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I FILM I FILM - Lombardia Spettacolo

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Va inoltre che aggiunto che, se la genesi del progetto può riecheggiare un cinema ormai<br />

lontano, l’immagine che la Dreamworks intende offrire allo spettatore è in controtendenza<br />

rispetto alla tradizione disneyana e in tale ottica vanno inquadrate alcune scelte senz’altro<br />

“moderne” e “audaci” rispetto al pubblico infantile pronto ad affollare le sale. Innanzitutto<br />

la già citata patina guascona e antieroistica di Tullio e Miguel, lontana dalla tradizione Disney<br />

che ricerca nel pubblico giovane l’identificazione con un carachter protagonista e carismatico:<br />

è infatti del tutto improbabile che, a parte la simpatia che i due suscitano, qualche fruitore<br />

dell’opera voglia rapportarsi a loro. Si tratta infatti di due personaggi che vivono “alla<br />

giornata”, barcamenandosi fra una truffa e l’altra, sorretti vicendevolmente solo dalla reciproca<br />

amicizia, oltre che da una gran faccia tosta (vedasi il “numero” nel quale si producono<br />

ogni qual volta un loro imbroglio viene scoperto). La loro natura, nell’edizione italiana, è<br />

inoltre ben supportata dal doppiaggio che offre le voci di Gianmarco Tognazzi e Alessandro<br />

Gassman, coppia consolidata sul versante umano e cinematografico.<br />

A questo va aggiunta l’inedita vena “passionale” incarnata dal personaggio di Chelo, verso il<br />

quale Tullio sembra mosso, più che da intenti di “puro amore” (come è sempre nei lungometraggi<br />

Disney) da istinto meramente sessuale.Va in ogni caso precisato che, da questo<br />

punto di vista, la Dreamworks non inventa nulla, poiché già gli ultimi lavori della casa di<br />

Topolino avevano cercato di spostare a sinistra la soglia della tollerabilità e del pudore,<br />

mostrando protagoniste sexy (come la Yasmine di Alladin) o baci appassionati (come quello<br />

fra Belle e il Principe nel finale de La Bella e la Bestia): vero è, comunque, che in quei casi tali<br />

aspetti risultavano decontestualizzati rispetto alla narrazione, comunque tradizionale, per<br />

lo meno più di quanto non lo sembrino ne La strada per El Dorado.<br />

L’uso massiccio della computer grafica (anch’esso un’eredità degli ultimi lavori Disney, inaugurata<br />

nei tardi anni Ottanta da Basil l’investigatopo), cerca inoltre di restituire allo spettatore<br />

il senso della profondità di campo e della tridimensionalità degli oggetti, in modo da<br />

avvicinare il risultato più ai film fotorealistici che alla bidimensionalità del “semplice” disegno<br />

a cartoni animati. Soprattutto la prima parte, dunque, propone un connubio tra animazione<br />

tradizionale e animazione in CGI (Computer Generated Images) che rischia di rendere<br />

il risultato stucchevole per l’audacia dell’accostamento (solo per fare un esempio le<br />

due botti in cui all’inizio finiscono Tullio e Miguel sono visibilmente realizzate al computer).<br />

Dunque, alla luce di tutte queste riflessioni, si può affermare che La strada per El Dorado, più<br />

che un lavoro innovativo, costituisce un tentativo di variazione sul canovaccio degli ultimi<br />

prodotti disneyani. D’altronde la tradizione animata americana non può assolutamente permettersi<br />

di ignorare quanto costruito dalla casa di Biancaneve e Cenerentola e quindi una<br />

cesura netta con il passato può passare unicamente attraverso piccole infrazioni alla regola:<br />

prima di giungere ad un risultato autonomo, dunque, bisognerà attendere ancora degli anni.<br />

In totale continuità con la tradizione si colloca dunque la sostanziale mancanza di problematicità<br />

dei personaggi e delle situazioni, alla fine delle quali si ripristina sempre lo status<br />

quo: in tal modo Tullio e Miguel non riescono a perpetrare la loro truffa e, anzi, sacrificano<br />

l’oro per salvare gli amici di El Dorado. Contestualmente il rapporto fra Tullio e Chelo (che<br />

pure avrebbe tutte le carte in regola per rivelarsi come una mera unione di convenienza,<br />

motivata dall’oro in palio) si consolida dimostrandosi una felice e solida unione.<br />

La vicinanza alla tradizione classica Disney si ritrova anche nel reinserimento degli inter-<br />

LA STRADA PER EL DORADO 135

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