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02 Vertebrati (parte 4) - Scienze della terra

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Il Grande Interscambio Americano<br />

(GIA) e le Estinzioni del S. America<br />

VMG 110 i<br />

Tutti gli ungulati sudamericani sono scomparsi, così come i marsupiali carnivori<br />

più grandi, i gliptodonti ed i bradipi terrestri. Queste estinzioni verificatesi<br />

durante il Plio-Pleistocene erano un tempo spiegate come una conseguenza<br />

dell’apertura del ponte continentale costituito dall’America centrale,<br />

verificatosi circa tre milioni di anni fa (vedi figura). Uno sguardo più<br />

attento alle testimonianze fossili mostra però che quest’ipotesi non è corretta.<br />

I mammiferi nordamericani, quali procioni, conigli, canidi, cavalli, cervidi,<br />

cammelli, orsi, puma e mastodonti si diressero a sud, mentre gli opossum,<br />

armadilli, gliptodonti, bradipi terrestri, formichieri, scimmie ed ursoni<br />

(scimmie americane) dal Sud America si diressero a nord. Questo scambio<br />

di mammiferi è stato definito il “Grande Interscambio Americano” (GIA). La<br />

spiegazione consueta per il GIA affermava che gli animali del nord “superiori”<br />

eliminarono i meno dotati mammiferi meridionali a causa dell’intensa<br />

competizione. Questo punto di vista, tuttavia, è stato messo in discussione<br />

ed una serie di studi dettagliati dimostrò che l’interscambio fu molto più<br />

complesso (Stehli & Webb, 1985; Marshall, 1988; Webb, 1991). Marshall et al.<br />

(1982) dimostrarono che a livello generico, il GIA fu equilibrato per quanto<br />

riguarda i territori. La spiegazione classica sembrerebbe a prima vista confermata;<br />

il 50% dei generi attuali di mammiferi sudamericani derivano da<br />

membri delle famiglie sudamericane immigrate, mentre soltanto il 21% dei<br />

generi attuali di mammiferi nordamericani ha avuto origini sudamericane.<br />

Tuttavia il numero complessivo di generi presenti in Sud America crebbe<br />

considerevolmente dopo la comparsa del ponte continentale (figura) e questo<br />

incremento fu sostituito dagli immigrati nordamericani che si “insinuarono”,<br />

ossi ia ttrrovarrono ni icchi ie prroprri ie, , senza enttrrarre in i competti izi ione né<br />

causarre estti inzi ione ffrra i<br />

generri i gi ià prresentti i. L’America del Nord e del Sud<br />

mostrano tassi d’estinzione similari fra i generi invasori subito dopo la formazione<br />

del ponte continentale. Le estinzioni più importanti coinvolsero gli<br />

ungulati e gli sdentati sudamericani: questi ultimi erano forse inferiori ai cavalli<br />

e ai cervi nordamericani? I litopterni e i notoungulati erano già in declino<br />

prima dell’arrivo degli invasori e le linee che sopravvissero si estinsero<br />

molto più tardi, insieme ai loro presunti competitori, cavalli e mastodonti invasori.<br />

Inoltre i gliptodonti, i bradipi terrestri ed i toxodonti erano così diversi<br />

dalle forme nordamericane che è difficile immaginare come potesse esservi<br />

competizione. In quarto luogo, se si sommano tutti i generi di grossi<br />

erbivori, è evidente che non si verificò alcuna sostituzione graduale: il numero<br />

di forme sudamericane scese da 26 a 21 dopo l’interscambio, poi risalì<br />

nuovamente a 26. Le estinzioni del Pleistocene possono essere spiegate<br />

con invasioni verificatesi due milioni e mezzo di anni prima.<br />

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