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I FILM I FILM - Lombardia Spettacolo

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uddy buddy movie. Inoltre, se per Dinosauri<br />

la ragione “seconda” era un’attrazione ad<br />

hoc per i parchi Disney nonché quella di<br />

un ampio merchandising, per questo film, di<br />

ambizioni palesemente molto più modeste,<br />

è la produzione di videogiochi, proprio<br />

perché l’opera stessa ha l’andamento<br />

(il percorso) di un videogame e i personaggi<br />

la sommarietà spigolosa dei tratti somatici<br />

adatti allo scopo». (Marcello Garofalo,<br />

Segnocinema 2001, 109, 48)<br />

Inoltre, la perdita d’identità dell’imperatore<br />

Kuzco, pare riflettere con un certo<br />

disagio quello della casa madre e non solo<br />

perché per la prima volta in un film della<br />

Disney il protagonista è un odioso giovincello<br />

che si converte alla bontà di spirito<br />

negli ultimi cinque minuti, quanto per il<br />

grande disorientamento che traspare dall’insieme e che non si traduce né in sovversione, né<br />

in innovazione (come accadeva per esempio con Aladdin): Le follie dell’imperatore è troppo<br />

curato (nei credits si leggono i nomi di quattro dei più validi “giovani” supervising animators,<br />

Ranieri, Bruce Smith, Bancroft e Baer) per essere un “B-Movie” e lo è troppo poco per rientrare<br />

nel novero dei “grandi classici”.<br />

La vicenda è arricchita dalla continua complicità che si pretende dallo spettatore, (ci sono<br />

almeno quattro richiami alla consapevolezza metacinematografica dei personaggi che richiedono<br />

l’attenzione sui loro ruoli o sulle situazioni che stanno vivendo), spesso estorta a colpi<br />

di ammiccamenti (si pensi per esempio alla gag del vecchio suddito defenestrato perché “ha<br />

rotto il ritmo”), di luoghi comuni citati come tali (cfr. la scena sulle rapide, ma anche quella<br />

del finale con la classica lotta sul precipizio) e diversivi più o meno farseschi.<br />

Purtroppo la Disney, sotto pressione per gli investimenti sbagliati e l’espulsione dall’Oscar,<br />

ha deciso la «più drastica riduzione del personale e dei costi mai avvenuta nella storia del<br />

colosso americano». (Il sole 24 ore) Il taglio nella divisione cinematografica ammonta a oltre<br />

500 milioni di dollari e, nel campo dell’animazione, è prevista una riduzione del 12% dei disegnatori<br />

più bravi del mondo. Chi resta avrà uno stipendio diminuito del 20-30% e questo,<br />

come è purtroppo facile prevedere, inciderà inevitabilmente sulle produzioni successive.<br />

148 ARRIVANO I <strong>FILM</strong>

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