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Numero 35 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno
Numero 35 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno
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TERRITORIO<br />
Domenica 25 aprile 2010<br />
Viaggio dentro l’istruzione: visita al liceo salernitano dove si studia per diventare cittadini del mondo<br />
15<br />
La nuova ricetta del “Da Vinci”<br />
Didattica, attività di laboratorio, ricerca e territorio: così rinasce la scuola<br />
Liceo scientifico “Leonardo Da<br />
Vinci” di Salerno: nomen omen. A<br />
testimoniare l’assunto, la mole e<br />
la qualità dei progetti messi in<br />
campo da un istituto che, specie<br />
per quanto riguarda gli obiettivi<br />
formativi, sembra rifarsi in maniera<br />
mirata alla poliedricità culturale<br />
del genio leonardiano. E del<br />
resto basta un breve colloquio<br />
con il preside Salvatore Cicenia<br />
per rendersi conto della temperie<br />
che si respira in questa scuola.<br />
Giornalista pubblicista, poeta per<br />
diletto e autore di oltre 70 pubblicazioni<br />
scientifiche, il preside espone<br />
con chiarezza la filosofia del<br />
suo mandato. «Oggi la scuola e la<br />
società sono entità complesse: ciò<br />
significa che bisogna dare ai nostri<br />
giovani risposte formative altrettanto<br />
complesse al fine di<br />
metterli in grado di affrontare il<br />
futuro analizzando i processi sociali».<br />
Come decodificare questa nuova<br />
teoria della complessità? Secondo<br />
Cicenia, diversificando e caratterizzando<br />
diversamente il ruolo<br />
della scuola. Ed ecco il programma<br />
in quattro punti sul quale si<br />
fonda l’offerta formativa del “Da<br />
Vinci”. Innanzitutto la didattica. Il<br />
lettore, a questo punto, si chiederà:<br />
ma qual è la novità? Semplice:<br />
nel modo di intendere la didattica,<br />
che non è più quella pensata<br />
con metodologia trasmissiva.<br />
«Serve un approccio problematico<br />
al sapere - ha detto il preside -<br />
per far sì che i ragazzi non vengano<br />
bombardati da nozioni dal sapore<br />
stantio: ormai, con la caduta<br />
delle ideologie e di riferimenti didattici,<br />
non c’è più un modello so-<br />
In alto,<br />
il liceo<br />
“Da Vinci”<br />
A sinistra<br />
il preside<br />
Salvatore Cicenia<br />
e in basso<br />
un documento<br />
antico<br />
e la copertina<br />
del giornale<br />
ciologico e formativo di riferimento.<br />
Da qui la necessità di stimolare<br />
un approccio anche critico<br />
dei nostri ragazzi di fronte al<br />
sapere».<br />
Questo modo di “pensare la scuola”<br />
si riflette anche in come vengono<br />
intese le attività di laboratorio,<br />
che sono il secondo, fondamentale<br />
passaggio del programma<br />
dell’istituto. Essendo un liceo<br />
scientifico, al “Da Vinci” ovviamente<br />
si tengono lezioni “tecniche”<br />
in cui si sperimenta empiricamente<br />
ciò che gli studenti di<br />
qualche generazione fa imparavano<br />
solo sui libri. Il vero esperimento<br />
pionieristico, invece, è il<br />
laboratorio di scienze umane e<br />
storiche, realizzato tramite il progetto<br />
“Investigatori del tempo”<br />
(vedi articolo in basso). Un tassel-<br />
lo importante nel mosaico culturale<br />
del “Da Vinci” è occupato<br />
inoltre dalla ricerca scientifica e<br />
dalla formazione (terzo punto<br />
del programma), il tutto ben<br />
coniugato con la pubblicazione<br />
semestrale della “Rivista di epistemologia<br />
didattica”. Il progetto,<br />
nato nel 2006 e ad oggi uno dei<br />
fiori all’occhiello del liceo (anche<br />
per la circolazione nazionale<br />
della rivista), rappresenta un’idea<br />
di ricerca sui fondamenti dell’insegnamento<br />
e viene messo in<br />
essere, in ambito autonomo e<br />
con il contributo di grandi personaggi<br />
dell’epistemologia e della<br />
filosofia della scienza, come un<br />
ripensamento critico dei dogmi<br />
della didattica nell’ottica dell’aggiornamento<br />
professionale.<br />
Quarto, ma non per questo ultimo<br />
punto del programma formativo<br />
del “Da Vinci” è l’importanza<br />
data ai rapporti con il territorio.<br />
Qui, però, non sono tutte<br />
rose e fiori. «Noi meridionali - ha<br />
detto il preside - paghiamo un<br />
prezzo alto rispetto al nord, dove<br />
molti imprenditori finanziano di<br />
tasca loro progetti formativi. Da<br />
noi non accade, ma penso che il<br />
gap sia di carattere puramente<br />
culturale. Cambiare questa<br />
situazione è il nostro prossimo<br />
obiettivo». Ad majora, quindi,<br />
anche perchè, come diceva<br />
Leonardo, “la sapienza è figlia<br />
dell’esperienza”.<br />
Pagina a cura di<br />
PIERLUIGI G. CARDONE<br />
Si chiama “Investigatori del<br />
tempo” e rappresenta un<br />
progetto didattico con o-<br />
biettivo assolutamente pionieristico:<br />
provare a fare ricerca<br />
scientifica anche nel<br />
campo della cultura umanistica.<br />
«Quando è nata questa<br />
idea - ha detto la professoressa<br />
Daniela Giacomarro<br />
- volevamo colmare uno<br />
spazio: quello della ricerca<br />
documentaria sulle fonti<br />
storiche, per rendere protagonisti<br />
i ragazzi in una materia<br />
in cui è difficile fare<br />
ricerca».<br />
Dal dire al fare, il passaggio<br />
successivo è stato l’accordo<br />
con l’Archivio di Stato di<br />
Salerno, dove gli studenti<br />
del “Da Vinci” si sono recati<br />
più e più volte per trovare<br />
e analizzare documenti<br />
originali. Inizialmente ci<br />
sono state alcune lezioni in<br />
cui gli alunni hanno avuto<br />
la possibilità di ricostruire l’<br />
albero genealogico della famiglia<br />
partendo dal loro<br />
cognome. Il rapporto diretto<br />
con tale tipo di fonte,<br />
poi, ha scatenato la curiosità<br />
intelletuale dei ragazzi<br />
che, sempre con il prezioso<br />
aiuto dei docenti che curano<br />
il progetto, hanno focalizzato<br />
la loro attenzione<br />
nella ricerca di documenti<br />
che avessero a che fare con<br />
il brigantaggio salernitano,<br />
Un progetto pionieristico<br />
La storia<br />
per capire<br />
chi siamo<br />
delineando le caratteristiche<br />
principali del fenomeno, oltre<br />
ai tratti e alle gesta dei<br />
personaggi più interessanti.<br />
«Inizialmente - ha continuato<br />
la professoressa - il progetto<br />
era indirizzato agli studenti<br />
del triennio, ma successivamente<br />
abbiamo coinvolto<br />
anche i ragazzi dei<br />
primi due anni, con risultati<br />
francamente inaspettati».<br />
La prima fase del progetto,<br />
quella della ricerca dei dati,<br />
è ormai conclusa: ora i ragazzi<br />
stanno lavorando per<br />
creare dei contenuti multimediali<br />
che raccontino quest’esperienza,<br />
ulteriormente<br />
impreziosita, vale la pena<br />
dirlo, anche da tutta una serie<br />
di “uscite sul campo”<br />
presso musei e siti di interesse<br />
storico a tema. «La<br />
storia è un’identità, è la nostra<br />
radice - ha concluso la<br />
professoressa Giacomarro<br />
-. Certo, non abbiamo mai<br />
avuto pretese scientifiche<br />
in senso stretto, ma devo<br />
dire che il progetto, grazie<br />
anche alla disponibilità di<br />
tutto il personale dell’Archivio<br />
di Stato, rappresenta<br />
un vero successo»<br />
Una vera fucina di idee.<br />
Difficile definire diversamente<br />
i ragazzi del liceo<br />
“Da Vinci”, specie per l’originalità<br />
delle loro iniziative.<br />
Una di queste è il mensile<br />
“Da Vinci times”, realizzato<br />
senza nessun filtro<br />
da parte del personale docente.<br />
«Il preside e i professori<br />
ci hanno dato libertà,<br />
autonomia e la possibilità<br />
di creare spazi autogestiti.<br />
Noi li ripaghiamo<br />
con la nostra responsabilità»:<br />
a parlare sono<br />
Giacomo Delinavelli, Mario<br />
Noschese e Valentina<br />
Pagano, rispettivamente<br />
rappresentante d’istituto,<br />
direttore e caporedattrice<br />
del giornale in questione,<br />
integralmente scritto e<br />
impaginato dai ragazzi.<br />
Tanti i temi trattati, con<br />
interviste e approfondimenti<br />
che puntano ad a-<br />
nalizzare l’attualità spicciola<br />
e molti aspetti del<br />
mondo giovanile.<br />
Altra trovata non meno<br />
originale, inoltre, è la pagella<br />
di fine anno ai professori.<br />
«E’ un esperimento<br />
che quest’anno portiamo<br />
avanti per la prima<br />
volta - hanno detto i ragazzi<br />
- e pensiamo che<br />
possa servire a migliorare<br />
l’offerta didattica della<br />
nostra scuola». L’idea non<br />
Le iniziative degli alunni<br />
«Autonomia<br />
vuol dire<br />
responsabilità»<br />
è peregrina, anche perchè i<br />
voti ai docenti sono l’esito<br />
di un’analisi fondata su parametri<br />
di valutazione davvero<br />
interessanti: si va dalla<br />
comunicabilità al tempo<br />
extra dedicato agli alunni,<br />
dall’adattamento (del programma<br />
alle esigenze della<br />
classe) alla coerenza della<br />
valutazione, fino ad arrivare<br />
alla sensibilità dei professori<br />
nel comunicare agli<br />
alunni le problematiche sociali.<br />
A fine anno, poi, i ragazzi<br />
renderanno nota una<br />
classifica di merito dei migliori<br />
cinque professori.<br />
Attenzione: non la graduatoria<br />
completa, perchè -<br />
come dicono i ragazzi -<br />
«non vogliamo colpire nessuno».<br />
I motivi di cotanto<br />
impegno? «Vogliamo dimostrare<br />
che la meritocrazia<br />
paga sempre: chi vale<br />
deve essere premiato! E’<br />
anche un messaggio per<br />
chi amministra la scuola a<br />
livello nazionale». Un risultato<br />
tangibile già c’è: se<br />
fino a qualche anno fa il<br />
“Da Vinci” perdeva iscrizioni,<br />
dal 2009 il trend è in<br />
controtendenza. E scusate<br />
se è poco.