21.05.2013 Views

sarcomi dei tessuti molli nell'adulto - Sistema Nazionale Linee Guida

sarcomi dei tessuti molli nell'adulto - Sistema Nazionale Linee Guida

sarcomi dei tessuti molli nell'adulto - Sistema Nazionale Linee Guida

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

LG SARCOMI DEI TESSUTI MOLLI NELL’ADULTO<br />

38<br />

Nel caso in cui un paziente portatore di neoplasia delle parti <strong>molli</strong> venga operato in un<br />

centro non specializzato per la patologia deve essere posta grande attenzione al rischio<br />

di asportare una massa considerata benigna, con una tecnica non oncologicamente corretta.<br />

Gli errori più comuni in questo genere di interventi agli arti eseguiti in servizi non<br />

specialistici sono: la scelta di una via d’accesso chirurgica differente da quella necessaria<br />

per l’asportazione di un sarcoma, l'utilizzo di vie d'accesso trasversali che obbligano a<br />

grandi sacrifici di cute e <strong>tessuti</strong> <strong>molli</strong> e l'infiltrazione con anestetici locali di tutti i <strong>tessuti</strong> circostanti,<br />

con contaminazione grave ed estesa.<br />

A<br />

Tutti i servizi di chirurgia che operino pazienti portatori di massa delle parti <strong>molli</strong><br />

devono attenersi alle regole della chirurgia oncologica (livello VI).<br />

Il fibroma desmoide extraddominale, pur non essendo un sarcoma, è caratterizzato da<br />

una importante aggressività locale, con facilità alla recidiva locale e disseminazione nei <strong>tessuti</strong><br />

adiacenti. Il trattamento chirurgico di elezione è la resezione chirurgica ampia, seguendo<br />

le stesse regole del trattamento <strong>dei</strong> <strong>sarcomi</strong>.<br />

Il razionale della radioterapia<br />

L’amputazione, che era tradizionalmente considerata il trattamento locale standard <strong>dei</strong><br />

<strong>sarcomi</strong> delle estremità, nonostante i buoni risultati in termini di controllo locale, comporta<br />

gravi conseguenze sulla qualità di vita del paziente. I risultati di diversi studi clinici, tra<br />

i quali un trial randomizzato condotto nel 1982 presso il National Cancer Institute, hanno<br />

affermato l’equivalenza delle opzioni terapeutiche amputazione/chirurgia con ampi margini<br />

+ radioterapia, inducendo il passaggio ad un approccio conservativo ed evidenziando il ruolo<br />

della radioterapia, pur nel contesto di una patologia ritenuta tradizionalmente poco<br />

radiosensibile.<br />

Infatti, sebbene le cellule sarcomatose siano classicamente considerate radioresistenti, nel<br />

1985 Tepper e Suit dimostrarono che con dosi di radioterapia superiori a 65 Gy si ottiene<br />

il controllo locale in circa il 43% <strong>dei</strong> pazienti. Ciò è ovviamente proporzionale alle<br />

dimensioni del tumore: se il diametro è < 5 cm, il controllo atteso è dell’88%, se è fra 5 e<br />

10 cm del 53%, se > 10 cm del 33%.<br />

La radioterapia può essere somministrata in fase pre-operatoria, post-operatoria, esclusiva.<br />

La modalità ottimale di associazione fra chirurgia e radioterapia non è ancora definita.<br />

Infatti, non è stata dimostrata mediante studi randomizzati una differenza statisticamente<br />

significativa fra l’approccio pre e quello postoperatorio per ciò che riguarda controllo locale,<br />

incidenza di metastasi a distanza e sopravvivenza.<br />

La radioterapia preoperatoria consente:<br />

- di irradiare volumi ridotti rispetto alla postoperatoria. Infatti, il Clinical Target Volume è<br />

mediamente più limitato nel caso del trattamento preoperatorio, ove comprende la<br />

massa tumorale e l’area di interessamento subclinico, rispetto a quello postoperatorio,<br />

in cui tutti i <strong>tessuti</strong> manipolati dal chirurgo devono essere irradiati, compresa la totale estensione<br />

della cicatrice chirurgica. Inoltre è molto meglio definibile un volume ottimale di irradiazione<br />

su una malattia macroscopica presente rispetto ad una irradiazione da eseguirsi<br />

su un volume virtuale corrispondente al letto operatorio<br />

- di utilizzare dosi totali inferiori rispetto alla RT post-operatoria (50 Gy in 25 frazioni rispetto<br />

ad una dose minima post-operatoria di 60 Gy in 30 frazioni)

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!