I FILM I FILM - Lombardia Spettacolo
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SINOPSI<br />
Siamo nella Berlino del 1927, e Harry Frommermann (Ulrich Noethen), in piena crisi dell’economia<br />
tedesca, cerca di arrangiarsi come può in una società dal tasso di disoccupazione<br />
paurosamente alto.<br />
Pur non essendo nè un vero musicista né tanto meno un attore, decide di giocare le ultime<br />
carte e di fondare, previo annuncio sul giornale, un gruppo di cantanti (sei in tutto) di vocalese<br />
sullo stile dei famosi The Revellers americani.<br />
Il successo arriva insperato ed è enorme, ulteriormente addolcito dall’amore per una bella<br />
commessa di un negozio di spartiti musicali, per quanto contesa dall’altro leader del gruppo<br />
Robert Biberti (Ben Becker).<br />
L’armonizzazione del gruppo (formato da Harry Frommermann, il tedesco Robert Biberti,<br />
l’apolide polacco Roman Cycowski, il playboy poliglotta Abraham Collin, l’ex ufficiale bulgaro<br />
Ari Leschnikoff e il pianista Erwin Bootz), l’individuazione di un repertorio (al confine<br />
tra il jazz vocale e l’operetta), l’amicizia, gli scontri e gli amori dei sei protagonisti vengono<br />
pedinati parallelamente alle loro tourneé e ai loro concerti in Europa e in Germania.<br />
Ma l’ombra cala inesorabile sul gruppo che ha preso il nome di Comedian Harmonists, fino a<br />
costringerlo allo scioglimento, la persecuzione nazista degli ebrei non lascia altra alternativa<br />
che l’espatrio. Frommermann e altri due colleghi di origine ebraica, a malincuore, decidono<br />
di abbandonare la Germania per rifugiarsi negli Stati Uniti.<br />
ANALISI DELLA STRUTTURA<br />
«Se il mondo va in rovina è tutta colpa degli ebrei»<br />
esclamò un signore.<br />
«Come ha ragione» ammise un vecchio ebreo.<br />
«Degli ebrei e dei ciclisti»<br />
«perché dei ciclisti?» si stupì il signore.<br />
«E perché degli ebrei?» chiese il vecchio ebreo.<br />
Marc Alain Ouaknin, Dory Rotnemer Così giovane e già ebreo, Piemme<br />
Attraverso la formula del genere bio-pic musicale Comedian Harmonists racconta l’ascesa di<br />
un gruppo vocale nella Berlino degli anni ’30 fino all’avvento del nazismo, intrecciando le<br />
vite parallele dei sei componenti del complesso ai momenti canonici del musical (prove e<br />
performance).<br />
Il regista (che firma anche la fotografia) «si dimostra particolarmente attento a una riproduzione<br />
“visiva” della Berlino anni Venti e Trenta, che non si accontenta di una minuziosa<br />
ricostruzione degli ambienti dell’epoca, ma che punta soprattutto sulla resa cromatica e la<br />
“messa in quadro” della storia. Privilegiando, allora, una tonalità crepuscolare a dominanti<br />
ocra, che relega giustamente i toni cromatici più vivaci, e quindi più finti, ai brevi intermezzi<br />
di esibizione del gruppo,Vilsmaier riesce efficacemente a ricreare un clima e un’atmosfera<br />
che si ispirano soprattutto alle stampe d’epoca». (Nico Guidetti Cineforum)<br />
«Approfittando di caratteristi efficaci e perfettamente in parte e dell’uso soprattutto di una<br />
macchina da presa immobile che privilegia totali e mezze figure rispetto a primi piani e dettagli,Vilsmaier<br />
si rifà consapevolmente, nella messa in scena vera e propria, a quel regime<br />
70 ARRIVANO I <strong>FILM</strong><br />
A CURA DI PAOLO CASTELLI