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sarcomi dei tessuti molli nell'adulto - Sistema Nazionale Linee Guida

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te, laddove l’atto chirurgico ha già asportato tutto ciò che le caratteristiche anatomiche e<br />

compartimentali permettevano.<br />

A tal scopo, l’anatomopatologo deve tenere conto <strong>dei</strong> reperi identificati dal chirurgo e deve<br />

contrassegnare, con inchiostro di china o altro, tutti i punti in cui la neoplasia appare marginale<br />

o dubbia. Il patologo deve segnalare se il pezzo è giunto inciso o aperto.<br />

Durante la processazione macroscopica, è necessario valutare il più accuratamente possibile<br />

i margini di resezione chirurgica e gli eventuali contrassegni, descriverli ed eseguire<br />

prelievi mirati nelle aree sospette o chiaramente marginali.<br />

L’esame microscopico <strong>dei</strong> margini di resezione da parte dell’anatomopatologo, eseguita nel<br />

modo più accurato possibile, garantisce la definizione precisa <strong>dei</strong> margini di resezione e<br />

condiziona direttamente la condotta terapeutica successiva all’intervento.<br />

A<br />

Tutte le masse asportate chirurgicamente, anche le masse presunte benigne,<br />

devono essere esaminate dal patologo per la diagnosi istologica (istotipo e<br />

grading) e la definizione microscopica <strong>dei</strong> margini di resezione (livello VI).<br />

Per le procedure anatomopatologiche di valutazione macroscopica, campionamento,<br />

microscopia ottica, elettronica e di congelamento suggerite per i servizi di anatomia patologica<br />

della Regione Piemonte si veda l’allegato n. 3.<br />

Valutazione post-operatoria<br />

A causa dell’alta probabilità di recidive locali <strong>dei</strong> <strong>sarcomi</strong> delle parti <strong>molli</strong>, dopo l'intervento<br />

e la diagnosi istologica (istotipo, grading e margini di resezione), bisogna richiedere<br />

una ecografia e/o RNM e/o TC del segmento corporeo operato per:<br />

1) escludere l’eventuale residuo di malattia<br />

2) avere un esame basale da confrontare con i successivi esami di follow-up. Si veda al<br />

proposito il capitolo “Follow-up”.<br />

B<br />

Dopo l’intervento chirurgico, a guarigione della ferita, è necessario sottoporre<br />

a diagnostica per immagini il segmento corporeo operato (livello VI).<br />

Radioterapia<br />

4. TRATTAMENTO<br />

La radioterapia post-operatoria è indicata nel caso di escissione ampia quando siano presenti<br />

almeno due <strong>dei</strong> seguenti fattori prognostici negativi (in accordo con le direttive CNR):<br />

- alto grado di malignità<br />

- diametro > 5 cm<br />

- localizzazione sottofasciale<br />

e nei casi con margini intralesionali, marginali o ampi contaminati, qualora sia impossibile<br />

o funzionalmente improponibile un ampliamento o una radicalizzazione.<br />

Nei <strong>sarcomi</strong> di basso grado (STADI IA, IB secondo Enneking), il trattamento standard è l’escissione<br />

in blocco con margini ampi o radicali, ma, anche dopo una resezione ampia,<br />

permane un rischio di recidiva locale del 20-30%.<br />

Sebbene il potenziale di controllo locale mediante sola radioterapia sia nettamente inferiore<br />

rispetto alla chirurgia, si riportano percentuali di controllo del 30% in gruppi selezionati di<br />

pazienti: su tali dati si basa il razionale dell’utilizzo della radioterapia preoperatoria e/o<br />

postoperatoria nei <strong>sarcomi</strong> a basso grado di malignità.<br />

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