Crimini di guerra accusati gli Usa
Numero 7 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno
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Domenica 10 giugno 2007<br />
TERZA PAGINA<br />
Rappresentazione ideologica del Mezzogiorno che ha influito sulla società italiana<br />
Meri<strong>di</strong>onalismo:<br />
rebus dello Stivale<br />
3<br />
GUIDO PANICO *<br />
Da oltre un ventennio non<br />
pochi stu<strong>di</strong>osi stanno mettendo<br />
in <strong>di</strong>scussione uno<br />
dei capisal<strong>di</strong> della cultura<br />
storica e politica italiana: il<br />
meri<strong>di</strong>onalismo, considerato<br />
sempre più spesso come<br />
una rappresentazione ideologica<br />
del Mezzogiorno più<br />
che un’interpretazione <strong>di</strong><br />
realtà storiche e sociali. Il<br />
fatto che il meri<strong>di</strong>onalismo<br />
abbia avuto la sua parte nella<br />
Ma al Sud non è mancata<br />
la cultura <strong>di</strong> impresa<br />
che dal mercato, dalla mano<br />
pubblica, contribuì fin da<br />
allora a fare impresa. Nel<br />
1904 una legge per la rinascita<br />
economica <strong>di</strong> Napoli,<br />
voluta da Francesco Saverio<br />
Nitti, poneva le basi per lo<br />
sviluppo dell’industria pesante,<br />
che, si pensava, avrebbe<br />
dato impulso a tutta l’economia<br />
meri<strong>di</strong>onale, modernizzando<br />
così anche la<br />
cultura delle sue genti. Era la<br />
risposta attiva ai risultati <strong>di</strong><br />
un’inchiesta parlamentare <strong>di</strong><br />
inizio Novecento, che aveva<br />
<strong>di</strong>mostrato la collusione <strong>di</strong><br />
esponenti <strong>di</strong> primissima fila<br />
del ceto politico napoletano<br />
con la camorra.<br />
Di altro tenore era stata, al<br />
contrario, la risposta <strong>di</strong> una<br />
parte dell’informazione citta<strong>di</strong>na<br />
che, accusando il presidente<br />
della Commissione,<br />
Giuseppe Saredo, <strong>di</strong> “razzistica<br />
avversione” verso il<br />
Mezzogiorno e la sua capitale,<br />
aveva esaltato il vittimismo<br />
dei meri<strong>di</strong>onali, un sentimento<br />
che mortifica ogni<br />
vera energia creativa. Per<br />
fortuna nel corso del Novecento<br />
non sono mancati alle<br />
borghesie meri<strong>di</strong>onali tratti<br />
<strong>di</strong> autentica cultura dell’im-<br />
presa. La storia politica ed<br />
economica ci ha consegnato<br />
un quadro assai vario del<br />
Mezzogiorno con tante luci<br />
e ombre. Accade anche oggi.<br />
Esistono a sud del Gari<strong>gli</strong>ano<br />
splen<strong>di</strong><strong>di</strong> esempi <strong>di</strong> imprese<br />
<strong>di</strong> grande qualità, che<br />
vivono e producono a <strong>di</strong>spetto<br />
del territorio in cui<br />
operano e perciò tanto più<br />
meritevoli <strong>di</strong> attenzione da<br />
parte dei me<strong>di</strong>a. L’elenco è<br />
lungo, ma <strong>di</strong>scontinuo. La<br />
<strong>di</strong>ffusione dell’impresa capitalistica<br />
vera, quella <strong>di</strong> spirito<br />
weberiano, non quella<br />
fondata sull’intreccio con la<br />
“tanto <strong>di</strong>sprezzata” politica,<br />
non è omogeneo. Basta osservare<br />
la storia dell’industria<br />
salernitana con i suoi<br />
picchi <strong>di</strong> intraprendenza e<br />
con il suo ventre fatto spesso<br />
<strong>di</strong> commesse pubbliche.<br />
Si <strong>di</strong>ce comunemente che ad<br />
ostacolare la crescita delle<br />
attività economiche siano le<br />
<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> chi deve operare<br />
in un territorio controllato<br />
dalla camorra e dalla mafia.<br />
C’è, poi, il peso della cattiva<br />
Nitti, promotore nel 1904 <strong>di</strong> una legge per la rinascita economica <strong>di</strong> Napoli<br />
politica con le sue clientele e<br />
le sue inefficienze. E se fosse<br />
il contrario? La malavita e la<br />
malapolitica forse non troverebbero<br />
spazio in un sistema<br />
economico – e questo<br />
vale per l’intero paese non<br />
certo solo per il Mezzogiorno<br />
- in cui l’impresa capitalistica,<br />
capace <strong>di</strong> riconoscere<br />
i propri errori, innervasse<br />
con continuità tutta la<br />
Penisola, accrescendo la ricchezza<br />
sociale e, soprattutto,<br />
il principio della meritocrazia,<br />
quella cosa che fa in<br />
modo che a prevalere siano<br />
le virtù personali e non la<br />
logica dell’appartenenza fami<strong>gli</strong>are.<br />
*Docente <strong>di</strong> Storia contemporanea<br />
e Storia del giornalismo dell’Università<br />
<strong>di</strong> Salerno<br />
costruzione <strong>di</strong> un’immagine,<br />
perfino stereotipata, del<br />
Mezzogiorno è fuori dubbio.<br />
Ma il meri<strong>di</strong>onalismo<br />
non può essere inteso solo<br />
come una semplice operazione<br />
<strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> immagini.<br />
Gli stu<strong>di</strong> meri<strong>di</strong>onalisti<br />
hanno affrontato una<br />
realtà effettuale, quella del<br />
<strong>di</strong>vario tra le due Italie con<br />
conseguenze sulla società e<br />
sulla vita civile dell’intera<br />
Penisola. Lo hanno fatto con<br />
esiti <strong>di</strong>versi e spesso <strong>di</strong>varicanti,<br />
né poteva essere altrimenti<br />
dal momento che il<br />
Mezzogiorno si è sempre<br />
più rivelato un rompicapo a<br />
causa della sua grande varietà,<br />
tale da rendere <strong>di</strong>fficilissima<br />
un’interpretazione<br />
unitaria della sua storia e dei<br />
suoi problemi.<br />
Tutte le realtà nazionali e<br />
perfino regionali hanno caratteri<br />
al loro interno <strong>di</strong>somogenei.<br />
Non esiste una sola<br />
Francia. Figuriamoci l’Italia<br />
e il suo Mezzogiorno. A<br />
complicare le cose ha contribuito<br />
la convinzione delle<br />
classi <strong>di</strong>rigenti meri<strong>di</strong>onali<br />
<strong>di</strong> sentirsi parte <strong>di</strong> una cultura<br />
antichissima, non bisognosa<br />
<strong>di</strong> slancio e <strong>di</strong> innovazione.<br />
Protagonisti dello sviluppo<br />
industriale sono stati<br />
a volte, come è avvenuto<br />
proprio nella Valle dell’Irno<br />
già prima dell’Unità, uomini<br />
venuti da fuori.<br />
A dare moderno slancio<br />
produttivo ad antiche tra<strong>di</strong>zioni<br />
tessili locali furono <strong>gli</strong><br />
svizzeri, a cominciare dai<br />
Wenner: le loro iniziative all’alba<br />
del Novecento si estesero,<br />
con le Manifatture Cotoniere<br />
Meri<strong>di</strong>onali, anche a<br />
Napoli. La borghesia del<br />
Sud, al pari <strong>di</strong> quella del<br />
Nord, approfittando delle<br />
opportunità offerte, oltre<br />
Obiettivo, riportare alla luce le opere politiche de<strong>di</strong>cate al Meri<strong>di</strong>one<br />
Salerno a scuola <strong>di</strong> Gatto<br />
Ne<strong>gli</strong> istituti scolastici tante iniziative per ricordare il poeta<br />
MONICA TROTTA *<br />
Fa rima con inverno la città <strong>di</strong><br />
Alfonso Gatto. Nella memoria del<br />
suo poeta, Salerno spesso si incupisce,<br />
si mostra fredda e <strong>di</strong>staccata.<br />
Improvvisi tepori segnati da<br />
anniversari e pubblicazioni, e poi<br />
lunghe gelate a coprirne il ricordo.<br />
Gatto è morto 31 anni fa.<br />
Ancora oggi il <strong>di</strong>lemma è lo stesso<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>eci e <strong>di</strong> venti anni fa. E'<br />
stato ed è sufficientemente ricordato<br />
e celebrato nella sua città<br />
natale? E ancora: perchè non è<br />
capillare come dovrebbe la <strong>di</strong>vulgazione<br />
delle sue opere. Trent'anni<br />
sono tanti, ed è un peccato che<br />
le nuove generazioni non conoscano<br />
le sue poesie. Un inverno<br />
troppo lungo per le sue rime.<br />
Eppure qualcosa si muove. Il<br />
tempo a volte riesce a mettere a<br />
fuoco l'immagine <strong>di</strong> un giornalista,<br />
uno scrittore, ma soprattutto<br />
un poeta che tanto ha amato la sua<br />
città e non solo il vicolo delle<br />
Galesse dove è nato e quello della<br />
Neve dove cenava, gelido solo <strong>di</strong><br />
nome. Numerose iniziative ci<br />
sono state l'anno scorso, per celebrare<br />
il trentennale della morte. A<br />
Milano, Salerno, Roma. Sono nate<br />
in contemporanea partendo da<br />
luoghi e persone <strong>di</strong>verse (istituzioni,<br />
stu<strong>di</strong>osi, appassionati), tutte<br />
<strong>di</strong> innegabile valore. E dopo? Le<br />
scuole contribuiscono ogni anno<br />
alla <strong>di</strong>ffusione delle poesie <strong>di</strong><br />
Gatto, soprattutto <strong>di</strong> quelle de<strong>di</strong>cate<br />
all'infanzia. Di recente, tra<br />
l'altro, sono state ripubblicate in<br />
una bellissima veste da<br />
"Mondadori" con il titolo originale<br />
"Il vaporetto" dove si può ascoltare<br />
anche la voce del poeta che<br />
legge i suoi versi. Gli studenti<br />
salernitani, soprattutto i giovanissimi,<br />
imparano a memoria le poesie,<br />
le recitano in occasioni pubbliche<br />
(frequenti le manifestazioni<br />
sulla figura <strong>di</strong> Gatto promosse<br />
proprio dalle scuole), visitano in<br />
un gioioso pellegrinaggio la casa<br />
del poeta nel centro storico, raccontano<br />
andando a memoria le<br />
tappe della complessa vita del<br />
poeta salernitano. Iniziative che<br />
contribuiscono sicuramente a<br />
tenere viva la poesia <strong>di</strong> Gatto perchè<br />
il modo mi<strong>gli</strong>ore è farla uscire<br />
dai libri e farla arrivare al cuore<br />
delle persone. Solo così la poesia si<br />
può <strong>di</strong>re veramente sempre presente.<br />
E poi ci sono le celebrazioni<br />
pubbliche anche<br />
queste, a <strong>di</strong>re il vero,<br />
numerose. Due<br />
recentissime: il<br />
Premio internazionale<br />
<strong>di</strong> poesia,<br />
arrivato alla 23 e-<br />
<strong>di</strong>zione, promosso<br />
dal Lions club a<br />
cui ha partecipato<br />
il poeta americano<br />
Jack Hirshman, e<br />
la bella iniziativa<br />
del Rotary club al<br />
liceo classico Tasso<br />
<strong>di</strong> Salerno dove<br />
si è potuta riascoltare<br />
la voce del<br />
poeta leggere alcune<br />
sue poesie.<br />
La <strong>di</strong>vulgazione<br />
delle opere <strong>di</strong> Gatto<br />
è stata sicuramente aiutata dalla<br />
recente pubblicazione da parte <strong>di</strong><br />
Mondadori <strong>di</strong> tutte le poesie, in<br />
un'Oscar nella catena dei gran<strong>di</strong><br />
classici. Un'opera, curata da Silvio<br />
Ramat, <strong>di</strong> cui si sentiva la mancanza<br />
e che ha incontrato anche il<br />
favore dei lettori oltre che <strong>di</strong> tutti i<br />
"gattiani". Quello che resta ancora<br />
sconosciuto ai più, ed è un peccato,<br />
è tutta l'opera più prettamente<br />
politica <strong>di</strong> Gatto: <strong>gli</strong> scritti "civili",<br />
i saggi sul meri<strong>di</strong>onalismo. Un<br />
patrimonio che pochi conoscono e<br />
che andrebbe in qualche modo<br />
rivalutato. Tra questi "Napoli<br />
N.N." e "Carlomagno nella grotta"<br />
pubblicato da Mondadori nel lontano<br />
'62 e praticamente introvabile<br />
dove Gatto con la sua "prosapoetica"<br />
parla <strong>di</strong> Sud e <strong>di</strong> Napoli,<br />
Alfonso<br />
Gatto<br />
traccia un "Diario <strong>di</strong> pu<strong>gli</strong>a " e un<br />
"Diario sardo", libro che contiene<br />
anche la celebre "Una barba a<br />
Salerno". Tra le cose da riscoprire,<br />
infine, il Gatto "televisivo" e<br />
"ra<strong>di</strong>ofonico". Oltre che poeta e<br />
giornalista, Gatto fu critico d'arte<br />
oltre che pittore lui stesso. La Rai<br />
lo chiamò a tenere delle "Lezioni<br />
<strong>di</strong> arte" ne<strong>gli</strong> anni '70 come quella<br />
bellissima de<strong>di</strong>cata alla "Ragazza<br />
<strong>di</strong> Anzio". La sua intensa e molto<br />
meri<strong>di</strong>onale voce stata poi ascoltata<br />
per ra<strong>di</strong>o in programmi <strong>di</strong><br />
successo come "L'uomo della<br />
notte" che conduceva con Enrica<br />
Buonaccorti. Insomma recuperare<br />
questo Gatto lontano e renderlo<br />
fruibile, magari grazie all'aiuto<br />
delle Teche Rai, sarebbe un bel<br />
"regalo" a<strong>gli</strong> appassionati <strong>di</strong> Gatto.<br />
Infine il <strong>di</strong>scorso sulla Fondazione<br />
Gatto, avviato tempo fa dal<br />
Comune e purtroppo naufagrato.<br />
La speranza che questo progetto<br />
possa finalmente concretizzarsi<br />
per creare un centro unico <strong>di</strong> iniziative<br />
e <strong>di</strong> progetti a Salerno.<br />
Sarebbe un bell'omaggio della<br />
città al "suo" poeta, prima della<br />
"concorrenza" americana visto che<br />
la casa e<strong>di</strong>trice del poeta americano<br />
Laurence Ferlinghetti ha in<br />
programma <strong>di</strong> tradurre e pubblicare<br />
le poesie <strong>di</strong> Gatto.<br />
*Nipote <strong>di</strong> Alfonso Gatto