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I FILM I FILM - Lombardia Spettacolo

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sione di dire parlando di questo film – è intrattenere il mio pubblico in modo assoluto, farli<br />

morire dal ridere o farli piangere disperatamente. Io vedo la vita come una serie di eventi<br />

che conducono lo spirito umano su montagne russe di dicotomie, allo stesso modo il pubblico<br />

di Amy viene trasportato su montagne russe di humor e pathos».<br />

E in effetti il film riesce a coinvolgere anche lo spettatore preadolescente – ha ottenuto il<br />

“Grifone d’Oro” nella sezione Liberi di Volare al Giffoni Film Festival ’99 – proprio perché<br />

alterna momenti di intenso spessore drammatico ad altri caratterizzati invece da simpatia e<br />

umorismo.Tra gli episodi drammatici ricordiamo ad esempio quelli che ricostruiscono – a<br />

flash sempre più lunghi – la drammatica sequenza del concerto in cui è morto il padre della<br />

bambina, quelli che sottolineano il grande affetto che legava Amy e Tanya alla rock-star,<br />

quello della fuga della bambina nella notte – rincorsa dal padre di Zac ubriaco e catturata<br />

dai due malviventi che avevano derubato l’uomo. Ancora, quelli della ricerca affannosa di<br />

Amy da parte di tutti; infine quello del drammatico ritorno da parte della bambina sui luoghi<br />

della memoria – il concerto al parco – che le permetterà di “rivivere” la scena dell’incidente<br />

al padre e di recuperare la possibilità di rapportarsi agli altri anche con le parole.<br />

Invece, tra i momenti carichi di humor citiamo alcuni battibecchi fra i vicini di casa (Robert<br />

e sua sorella, le risposte “taglienti” della vecchia bisbetica), alcune inquadrature sui due assistenti<br />

sociali (ad esempio l’abbraccio forzato quando cercano di entrare nella casa delle<br />

due donne durante la loro assenza, Tanya che li minaccia con una forca durante la loro<br />

prima visita, Robert che li apostrofa da lontano quando chiedono spiegazioni sulla famiglia<br />

della bambina), alcune scene in cui – rivolgendosi ad Amy – si sforzano di parlarle in musica<br />

i poliziotti e lo psichiatra che canta l’inno nazionale inglese sdraiato sul lettino normalmente<br />

usato per curare i pazienti nel corso delle sedute di analisi.<br />

Ma, tornando al film, possiamo individuare nel suo sviluppo narrativo una struttura elicoidale<br />

che, partendo dalla serata della disgrazia (la morte della rock-star che motiva l’handicap<br />

di Amy, nonché la sofferenza sua e della madre), si snoda attraverso i diversi episodi a<br />

raccontare, con sequenze più o meno<br />

lunghe e importanti, il dramma personale<br />

e relazionale delle due donne, i tentativi<br />

di recuperare l’equilibrio emotivo, le<br />

delusioni, le conquiste, le regressioni, fino<br />

alla felice conclusione della vicenda, che<br />

vede premiata la fede e la costanza di chi<br />

ha creduto nella possibilità che lo shock<br />

subito potesse essere superato e che in<br />

proposito si era impegnato in prima persona<br />

(la madre, Robert, lo psicologo).<br />

Dal punto di vista psicologico la guarigione<br />

di Amy segue un classico percorso<br />

catarchico. La bambina infatti supera il<br />

“conflitto” che l’ha fatta precipitare nel<br />

baratro dell’handicap (fortemente turbata<br />

da quanto ha visto, con una parte di sè lo<br />

AMY 49

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