a laurearsi? Quello dei fuori corso è un problema per noi, tanto è vero che ci sono ancora ragazzi iscritti al vecchio ordinamento. Il fatto è che tanti scelgono Giuripsrudenza in via residuale, perché non hanno le idee chiare o perché magari già lavorano e questa facoltà non richiede una presenza fissa all’università. Quali orizzonti ha davanti a sè un laureato in giurisprudenza? Oltre a quelle tradizionali di avvocato, magistrato, notaio, sono diverse le professioni che un laureato in giurisprudenza può intraprendere: segretario comunale, cancelliere, segretario in giudiziario presso i tribunali, consulente giuridico nelle aziende e nella pubblica amministrazione centrale e periferica. Sono previsti tirocini per gli studenti? I tirocini sono tra le alternative che i ragazzi possono scegliere per integrare i loro crediti, così come i periodi di studio all’estero, l’apprendimento di un’altra lingua, la partecipazione a convegni e seminari. Purtroppo il tessuto imprenditoriale del nostro territorio non offre grandi opportunità e quindi siamo costretti ad indirizzarci per i tirocini principalmente verso le propaggini della pubblica amministrazione. Tra le prospettive future c’è un maggiore orientamento al territorio, un obiettivo che sarebbe di certo più semplice se ci trovassimo nella cintura milanese. E le altre sfide future ? Mantenere alta la qualità della nostra didattica, che non si valuta solo con il numero dei laureati. Con il tempo si sono moltiplicate le facoltà di giurisprudenza sia in Campania che nelle regioni limitrofe. Atenei come quello di Benevento, Campobasso, Foggia accolgono molti studenti dell’entroterra che prima avevano Salerno come punto di riferimento. Nonostante la concorrenza sia aumentata, si iscrivono da noi 1200 matricole l’anno, proprio per la solida preparazione che offriamo . Una preparazione senza la quale si è destinati a fallire nel mondo del lavoro. I numeri Iscritti: 7428 in totale di cui, 3136 alla laurea del vecchio ordinamento, 1862 alla laurea di primo livello in scienze giuridiche, 66 alla specialistica in giusrisprudenza, 2364 alla laurea magistrale quinquennale attiva da quest’anno. Laureati: 581 durante lo scorso anno, di cui 508 con il vecchio ordinamento, 37 di primo livello, 36 con laurea specialistica. Docenti: 27 i professori ordinari, 35 gli associati, 41 i ricercatori. L’offerta post laurea Diverse le opportunità offerte a chi, dopo la laurea, voglia proseguire gli studi giuridici. Attualmente sono attivi un master e tre corsi di perfezionamento, oltre ad una scuola di specializzazione. Il master in Bioetica e Deontologia professionale è rivolto a laureati e a professionisti che necessitino di conoscenze avanzate nel campo dell'etica. Il corso di aggiornamento e perfezionamento professionale in Diritto ed Economia del Mare approfondisce invece i temi dell’economia e gestione delle attività marittime. Per migliorare la propria preparazione in materia penale, c’è il corso di perfezionamento in Scienze Criminologiche, Penalistiche e Processualpenalistiche. Il corso di perfezionamento in Diritto dell’Unione Europea Applicato è invece destinato a laureati interessati ad aggiornare le proprie conoscenze in diritto comunitario. Infine la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali, che equivale ad un anno di pratica forense, si rivolge a laureati che vogliano prepararsi ai concorsi di avvocato, magistrato ordinario e notaio.
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