LE FORZE ARMATE NELLA RESISTENZA - Istituto storico della ...
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Prof. Claudio Dellavalle<br />
Università di Torino, Vice Presidente dell’<strong>Istituto</strong> Nazionale<br />
per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia<br />
Con le comunicazioni di questo pomeriggio verranno affrontati una serie di<br />
temi che riguardano situazioni locali, soprattutto del Piemonte e <strong>della</strong> Liguria;<br />
avremo, quindi, il modo di verificare in concreto almeno una parte dei discorsi<br />
che sono stati fatti nelle relazioni di questa mattina in termini più generali.<br />
Per accelerare i lavori e lasciare un po’ di spazio alla discussione, darei<br />
subito la parola al dott. Franco Francavilla, che è ricercatore presso l’<strong>Istituto</strong><br />
Piemontese per la Storia <strong>della</strong> Resistenza e <strong>della</strong> Società Contemporanea.<br />
La sua relazione muove da una ricerca che è stata fatta 10 anni fa insieme agli<br />
Istituti piemontesi. È stata una ricerca collettiva che è costata qualche anno di<br />
lavoro e ha portato alla costruzione di un “database” di tutto il partigianato<br />
piemontese. Anzi, di più, di una parte <strong>della</strong> società, perché in questo “database”<br />
rientrano non solo i partigiani, ma tutti coloro che in qualche modo<br />
hanno fatto domanda di riconoscimento di servizio di partigiano, per cui una<br />
parte di essi non ha ottenuto questo riconoscimento. Si tratta di quasi 92.000<br />
schede che possono essere utilizzate per approfondimenti in moltissime direzioni.<br />
Poiché il Piemonte è stata una delle regioni in cui la Resistenza ha avuto<br />
momenti intenso di presenza e di forza, può essere che le comunicazioni che<br />
verranno fatte relativamente a questa regione, possano essere un interesse più<br />
generale e produrre valutazioni e riflessioni di rilievo anche per altre situazioni.<br />
La parola, quindi, al Dott. Franco Francavilla.<br />
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