Il Paese dei finti scontrini
Numero 29 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno
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NAPOLI<br />
SPECIALE Domenica 6 dicembre 2009<br />
La delizia ripiena di amarezza<br />
La tendenza del futuro: sperimentare tra il doc e la tradizione<br />
13<br />
La crisi colpisce anche le aziende specializzate: hanno già chiuso 97 mila ditte artigiane<br />
La crisi economica diventa sempre<br />
più amara e non c’è dolce che tenga,<br />
così ognuno si ingegna come<br />
può. I dati della Confartigianato<br />
parlano chiaro, ci sono sempre più<br />
imprese in difficoltà, soprattutto<br />
nel settore dell’artigianato. Quasi<br />
centomila miniaziende hanno<br />
chiuso nei primi nove mesi del<br />
2009 e nello stesso periodo ne sono<br />
nate poco più di 84 mila. <strong>Il</strong> settore<br />
pasticceria e quello alimentare<br />
hanno avvertito in misura minore<br />
il fenomeno, o meglio ne hanno<br />
risentito a scoppio ritardato.<br />
«In tempi di crisi la parola d’ordine<br />
è garantire la qualità del prodotto<br />
senza risparmiare sugli ingredienti,<br />
- afferma Pietro De Costanzo<br />
della pasticceria “Le dolcezze” di<br />
Benevento - nel 2008 la produzione<br />
è calata almeno del 30% e sono<br />
diminuiti anche gli acquisti <strong>dei</strong><br />
clienti che si sono ridimensionati<br />
in base alle disponibilità». La tendenza<br />
parallela che si sta diffondendo<br />
è quella di sperimentare<br />
nuovi filoni creando combinazioni<br />
particolarmente suggestive di dolci<br />
e arte; il gusto del palato deve<br />
sposarsi con il fascino della vista.<br />
Questo d’altronde è stato il proposito<br />
del XXVI Simposio dell’Accademia<br />
Maestri Pasticceri Italiani<br />
che si svolto al Museo Archeologico<br />
Nazionale di Napoli. Nella<br />
Sala del Toro Farnese si sono riuniti<br />
51 maestri del dolce provenienti<br />
da tutta Italia, per discutere sulle<br />
novità e le tendenze del settore e<br />
per eleggere il pasticcere dell’anno.<br />
La kermesse “Dulcis in Naples” si è<br />
concentrata sulla valorizzazione<br />
<strong>dei</strong> prodotti tipici della Campania<br />
Felix; castagne, nocciole di Giffoni<br />
Valle Piana, mele annurche e limoni<br />
di Sorrento. L’incontro ha con-<br />
sentito ai più fortunati di assaggiare,<br />
degustare e giudicare le prelibatezze<br />
che questi grandi maestri<br />
hanno preparato, in una sfida all’insegna<br />
della creatività e della tradizione.<br />
Nel regno della sfogliatella,<br />
un bolognese cresciuto tra ravioli<br />
di San Giuseppe e torta di riso<br />
è stato eletto uomo più dolce dell’anno.<br />
<strong>Il</strong> vincitore Gino Fabbri ha<br />
sorpreso tutti con “La tentazione”,<br />
una bavarese con pan di spagna,<br />
sfoglie croccanti di nocciole pralinate<br />
e cioccolato al latte, raccolta<br />
in una delicata mousse di cioccolato<br />
fondente. «Ricevere a Napoli<br />
questo riconoscimento - ha affermato<br />
- è stato emozionante. Ringrazio<br />
la città e i napoletani che ci<br />
hanno accolto con entusiasmo e<br />
sono rimasti anche sorpresi dalla<br />
qualità di quanto abbiamo proposto,<br />
frutto dell'eccellenza <strong>dei</strong> prodotti,<br />
tutti campani, che abbiamo<br />
usato per le nostre preparazioni».<br />
Allora viene naturale chiedersi<br />
quali siano le prospettive future. Si<br />
seguirà la scuola di pensiero tradizionale<br />
o il focus sarà concentrato<br />
sulla sperimentazione?<br />
<strong>Il</strong> presidente dell’Associazione Pasticceri<br />
Napoletani, Luigi Avolio,<br />
Esposizione di dolci e fantasie al cioccolato<br />
non ha dubbi. «Negli ultimi anni la<br />
cultura del cibo si è evoluta, si punta<br />
al bilanciamento degli ingredienti<br />
leggeri ma di qualità. E se<br />
babà, pastiere e sfogliate continuano<br />
ad avere la meglio nella nostra<br />
regione, per la gioia di tutti i palati, la<br />
strada della sperimentazione non<br />
dovrà arrestarsi nemmeno in ambito<br />
artigianale.<br />
Pagine a cura di<br />
ROBERTA SALZANO<br />
VERONICA VALLI<br />
LOREDANA ZARRELLA<br />
<strong>Il</strong> primo<br />
show<br />
del nero<br />
C’è fermento a Napoli per la<br />
prima edizione dello Showcolate.<br />
<strong>Il</strong> capoluogo campano<br />
ospiterà la mostra del cioccolato<br />
dal 4 all’8 dicembre, offrendo<br />
ai più golosi assaggi e<br />
spettacoli con gli artigiani e i<br />
produttori del cioccolato provenienti<br />
da tutta la penisola. <strong>Il</strong><br />
padiglione 1 della Mostra di<br />
Oltremare diventerà per quattro<br />
giorni il regno del mago<br />
nero. Gli artisti e gli esperti<br />
del settore guideranno il pubblico<br />
alla scoperta <strong>dei</strong> segreti<br />
del cacao, illustrando le tecniche<br />
di lavorazione e gli abbinamenti<br />
più stravaganti. Oltre<br />
alla parte espositiva, numerose<br />
le iniziative in programma.<br />
L'azienda Gay-Odin curerà i<br />
laboratori con la dimostrazione<br />
della lavorazione del cioccolatino<br />
albanese, della famosa<br />
cioccolata foresta e della<br />
ghianda, una croccante cialda<br />
ripiena di cioccolato. Prelibatezze<br />
create al momento,<br />
saranno presenti allo stand di<br />
Maja, dove si assisterà alla<br />
preparazione del cioccolatino<br />
e del panettoncino natalizio.<br />
Gli assaggi abbineranno il<br />
cioccolato ai sapori più svariati.<br />
Intrattenimento, animazione<br />
e relax al sapore di cioccolato.<br />
Per grandi e bambini ci<br />
sarà solo da leccarsi le dita.<br />
La leccornia prediletta da Ferdinando I di Borbone in mostra alla fiera di Benevento<br />
Pasticciando con il torrone<br />
Grande successo per la quinta edizione della rinomata kermesse dolciaria<br />
Gli eventi<br />
della<br />
rassegna<br />
La rassegna è iniziata<br />
il 27 novembre, al corso<br />
Garibaldi (nella zona<br />
della Rocca <strong>dei</strong> Rettori),<br />
con “Pasticciando<br />
con il Torrone”, dove<br />
i pasticcieri hanno<br />
offerto in degustazione<br />
dolci preparati per<br />
l’occasione. Sabato 28<br />
sono stati inaugurati<br />
gli stand. Domenica<br />
29 è stata la volta di<br />
“Torronando”, dedicato<br />
alla dimostrazione<br />
delle fasi della produzione<br />
del Torrone ed è<br />
stato possibile vedere i<br />
maestri torronai all’opera.<br />
“Ogni decembre il ruvido contadino,<br />
dai corti / Calzoni, dal mantello lungo,<br />
dagli occhi assorti / Nel novo lusso<br />
viene, per gelidi cammini, / a caricare<br />
l’asino di pesce e torroncini”.<br />
Così cantava nel 1909 il poeta patriota<br />
beneventano Antonio Mellusi,<br />
celebrando il torrone della sua città.<br />
A distanza di cento anni, se non c’è<br />
più il ruvido contadino che dalla<br />
campagna va in città la tradizione<br />
del consumo di torrone è sempre<br />
viva, particolarmente a Benevento,<br />
che del torrone è la patria.<br />
Non a caso il più antico documento<br />
beneventano che parla della copeta,<br />
ossia l’altro nome con cui è conosciuto<br />
il torrone, risale al 3 gennaio 1544,<br />
quando il Comune di Benevento<br />
offre ad un non nominato mastro di<br />
campo “copeta, fisticelli e confetti”. A<br />
partire da questa data, le testimonianze<br />
legate alla produzione e al<br />
consumo del torrone sono innumerevoli.<br />
Addirittura, c’è una testimonianza<br />
del grande architetto Luigi<br />
Vanvitelli che, nel maggio 1766, riferisce<br />
d’aver ricevuto in regalo a<br />
A sinistra<br />
la lavorazione<br />
<strong>dei</strong> torroni<br />
A destra<br />
un mastro<br />
torronaio<br />
Benevento “una cassetta di torrone”;<br />
altrettanto interessanti i documenti<br />
ottocenteschi relativi alla corrispondenza<br />
tra il marchese G.B. Pedicini e<br />
il Re Ferdinando I di Borbone, al<br />
quale il nobiluomo beneventano<br />
inviava sovente in omaggio scatole di<br />
torrone, graditissime dal sovrano.<br />
Non tutti sanno che anticamente il<br />
torrone veniva consumato durante<br />
tutte le feste paesane e non soltanto,<br />
come si fa adesso, nelle solennità natalizie.<br />
Ci soccorrono ancora i simpatici<br />
versi del Mellusi che descrivono:<br />
“<strong>Il</strong> popolare amalgama di mele e<br />
di nocciuole / Che appare nelle feste<br />
difeso incontro al sole / Sotto le<br />
bianche tende, nei larghi delle chiese,<br />
/ tra gli spari e le musiche d’ogni<br />
vicin paese”.<br />
La rassegna di BenTorrone affonda<br />
in questo humus le sue radici. La<br />
manifestazione, giunta alla quinta<br />
edizione, si ripropone di promuovere<br />
la conoscenza e la nobiltà del torrone,<br />
attraverso la sua storia e la sua<br />
indiscussa bontà. <strong>Il</strong> Comune di Benevento,<br />
infatti, ha promosso, nel<br />
2005, la costituzione dell’associazio-<br />
ne Nazionale delle città del torrone,<br />
con capofila naturalmente Benevento<br />
e Cremona. L’iniziativa nasce<br />
anche dalla volontà di fornire ai<br />
produttori uno stimolo a dedicarsi<br />
maggiormente a questa produzione,<br />
dopo un periodo di relativo appannamento<br />
causato soprattutto<br />
dagli eventi legati al secondo conflitto<br />
mondiale. Tra le iniziative<br />
della kermesse dolciaria, si è svolto,<br />
il 28 novembre alla Camera di<br />
Commercio, il forum dell’Accademia<br />
italiana della cucina, incentrato<br />
sul tema “<strong>Il</strong> torrone nella tradizione<br />
natalizia”.