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I FILM I FILM - Lombardia Spettacolo

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Marche musicali di genere<br />

L’armamentario di ricorrenze e di costanti (narrative, iconografiche, “atmosferiche”) che<br />

contraddistingue ciascun genere cinematografico si estende, in una certa misura, anche alla<br />

colonna sonora musicale. Si tratta però di una considerazione valida, in senso assoluto, limitatamente<br />

alla cosiddetta stagione “classica” dei generi stessi: infatti, è innegabile che negli<br />

ultimi decenni il cinema abbia decisamente superato le rigide demarcazioni di un tempo, a<br />

vantaggio di quei fenomeni di ibridazione, di contaminazione, di incrocio che sono la cifra<br />

dominante dell’intero panorama della cultura e della comunicazione contemporanee. Ciò<br />

significa che, anche per quanto concerne la componente musicale, la presenza di “marche”<br />

(timbri, cadenze, sonorità) appartenenti alla tradizione di un determinato genere sia spesso<br />

inquadrabile all’interno di questa prospettiva combinatoria, che talvolta assume il cinema<br />

del passato - e quindi anche i suoi suoni - come referente per operazioni dal sapore dichiaratamente<br />

metalinguistico (vedi oltre).<br />

La musica assente: il silenzio<br />

La pervasività del “tappeto sonoro” è un dato tanto comune nella prassi cinematografica<br />

che, quando un autore decide di ridurne l’incidenza o - ancora più radicalmente - di eliminarlo<br />

senza mediazioni, la contraddizione delle consolidate abitudini spettatoriali che ne<br />

deriva finisce per produrre una sorta di spiazzamento, di disorientamento. Pare quasi che la<br />

latitanza di un supporto musicale (sebbene l’onnipresenza di quest’ultimo sia di per sé<br />

tutt’altro che naturale, trattandosi di una delle convenzioni più “artificiali” tra le numerose<br />

che fondano la messa in scena) costringa chi si trova di fronte allo schermo a mutare il<br />

proprio atteggiamento percettivo, troppo spesso condizionato da commenti pleonastici e<br />

ridondanti, e a concentrarsi con più attenzione sullo snodarsi del flusso visivo.<br />

Funzioni metalinguistiche<br />

Come si è già brevemente accennato più sopra, la costante tendenza al “rilancio” e alla rielaborazione<br />

delle forme (stilistiche e narrative) depositate in oltre un secolo di storia è una<br />

corrente che percorre in maniera rilevante l’immaginario cinematografico contemporaneo.<br />

La riflessione metalinguistica, pur mutando spesso sembianza, è divenuta un elemento piuttosto<br />

ricorrente, tanto che il cosiddetto “cinema sul cinema” rappresenta ormai un vero e<br />

proprio filone a se stante (anche se, per la verità, in talune circostanze non si va oltre il<br />

mero esercizio speculativo o la sterile strizzata d’occhio al gusto cinefilo).<br />

Agganci, riferimenti e citazioni possono “passare” anche attraverso la colonna sonora musicale:<br />

la ripresa di temi o di canzoni tratti da film precedenti può immediatamente innescare<br />

tutta una serie di richiami intertestuali, che a loro volta porteranno con sé sfumature di<br />

senso e connotazioni ulteriori.<br />

14 ARRIVANO I <strong>FILM</strong>

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