Crimini di guerra accusati gli Usa

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22PUNTO it PUNTO com Le troppe guerre dimenticate Sono tante, troppe le guerre nel mondo. Di alcune di esse se ne parla molto, continuamente a tutte le ore come quella in Irak oppure quelle nel Medio Oriente. Ma quante sono i conflitti dimenticati? Quante sono le vicende che accadono nelle cosiddette periferie del mondo tralasciate? www.warnews.it è un portale che vuole portare alla ribalta dell’informazione le guerre dimenticate. Quelle che si combattono in zone del nostro pianeta che, non coinvolgendo interessi economici primari, non riescono mai a conquistare la vetrina della prima pagina di un giornale o l’apertura di un telegiornale. Guerre o situazioni difficili come quella dei campi profughi del Nepal o la guerriglia Una rumorosa accademia Ai tempi dei romani erano sospiri. Ora è nata addirittura un’accademia per salvaguardare questa “nobile” pratica umana. www.accademiadelrutto.i t riunisce tutti i poeti dello stomaco. L’obiettivo dei membri, guidati dal Magnifico Ruttore, è che questa manifestazione sonora del corpo venga ricompresa tra le attività di manifestazione della personalità e non più relegata al rango di sintomatica maleducazione. Per entrare a far parte dell’accademia, come tutte le università che si rispettino, bisogna superare alcune prove di ingresso. Le materie sono ovviamente sonore. armata in Colombia con speciali e approfondimenti. Trovano naturalmente spazio le notizie riguardanti le catastrofi umanitarie in Somalia, in Mogadiscio, a Timor est. Zone dimenticate che però tramite questo sito cercano di uscire dall’anonimato, per salire alla ribalta. Chiunque può diventare un inviato virtuale di www.warnews.it e informare il resto del mondo, sfruttando i mezzi della rete, di quanto spesso e volentieri viene taciuto: d’altra parte informare sugli orrori delle guerre, come recita il motto del portale, è una parte del cammino verso la pace. Pagina a cura di FABIO SETTA Realtà, fantasia o immaginazione: un mistero che affascina da secoli Questi fantasmi... Un portale raccoglie tutte le apparizioni degli spettri in Italia Da secoli fanno parte della nostra realtà: discreti, spaventosi o invadenti che siano, essi sono ovunque. Nei libri, nei film, ma secondo alcuni anche nella realtà di tutti i giorni. Ciascuno con la sua storia, i suoi amori, le sue sofferenze i fantasmi vivono tra noi: questo il leit motiv del sito www.fantasmitalia.it, un portale che riunisce tutti gli appassionati di spettri. Su questo sito, l’unica dato certo è l’esistenza dei fantasmi, anche se viene ritenuto difficile rispondere alla domanda: cosa sono i fantasmi? Una definizione scientifica non esiste e nessuno é ancora riuscito a fornire una definizione convincente. Esi- stono, tuttavia, diverse teorie: nessuna di esse, se presa singolarmente, é in grado di spiegare tutti i fenomeni che sono legati al mondo degli spettri. Ognuna delle teorie proposte può avere un proprio fondamento logico ma la natura di queste presenze affascinanti e suggestive é destinata a rimanere per tutti noi un mistero. Nel sito c’è un elenco delle diverse tipologie di fantasmi che possono apparire a chiunque in qualsiasi momento: gli spiriti di persone o animali morte ma anche i fantasmi di persone vive, addirittura i fantasmi di oggetti. Tutte queste diverse tipologie sono testimoniate da una serie di apparizioni raccontate e descritte nei mini particolari dagli utenti del sito che possono raccontare i propri incontri con queste presenze. Realtà, fantasia, pura immaginazione? Da secoli il mistero resta tale. Sul web caccia ai ladri Nasce la prima community online contro i furti. www.caccialadro.it è un portale che offre la possibilità d'informare e di essere informati su tutto ciò che riguarda furti d'auto, moto o qualsiasi altro oggetto che abbia anche solo un valore simbolico per chi è vittima della criminalità. All’interno del sito c’è infatti un database di targhe aggiornato in tempo reale che consente di rintracciare auto e moto rubate e dei database per ritrovare qualsiasi oggetto o animale domestico Sono due le modalità per entrare a far parte di questa community. E’ possibile inserire l'annuncio dell'avvenimento di un furto, con, se si vuole l'offerta di una ricompensa, anche irrisoria, nel caso di recupero dell'oggetto rubato; oppure consultare gli annunci per cimentarsi nei panni di investigatore Il sito è diviso in sezioni (auto rubate, moto, altro, sospetti) ampliate e aggiornate con continuità in base alle inserzioni degli utenti. Spulciando nelle pagine del portale in questione si può notare come siano stati davvero tanti i ritrovamenti di auto e oggetti rubati avvenuti dopo che le “vittime” hanno pubblicato l’annuncio. Il sito in questione, ovviamente, come opportunamente dichiarato dai creatori del portale, non ha nessuna intenzione di sostituirsi all'operato delle forze dell'ordine, ma si propone soltanto come uno strumento di aiuto e collaborazione. D’altra parte, in fine dei conti, quattro occhi sono meglio di due. E in questo caso, sfruttando le potenzialità della rete gli occhi possono diventare milioni Liberiamo i nanetti Un movimento per salvare le anime dei nani da giardino Foto, candele e messaggi per non dimenticarli Fiori sulla tomba di Fido Online un cimitero per i nostri animali domestici Una voce si alza a favore di una fantasia a favore di una vita più ecologica, di giardini più eleganti e soprattutto a favore del ritorno al rispetto per la Natura e per il suo mondo fantastico. Questo il manifesto del Malag, Movimento Autonomo per la Liberazione delle Anime da Giardino. Si tratta dei nanetti di gesso utilizzati in tutta Europa per abbellire i giardini delle case, delle ville e delle strade. www.malag.it è il sito ufficiale del movimento. E' innegabile, secondo i fondatori del Malag, diffuso in tutto il continente, soprattutto in Germania, che i nani da giardino hanno un'anima, purtroppo imprigionata in corpi di gesso da uomini senza pietà e ridotta in schiavitù in giardini, bloccati in un involucro di gesso, costretti a sorridere, al freddo, sotto la neve e la pioggia. I membri organizzano delle vere e proprie missioni notturne per liberare le anime dei nanetti. Si tratta, ovviamente, di attività goliardiche e scherzose ed ovviamente pacifiste e non vio- lente. Sul sito vengono descritte le diverse operazioni: memorabile quella che ha portato alla liberazione di ben cinquanta anime. Netta l’avversione a Biancaneve ma non poteva essere altrimenti. Quanti avendo perso il loro più fedele amico, hanno sofferto all'idea di non poter andare più nemmeno a rendergli una visita? In Italia, purtroppo, ancora non è possibile avere un cimitero dei nostri amici a quattro zampe vicino casa, in ogni città. In tanti casi ci si lega agli animali come se fossero familiari o veri amici. Però, al momento della loro scomparsa, non c’è un posto dove poterli seppellire e andarli a trovare. Per questo motivo è nato il portale internet www.parcodeglianimali.it L’obiettivo che si propone questo sito web è appunto di rimediare a questa mancanza puntando a creare un cimitero virtuale per gli animali domestici. E’ un piccolo omaggio, alla fine della loro vita terrena, dedicargli uno spazio, seppur virtuale, dove poterli "andare a trovare". Il portale divide in tre sezioni. La prima è dedicata ai cani, la seconda ai gatti, la terza agli altri animali, dai canarini, ai pesciolini rossi, ai cavalli, ma anche tartarughe o serpenti. Chiunque ha avuto la sventura di perdere un amatissimo animale domestico può prendere un lotto da dedicare al proprio amico scomparso. All’interno di questo spazio si può inserire la foto del cane, del gatto o anche del cavallo, la data di nascita, di morte ma anche una poesia, un messaggio, un ricordo. Ma c’è anche la possibilità di allestire un vero e proprio altare virtuale per i nostri piccoli amici. Si può, ad esempio, scegliere il tipo di fiori da mettere accanto alla foto del defunto. Ma anche le candele, i candelabri, luci oppure simboli religiosi, come il classico crocifisso in legno. Tutto virtuale na-turalmente, con la possibilità di scegliere lo sfondo più adatto: dal cielo stellato a un bel prato verde. Tutti insieme, da qualunque parte del mondo, i nostri amici saranno ora raggiungibili con un semplice click.
Domenica 10 giugno 2007 Dall’8 al 15 settembre il III campionato mondiale. Non solo sport in agenda ma anche un incontro all’insegna della solidarietà STEFANIA MELUCCI Pallina gialla e racchetta, polo e pantaloncini corti, in qualche caso un polsino per arginare, con un movimento meccanico, la fatica di una partita: è tutto pronto per il III Campionato Mondiale di Tennis del Rotary International in programma a Salerno dall’8 al 15 settembre 2007. Mancano 90 giorni, 47 minuti, 11 secondi all’evento promosso dal Rotary Club di Salerno e dall’Itfr, affiancato da patrocini istituzionali - ministero per i Beni e le Attività Culturali, Coni, International Tennis Federation, Federazione Europea del Tennis, Association of Tennis Professionals e del Professional Tennis Registry, Federazione italiana Tennis, con il supporto degli enti locali. Il torneo si svolgerà nei Campi da Tennis dell'impianto "G. Dininno" di Lungomare Clemente Tafuri che, in fase di ristrutturazione, saranno inaugurati l’8 settembre. Michele Raccuglia, presidente del Comitato regionale Federazione italiana Tennis, ha partecipato alla presentazione dell’evento. Per Marco Marinaro il lancio del sito www.rotarytennis.org avvicinerà i navigatori della rete alle iniziative e allo spirito del Rotary, grazie al campionato sportivo. Il tennis, forse più delle altre competizioni, si avvicina allo spirito del Rotary. L’ evento, per la prima volta in Italia, accompagnerà i salernitani e proietterà la città in una cornice internazionale. Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, fiero dell’appoggio dell’amministrazione, pone l’accento sull’importanza di destinare fondi al miglioramento delle strutture sportive del lungomare della città: «Abbiamo utilizzato quest’evento internazionale per dare luce alla nostra città, con un investimento di oltre un miliardo di vecchie lire per l’adeguamento degli impianti sportivi. Abbiamo sfruttato l’emergenza non per far crescere cumuli d’immondizia sulle nostre strade ma per migliorare il nostro territorio, con la realizzazione dei cantieri di via Irno. Il binomio sport e solidarietà rafforzerà l’immagine della città di Salerno, l’immagine di una città viva, sempre in fermento». Un evento importante che attirerà, a settembre, rota- SPORT 23 Dall’anno rotariano 2001-2002, il Rotary Club Salerno ha sviluppato un progetto in favore di una struttura sanitaria in Africa. Il desiderio del Club è tuttavia quello di proseguire l’iniziativa, puntando sulla formazione di professionalità mediche locali. Nel 2004, infatti, è stata firmata una convenzione tra l’Università di Gulu e la Federico II di Napoli per la nascita della Da sinistra Marco Marinaro, Michele Raccuglia, Facoltà di Medicina nella città di Gulu. Vincenzo De Luca e Andrea Carraro Tennis, il Rotary sceglie Salerno Il sindaco De Luca: «La manifestazione sportiva rilancia la nostra città» riani, e non solo, provenienti dall’Italia e dal resto del mondo. «La manifestazione, però – come ha precisato Andrea Carraro, presidente del Rotary Salerno- non è solamente un appuntamento sportivo». L’evento, infatti, servirà alla raccolta fondi per la realizzazione di laboratori didattici per gli studenti di medicina dell’Università di Gulu, nel nord dell’Uganda. Dal 2002, il Rotary Club Salerno ha sviluppato un progetto in favore di una struttura sanitaria in Africa, in particolar modo nella ristrutturazione del reparto di Tubercolosi dell’Ospedale di Lacor, vicino alla città di Gulu. Il percorso di sostegno del Rotary Club Salerno verso l’Africa non si è fermato. Nel 2004, infatti, è stata stipulata una convenzione tra l’Università di Napoli Federico II e quella di Gulu per la nascita della facoltà di medicina in Uganda. L’accordo prevede missioni di docenti italiani capaci di avviare il progetto e coordinare le attività formative dei medici locali. L’iniziativa ha l’obiettivo di creare professionalità locali adeguate capaci di rispondere alle esigenze e alle emergenze della zona. Non solo sport per Salerno, ma anche solidarietà: questa potrebbe essere l’occasione per andare oltre, conoscendo un pezzo di Africa. Vuitton Cup: sarà New Zealand a sfidare Alinghi in Coppa America Non sorge la Luna Rossa Pubblico in delirio a Valencia per le ultime regate tra l’equipaggio italiano e quello neozelandese Dal nostro inviato due team. Una vera processione a cui partecipano i tifosi, mai stanchi di tenere alto il morale dell’equipaggio. Il vero spettacolo di questa finale è il pubblico, ovunque presente, sempre pronto ad applaudire e incitare nonostante il sole di Valencia. Ma il calore non è sufficiente a riempire le vele di Luna Rossa e farle vincere la regata. Non bastano gli striscioni, uno fra tutti “peliamoli ‘sti kiwi”, le urla, i suggerimenti. Tutti si trasformano in tattici, pronti a seguire le fila del vento. Luna Rossa riesce a prendere la destra, questa volta, e a passare la partenza per prima. Ma New Zealand recupera subito lo svantaggio. E’ la prima regata in cui non siamo decisamente più lenti, e il pubblico se ne accorge, così come la dama vestita con un lungo abito rosso, adagiata sul prato con la scritta luna rossa. Quando ormai si supera la terza boa, e si è sull’ultimo lato di poppa, gli italiani sono 20 seno ad allenarsi in mare, Valencia si ferma per seguire quella che sarà forse l’ultima sfida. La città è piena di turisti, in gran parte italiani e neozelandesi di tutte le età. Tante le alternative per seguire le regate, in ogni caso con forti emozioni. Si inizia verso l’una del pomeriggio con la messa a mare delle barche, e la discesa dei MARIANNA LEPORE VALENCIA. Alla fine è Emirates Team New Zealand a vincere la Louis Vuitton Cup. Luna Rossa dà tutto, ma perde anche la quinta regata. Ritorna l’incubo New Zealand, come due edizioni fa, quando i due scafi si sfidarono, all’epoca per la finale della Coppa America, e Luna Rossa non riuscì ad evitare il temuto 5 a 0. Forse le modifiche apportate nella notte hanno migliorato le prestazioni della barca italiana. E infatti l’ultima regata è stata più combattuta. Tuttavia i neozelandesi si sono dimostrati più forti e hanno vinto con merito. Terry Hutchinson ha impostato una strategia perfetta. Dean Barker ha timonato la barca senza tentennamenti. Si parte con un posticipo, per aspettare che il vento sia sufficiente nel campo di regata. E mentre le barche continua- Luna Rossa durante la regata e al rientro Il progetto Africa IL CAMPIONATO Quando l’evento si scopre in rete Un tennista con la sua racchetta inizia la partita con una battuta a effetto: la pallina, lanciata con gran forza, fa il giro del mondo e arriva fino ai campi comunali di Salerno dove si svolgeranno le competizioni dell’International Tennis Fellowship of Rotarians. E’ il messaggio di benvenuto del sito della manifestazione, www.rotarytennis.org. L’immagine dall’alto del mondo visto da lontano per poi arrivare fino in Campania è il messaggio di benvenuto del torneo internazionale di tennis. “Tre siti in uno”: sono queste le parole del Presidente del Comitato organizzativo, Marco Marinaro, nel mostrare il nuovo portale internet. L’impegno del Rotary Club di Salerno è quello di incentivare, attraverso il tennis, i propri principi sociali: «Abbiamo scelto tre idee di fondo nella realizzazione del nostro sito, ossia il campionato di tennis, la solidarietà e Salerno». «Abbiamo integrato questi tre momenti e, attraverso la manifestazione - conclude Marinaro - promuoviamo le bellezze di Salerno e della nostra provincia». Poi continua: «Un ringraziamento speciale va ai giovani salernitani che, gratuitamente, hanno offerto la loro esperienza per realizzare questo sito». Grazie alla rete è possibile scaricare il programma, i luoghi degli eventi e i termini di partecipazione al torneo. Un viaggio per conoscere la zona e i campi sportivi. Bisogna soltanto attendere l’inizio del match. condi dietro. La domanda dei tifosi sdraiati per terra davanti al maxischermo è perché il tattico, ogni volta che lo scafo italiano accorcia le distanze, non decide di rimanere sul lato di New Zealand per controllarlo, ma preferisce l’altro lato, allungando le distanze e perdendolo di vista. Non basta decidere di coprirlo negli ultimi 900 metri, arrivando a soli 30 metri di distanza dai “kiwi“ New Zealand taglia il traguardo per primo e torna in porto per la premiazione. Ci sono tutti i supporters ad aspettare il team vincente, sulle due nuove braccia del porto costruite per quest’evento, che mostrano una città in fermento che ha deciso di mettersi totalmente in gioco per la Coppa America. Ad aspettare i “kiwi” c’è anche l’equipaggio italiano in un angolo, a guardare da lontano quella premiazione di cui poteva essere protagonista. Poi, lo spettacolo finale, con la coppa calata dall’alto grazie ai paracadutisti. Gli italiani guardano lo spettacolo in cielo, e per un attimo dimenticano che il sogno è svanito.
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