I FILM I FILM - Lombardia Spettacolo

A CURA DI DAVIDE DI GIORGIO
SINOPSI
Spagna, 1516: dopo aver truccato una partita a dadi e vinto una mappa per la leggendaria
città di El Dorado, i due piccoli truffatori Tullio e Miguel vengono scoperti e costretti alla
fuga. In questo modo si ritrovano, loro malgrado, a bordo della nave dell’hidalgo Cortes,
diretto verso le Americhe per cercare fortuna e ricchezze, e vengono così condannati a
trascorrere il resto dei loro giorni in una piantagione di zucchero del Nuovo Mondo. Per
questo cercano di fuggire nottetempo a bordo di una scialuppa e, durante l’evasione, si
ritrovano come compagno d’avventura anche il cavallo Altivo, destriero favorito di Cortes.
Così, dopo una lunga navigazione, Tullio e Miguel approdano su una spiaggia che sembra
proprio quella riportata sulla mappa per El Dorado. La ricerca della città d’oro, però, porta
i due soltanto a raggiungere una stele di pietra nel profondo della giungla. Ma, quando tutto
sembra perduto, ecco giungere sul luogo alcuni nativi, intenti ad inseguire una ladra. Gli
indigeni scambiano Tullio e Miguel per gli dei annunciati da una loro leggenda e li accolgono
ad El Dorado, tributando loro ogni genere di onore. In particolare fra il Capo Tannabok e il
Gran Sacerdote Tzekel-Kan sembra instaurarsi una certa rivalità, dovuta al fatto che quest’ultimo
esige un sacrificio umano per i nuovi signori di quelle terre, utile a far iniziare
l’Era del Giaguaro predetta dalle scritture.Tullio e Miguel, però, non intendono far uccidere
nessuno e pensano solo a come sfuggire a quella situazione, non senza un cospicuo carico
d’oro ovviamente. La ragazza accusata di furto, Chelo, intanto scopre la truffa, diventa la
loro socia e promette di aiutarli a perpetrare l’inganno in cambio di una porzione del bottino.
Quindi Tullio e Miguel chiedono al Capo Tannabok che venga costruita un’enorme nave
affinché essi possano ripartire con l’oro ricevuto in offerta, ma per far questo occorreranno
tre giorni: tre lunghi giorni durante i quali i due dovranno continuare a fingersi dei senza
che nessuno venga a sapere la verità. Per questo decidono di non uscire dal loro tempio:
Miguel però vuole vedere la città e si allontana di nascosto, contravvenendo alla promessa
fatta a Tullio; quest’ultimo a sua volta non rispetta un altro patto, cioè quello di non intrecciare
alcuna relazione amorosa con Chelo, cui anzi cede fin troppo facilmente.
Così Miguel esplora El Dorado e scioglie il clima di terrore instaurato da Tzekel-Kan dimostrandosi
anzi un dio affabile e amante della compagnia, e coinvolgendo la popolazione
tutta in un clima festoso. Quindi, su volere del Gran Sacerdote, i due “dei” vengono coinvolti
in una partita di pallone, che riescono a vincere con un trucco (la palla, infatti, viene
scambiata da Chelo con un armadillo che esegue i loro ordini).A questo punto Tzekel-Kan,
che non ha perso l’intenzione di officiare un sacrificio umano, chiede di offrire agli dei la
vita della squadra perdente, ma Miguel, stufo dei suoi modi, lo condanna all’esilio.
Tzekel-Kan, però, ha ancora una carta da giocare: durante la partita, infatti, Miguel si è ferito
alla fronte e ciò prova inconfutabilmente la sua natura umana. Pertanto il sacerdote
anima con la magia nera un gigantesco animale di pietra e lo scaglia contro i due falsi dei,
affinché tutti possano scoprire il loro inganno. Ma Tullio e Miguel riescono a far precipitare
l’animale di pietra e lo stesso Tzekel-Kan nelle acque del gorgo ove si officiano i riti sacrificali:
in questo modo, però, il sacerdote raggiunge la foresta dove trova Cortes, giunto in
America. Il fiero hidalgo viene scambiato per il “vero” dio tanto atteso e perciò il sacerdote
si offre di condurlo a El Dorado.
Frattanto Tullio e Miguel hanno deciso di dividersi: il primo tornerà in Spagna con Chelo,
LA STRADA PER EL DORADO 133